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Abruzzo 2012 vol.3 - Corno Grande

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Montagna oltre lo scialpinismo

giovannibusato Rispondi citando



Registrato: 09/03/06 16:03
Messaggi: 2160
Luogo di residenza: Paesello

MessaggioInviato: Ven Mag 11, 2012 22:11    Oggetto: Abruzzo 2012 vol.3 - Corno Grande
 
Pensavo di conoscere il significato della parola: russare..
anni di rifugi, bivacchi, tende; ma anche soffici cuscini di aghi di pino quando la notte ti sorprende impreparato ai mille rumori nonostante la stanchezza di salite impegnative o storditi da sbornie improvvise di vino cattivo ..
Sì, io pensavo di aver sentito quanto umanamente udibile,
Ma mi sbagliavo.
Alle due e trenta , nel dormiveglia mi sembra di udire un rombo dapprima flebile poi crescente, sembra un temporale lontano; no, forse uno stormo di bombardieri diretti a Montecassino, magari Otto Skorzeny in ritardo, che va a prendere il Duce a Campo Imperatore..
quando, finalmente sveglio, realizzo cosa succede, il Tenente, tra orrende bestemmie, inciampando tra scarponi e picozze, abbandona la stanza e va a dormire sul divano, Edi rassegnato ride ondeggiando pericolosamente sul letto, Pigolino in cima al castello sembra un Guzzi Falcone senza marmitta lanciato senza freni...
Così alle cinque, sotto al bombardamento più lungo della storia, che neanche a Dresda nel '45, decidiamo di abbandonare la trincea e di partire verso il Gran Sasso che dovrebbe essere da qualche parte alla fine della strada.
Recuperiamo il tenente raggomitolato sul divano che non vede l'ora di togliersi da quella posizione da fachiro e, poco dopo, siamo in macchina...
che silenzio, saranno le sei, il cielo schiarisce con colorii tenui quasi lattiginosi che il sole sorge dall'altra parte della montagna e noi saliamo verso Prati di Tivo.
Fuori dal bosco, improvvisamente compare Pietracamela illuminata dal primo sole, questo grumo di case schiacciate sul monte sembra le casette del presepio che mio nonno faceva col cartone e poi colorava incollandole sulla carta crespa che nella mia fantasia era roccia inaccessibile.
Prati di Tivo è un piazzale deserto, una signora col grembiule bianco esce dall'albergo col carrello della lavanderia, un vecchio e gigantesco Leonberger ciondola in giro e viene a farsi grattare dietro le orecchie; sulle creste lassù al sole, brillano lunghi pennacchi di neve sollevata dal vento.
Partiamo un po' intorpiditi lungo la pista, immagino questo posto senza impianti e salgo rivolto dove lo sguardo incontra solo montagna; ogni tanto qualche aneddoto del giorno prima strappa risate che ci si ferma a rifiatare, la neve è gelata e ben presto, sul ripido sotto l'arrivo della funivia dobbiamo mettere i coltelli, ovviamente all'ultimo momento, ovviamente ricorrendo a posizioni circensi tra risate e imprecazioni..
Sbucare in cresta è una soddisfazione unica, il sole è già caldo e una luce ottimista scioglie la tensione dell'ombra attraversata; sotto di noi la pianura sonnecchia nel mattino di questa domenica ventosa.
Con un aereo e panoramico traverso che allontana i pensieri delle vicine piste, entriamo magicamente in un vallone dolomitico, sembra Sella, forse Marmolada.. comunque la sensazione di familiarità è palpabile, massi erratici puntellano la valle che sale con ripidi pendii verso il rifugio che troneggia su un isolato risalto sulla valle.
Sopra, il vento fischia potente e noi ci infiliamo tra le sue raffiche che fanno perdere l'equilibrio, la pazienza e pure il fiato.. aggiriamo un caratteristico roccione e per un breve ripido imbuto giungiamo ad una sella dove compare, imprevisto, un ampio vallone che si insinua profondamente verso splendide pareti facendo intuire la presenza di un ultimo ripido tratto finale da qui invisibile ma che ci aspetta alla fine di questo traverso dove il vento impazzito tra le pareti rimbalza raffiche da tutte le parti.
L'ultimo tratto risale un ampio canale, il vento rinforza ma troviamo riparo sotto le rocce della cresta finale in una cengia di neve scavata dal vento.
