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L’altra faccia del Breithorn: TRIFTJIGRAT

 
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Franz77 Rispondi citando



Registrato: 07/04/06 15:17
Messaggi: 371
Luogo di residenza: Bergamo

MessaggioInviato: Mer Set 12, 2012 10:40    Oggetto: L’altra faccia del Breithorn: TRIFTJIGRAT
 
Breithorn Occidentale: Triftjigrat, 900m/D/60°

Immagine dal web

Alla ricerca del lato “B” delle montagne Wink e di vie un po’ fuori dalle classiche linee e versanti, già in due occasioni la catena dei BREITHORN mi aveva piacevolmente sorpreso. Parlo della Cresta Young e della goulotte Grassi-Bernardi: due stupendi itinerari su una montagna che offre verso sud un aspetto “bonario”, mentre verso nord un mondo inaspettato: isolato, severo, glaciale. La TRIFTJIGRAT, la cresta Nord del Breithorn Occidentale, era da molto tempo nei miei pensieri. Sull’Occidentale non mettevo piede da 21 anni, era il 1991 ed era il mio secondo 4000. Per una cosa o per l’altra negli anni successivi non ero riuscito ancora a calcarne la vetta, come classicamente si fa, con le pelli. L’occasione da nord era ghiotta.
Con Mara, Denis e Paolo (Vime) saliamo in funivia al Plateau Rosà sabato mattina (scopriremo che in gruppi di 5 si ha addirittura uno sconto!). La neve caduta nei giorni scorsi è meno del previsto e sembra già assestata. Lungo il ghiacciaio, in mezzo ai pistaioli, scendiamo verso Zermatt superando il Rifugio Teodulo. Il nostro sguardo è attratto dal Breithorn che cambia aspetto metro dopo metro, passando da un calottone “innocuo” ad una parete repulsiva. Quando giungiamo alla GANDEGGHUTTE la nostra meta si mostra in tutto il suo splendore. Anche la via che percorreremo l’indomani sembra evidente, ma anche meno lunga di quel che si rivelerà. Il pomeriggio passa all’insegna del relax. Dopo una breve notte, con una mezza luna che illumina bene il ghiacciaio, ci muoviamo tra continui sali e scendi su ghiaccio e detriti in direzione della nostra cresta. Il primo pendio lo affrontiamo quando albeggia. Usciamo poi per delle divertenti rocce al Triftjiplateau: un ripiano in mezzo a enormi seracchi e crepacci ove troviamo comunque un comodo passaggio, ma che ci impegna più del previsto per la neve qui un po’ fonda e da battere. Di fronte a noi ora, dopo la crepaccia terminale, il pendio finale di 400m che alternerà neve soffice a ghiaccio un po’ spacca polpacci. L’uscita avverrà per un tratto di misto con settori delicati. Quando giungiamo sulla calotta sommitale dall’Italia giungono nuvolosi che ci rubano il panorama, ma del resto c’è poco tempo per rimirarlo: dobbiam scendere di lena al Plateau Rosà per prendere l’ultima (in tutti i sensi perché è l’ultimo giorno di apertura di settembre) funivia.
Insomma, di vie eccellenti ce ne sono ancora tante, tantissime, anche su 4000 già saliti. E quando i soci son validi come quelli di questo giro, la garanzia di successo e divertimento è assicurata.

Reportage completo al: http://www.on-ice.it/onice/viewtopic.php?t=14000

Qui qualche foto













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Due forumisti:"I fotoreports di Franz son come i giornalini pornografici:non leggo il testo,guardo solo le foto.Quindi Franz,continua a postar i tuoi reports, altrimenti mi tocca riabbonarmi a LeOre"
"Franz ormai è come un patrimonio dell'umanità"
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clark Rispondi citando



Registrato: 22/12/07 10:26
Messaggi: 1876
Luogo di residenza: Vicenza

MessaggioInviato: Mer Set 12, 2012 22:31    Oggetto:
 
Mitico come sempre! Very Happy

A queste quote i ghiacciai sembrano tener botta.

Cosa ne pensi invece di quelli a bassa quota? Come quello del Careser per esempio: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=4466579791759&l=a0da356f1d
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Franz77 Rispondi citando



Registrato: 07/04/06 15:17
Messaggi: 371
Luogo di residenza: Bergamo

MessaggioInviato: Ven Set 14, 2012 12:29    Oggetto:
 
clark ha scritto:
Mitico come sempre! Very Happy
A queste quote i ghiacciai sembrano tener botta.
Cosa ne pensi invece di quelli a bassa quota? Come quello del Careser per esempio: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=4466579791759&l=a0da356f1d

E'solo una questione ti tempo...
Il tempo di risposta di un ghiacciaio alle variazioni climatiche è proporzionale alle sue dimensioni. Un ghiacciaio come il Lys impiega 5/6 anni per "rispondere" ad un'estate torrida... La cosiddetta inerzia...
Il fatto è che a estati torride si alternano inverno non abbastanza rigidi o peggio nevosi (all'inizio della stagione!), quindi ogni anno è una perdita.
Un ghiacciaio piccolo di perdita in perdita tende a sparire...
Uno grande perde di spessore, ma se ne apprezza meno la "crisi"

Considera che quella neve nuova è venuta in questo periodo.
Tutta l'estate lì era un seccume incredibile.
Estate ottima per finire i 4000 Wink ma non per i ghiacciai...

Già dal 2009 il Gorner era completamente diverso ai miei occhi con laghi paurosi...
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