La piccola cengia nevosa , diventa una sorta di ultimo campo dal quale lanciare l'attacco alla vetta; dopo un breve scivolo ripido si spunta sulla cresta finale dove il vento, senza più ostacoli, soffia teso.
La cima è lì a due passi ma salgo distratto dal panorama incredibile che precipita sotto ai piedi, la sensazione di vuoto non è mitigata dalla solita quinta di montagne via via più basse; la cima sembra incombere direttamente sulla pianura; fosse un ottomila laggiù scorrerebbe un ghiacciaio inestricabile, invece altrettanto spaventevole, scorre come ghiacciaio l'autostrada che si perde nelle brume dell'orizzonte.
Questo breve tratto, questo Hillary Step del Corno Grande è un andirivieni di amici.. arriva Ivan che prosegue veloce sci ai piedi, poi Ale e ancora Luisa che sale elegante , Tavernello compare sorridente, sembra un pezzo di paesaggio tanto si muove a suo agio e ancora Leo con un rigonfiamento sospetto in fondo allo zaino..
Altri li trovo salendo o scendendo come Gino che spunta in cresta e corre in cima a gridare ai quattro venti un ciu-ce-me-lo strepitoso guardato con rancore da chi si aspettava un “ momento di vetta” raccolto e commovente..
Intanto al campo avanzato Leo spara alti i tappi raccolti dal vento, Gino grida dalla vetta, Ale risponde, gente ride in un casino di sci, pelli di foca che sventolano..
Strana gente intorno a me..
Il vento rinforza, la banda è sparpagliata sull’intera cima ed è tempo di discesa, in men che non si dica mi trovo a calcare l'esterno per curve rotonde e veloci, non c'è vento che tenga né nebbia; chiudo gli occhi e via a memoria come quel tale che guidava a fari spenti nella nebbia nella notte...
il primo tratto risveglia il calore perso nel vento della cima, poi un aereo traverso sopra il rifugio ed eccoci all'inizio di una discesa che sembra non finire che lontano laggiù tra i faggi..
ed ancora quella sensazione di vuoto, gli sci che appena orientati volano via ed è un piacere puro sentire l'attrezzo docile soddisfare ogni schizzo di follia in una neve arrendevole e complice.
Scendiamo veloci, sento il Vikingo incidere di potenza, vedo Luisa scendere leggera, Frenko tirare curvoni precisi e rotondi, Ale davanti a tutti alla ricerca del canalino più ripido.
Sarebbe da fermarci, godere del momento, ma il momento non è quiete, il momento adesso è movimento, discesa, fiato e gambe fino a non averne più!
Ampie pale si alternano a canalini stretti dalle curve a cavatappi; poi la valle si apre e in breve il bosco ci accoglie, il vento non è più tanto potente perche le chiome lo spezzano, lo mischiano all'aria umida della neve fradicia.
Strana gente intorno a me..
mentre rimettiamo le pelli, gente che consuma giorni di allenamenti per mezza giornata di soddisfazione e si perde in nottate di feste puntualmente rinnegate al mattino dopo con gli occhi gonfi, con il più improbabile, universale e disatteso: “ Mai Più” !!!
Intanto risaliamo al posteggio; ora il caldo e la fatica inizia a farsi sentire, ma la birra è vicina, come pure il momento magico lascerò cadere lo zaiono a terra (con disprezzo),
che sfilerò gli scarponi guardando i piedi raggrinziti assaporando l'improvvisa assenza di dolore come il più intenso dei piaceri..
gente strana intorno a me..
Al Piazzale Anna e Enrico ad attenderci, e poi arrivano tutti gli altri, ho perso la cognizione del tempo, ho due o tre birre disseminate sul piazzale e non ho neppure idea che mi attendano sette ore di macchina per tornare, adesso conta solo il Presente.
Tutti salutano tutti e parlano con tutti; sto abbracciando Tavernello con una birra in una mano e un pezzo di carne secca di Leo nell'altra, ascolto quell'enciclopedia di Annibale, l'Orso, Gino.. sono tutti lì..
una magia che non si interrompe neanche quando Edi ci carica, io e l'avvocato, in macchina perchè quello che è stato questi due giorni non finisce semplicemente con un “ciao”, anche se, alla fine, così ci lasciamo!
Come fosse stata una normale giornata nei dintorni di casa con i soliti amici che fanno parte della vita di tutti i giorni e non amici che vedremo solo l'anno prossimo..
perchè una cosa è certa,
l'anno prossimo saremo ancora qua, sotto al campanile.
_________________
giovanni
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casmau Rispondi citando



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Messaggi: 8395
Luogo di residenza: Roma, Appennino

MessaggioInviato: Ven Mag 11, 2012 22:50    Oggetto:
 
queste 3 pagine me le metto nel blog della sci anarchik........... sei un grande amico nostro e delle montagne Wink

hai ragione Tavernello è un pezzo di queste montagne in movimento.......... domani mattina me lo metto in macchina alle 5.30 Laughing
_________________
http://scianarchik.blogspot.com/

http://vimeo.com/87710861

Di colpo tutta la mia facoltà di pensare si spegne.
Che sensazione piacevole! Ho forse dormito?
No sto facendo una gita con gli sci
H. Buhl
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Ivan8974 Rispondi citando



Registrato: 05/03/09 13:46
Messaggi: 1027
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MessaggioInviato: Sab Mag 12, 2012 15:58    Oggetto:
 
Grazie Giovanni per i tuoi racconti che fanno rivivere le emozioni come fosse ieri... valeva la pena aspettare per vol III!
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Leo Rispondi citando



Registrato: 27/01/07 17:31
Messaggi: 5211
Luogo di residenza: Zoldo

MessaggioInviato: Sab Mag 12, 2012 16:50    Oggetto:
 
Lo sapevo che arrivava....grazie classe!!
_________________
"..... tutta questa ghiaia sparpagliata fin sul baratro estremo di tutti gli appoggi che da l’idea del perenne e inevitabile movimento verso valle al quale non vorresti partecipare.. se possibile! " ...(da "Spiz ® e otoliti" di G.B.)
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l'ultima strega Rispondi citando



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Messaggi: 2406
Luogo di residenza: in tutto il mondo

MessaggioInviato: Sab Mag 12, 2012 17:17    Oggetto:
 
Sai, Giovanni, l'unica differenza che trovo tra quaggiù e lassù è quella che ho provato nei vostri canali: la ripidezza che tu descrivi per i nostri...probabilmente è identica, e non cambia neanche la meraviglia con la quale ci stupiamo ogni giorno delle "nostre" pareti.
Chi vive la montagna si ritrova a casa ovunque sia, tanti Tavernello in movimento o gli occhi di Cip e Ciop che guardando si illuminano del solo fatto di esserci.

e poi è vero che ciò che rimane è: "Come fosse stata una normale giornata nei dintorni di casa con i soliti amici che fanno parte della vita di tutti i giorni e non amici che vedremo solo l'anno prossimo..

Cristiano un giorno ha commentato i miei scritti rilevando che potevo essere dappertutto con quelle mie sensazioni: tu hai vissuto una piccola Himalaya pur vagando a centinaia di kilometri da casa, regalandoci ugualmente questo splendido spaccato di vita montanara.

Gli amici forse non aspetteranno un intero anno per rivedersi, ma se così dovesse essere, saremo qui ad aspettarvi....... Very Happy Wink
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Torno a casa ma ho già voglia di ripartire. Ho capito qual è il senso di una spedizione.E' salire una montagna andando oltre.E' distaccarsi dalla cima da elenco ... E' vivere l'assenza di radici come un cammino di libertà.... (Silvia M.Buscaini )
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Valentino_52 Rispondi citando



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MessaggioInviato: Sab Mag 12, 2012 20:03    Oggetto: Re: Abruzzo 2012 vol.3 - Corno Grande
 
giovannibusato ha scritto:
........
Come fosse stata una normale giornata nei dintorni di casa con i soliti amici che fanno parte della vita di tutti i giorni e non amici che vedremo solo l'anno prossimo..
perchè una cosa è certa,
l'anno prossimo saremo ancora qua, sotto al campanile.


Anch'io ci sarò di sicuro Wink

Grande Giovanni!
Leggendo mi è sembrato di essere tornato ieri....
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"Le azioni più straordinarie sono quelle semplici e spontanee" (Grizzly 1-5-2010)
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clark Rispondi citando



Registrato: 22/12/07 10:26
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MessaggioInviato: Sab Mag 12, 2012 20:52    Oggetto:
 
Bellissimi racconti Giovanni! Proprio una bella esperienza. Per me appuntamento fisso! Very Happy
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le cose semplici sono le più belle
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casmau Rispondi citando



Registrato: 04/10/06 18:00
Messaggi: 8395
Luogo di residenza: Roma, Appennino

MessaggioInviato: Sab Mag 12, 2012 23:47    Oggetto:
 
ve vojo bene........... Wink
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http://vimeo.com/87710861

Di colpo tutta la mia facoltà di pensare si spegne.
Che sensazione piacevole! Ho forse dormito?
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@le Rispondi citando



Registrato: 29/03/05 15:51
Messaggi: 3584
Luogo di residenza: padova

MessaggioInviato: Lun Mag 14, 2012 22:58    Oggetto:
 
volevo leggere questo racconto in relax senza telefoni che suonano o server che ronzano o bambine che urlano e così ho aspettato fino a sta sera mi son preso una birra ed in apnea mi son tuffato nel mare di emozioni che mi hai fatto riemergere ... bello, bello, bellissimo .... tutto proprio tutto!!!
Grazie presidente!! a presto!!
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La debolezza ha paura di grandi spazi, la stupidità ha paura del silenzio. Aprite gli occhi e le orecchie, chiudete le radioline, niente rumore, niente grida niente clacson. Ascoltate la musica delle montagne!!

Samivel
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Annibale Rispondi citando



Registrato: 29/12/07 20:55
Messaggi: 2868
Luogo di residenza: Pescara

MessaggioInviato: Gio Mag 17, 2012 13:11    Oggetto: Re: Abruzzo 2012 vol.3 - Corno Grande
 
Grazie giovannibusato Very Happy
Molto bello Very Happy Exclamation

Tra le altre cose,mi sono molto rivisto in questo brano,per l'identità delle sensazioni:
giovannibusato ha scritto:
Intanto risaliamo al posteggio; ora il caldo e la fatica inizia a farsi sentire, ma la birra è vicina, come pure il momento magico lascerò cadere lo zaino a terra (con disprezzo),
che sfilerò gli scarponi guardando i piedi raggrinziti assaporando l'improvvisa assenza di dolore come il più intenso dei piaceri..


..tanto per smitizzare un pò Wink
_________________
« Noi troveremo una strada. Oppure ne apriremo una nuova. »
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