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VALANGA: Manuale pratico di R. Mair e P. Nairz ed Athesia
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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Magazine: tra cultura e informazione

enrico Rispondi citando



Registrato: 01/02/07 14:12
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MessaggioInviato: Lun Feb 11, 2013 17:05    Oggetto: VALANGA: Manuale pratico di R. Mair e P. Nairz ed Athesia
 
E’ pubblicato da poco in italiano un nuovo manuale sulle valanghe di circa 200 pagine.
A differenza di altri libri, Mair e Nairz (che sono direttori del Servizio Valanghe del Land Tirol) affrontano il tema in modo estremamente pratico, a partire dalla loro ultradecennale esperienza.
Essi presentano dettagliatamente 10 Situazioni Tipo di pericolo valanghe (ST), classificate a seconda della storia del manto nevoso, che coprirebbero la stragrande maggioranza delle situazioni a rischio.
Il libro è molto interessante e mi sembra fondamentale questo approccio diciamo ‘storico-stratigrafico’ e di analisi di casi 'veri', un'approccio che presto vorrebbero inserire integralmente nei loro bollettini. B lettura!
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@le Rispondi citando



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Messaggi: 3584
Luogo di residenza: padova

MessaggioInviato: Lun Feb 11, 2013 17:08    Oggetto:
 
confermo e consiglio caldamente a quanti vogliano approfondire l'argomento.
ciao
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La debolezza ha paura di grandi spazi, la stupidità ha paura del silenzio. Aprite gli occhi e le orecchie, chiudete le radioline, niente rumore, niente grida niente clacson. Ascoltate la musica delle montagne!!

Samivel
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SimonRussi Rispondi citando



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Messaggi: 4519
Luogo di residenza: Laives (BZ)

MessaggioInviato: Lun Feb 11, 2013 17:26    Oggetto:
 
grazie della segnalazione
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СИМОН РУССИ

"Cosa sa di alpinismo chi sa solo di alpinismo?" C. L. R. James
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Nicola Rispondi citando



Registrato: 13/10/06 10:13
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Luogo di residenza: Schio

MessaggioInviato: Lun Feb 11, 2013 17:31    Oggetto:
 
Ordinato, però se ci trovo scritto che con grado 3 in gennaio a nord non si può andare LO BUTTO VIA! Laughing
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musso Rispondi citando



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Luogo di residenza: Bolzano (BZ) / Chiampo (VI)

MessaggioInviato: Lun Feb 11, 2013 17:56    Oggetto:
 
Grazie della segnalazione e della breve recensione.

Mi sa che in settimana passo in centro a prenderlo.
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Valentino_52 Rispondi citando



Registrato: 21/02/06 09:49
Messaggi: 7323
Luogo di residenza: TRENTO

MessaggioInviato: Lun Feb 11, 2013 17:57    Oggetto:
 
Nicola ha scritto:
Ordinato, però se ci trovo scritto che con grado 3 in gennaio a nord non si può andare LO BUTTO VIA! Laughing


Mona! Mr. Green Mr. Green Mr. Green Laughing Laughing Laughing


Bella segnalazione Wink
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"Le azioni più straordinarie sono quelle semplici e spontanee" (Grizzly 1-5-2010)
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Denali Rispondi citando



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Messaggi: 2456

MessaggioInviato: Lun Feb 11, 2013 18:06    Oggetto:
 
Nicola ha scritto:
Ordinato, però se ci trovo scritto che con grado 3 in gennaio a nord non si può andare LO BUTTO VIA! Laughing
no no, c'è una novità incredibile che nessuno avrebbe mai ipotizzato:
pare che d'inverno i pendii a nord si assestino più lentamente di quelli a sud ... ma pensa te!!!
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musso Rispondi citando



Registrato: 19/11/09 11:50
Messaggi: 18
Luogo di residenza: Bolzano (BZ) / Chiampo (VI)

MessaggioInviato: Lun Feb 03, 2014 19:08    Oggetto:
 
Resuscito il topic per consigliare il libro, "VALANGA: Manuale pratico" di R. Mair e P. Nairz ed Athesia

Molto interessante l'approccio mediante le 10 Situazioni Tipo (ST), la loro distribuzione durante la stagione e le analisi di incidenti ad esse associati.

Propone una prospettiva diversa dalla "classica" analisi del manto e del rischio valanghe proposta ai corsi e aggiornamenti CAI.
Diverse considerazioni mi han fatto riflettere, a partire dalla sovrapposizione di diverse ST e quindi di diverse fonti di rischio.

Ricky
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Denali Rispondi citando



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Messaggi: 2456

MessaggioInviato: Mar Feb 04, 2014 10:44    Oggetto:
 
Non l'ho letto, ma anch'io penso da tempo che nei corsi l'approccio al problema neve/valanghe sia da rivedere ...
metamorfismi ... tipi di cristalli ... stratigrafie ... forse interessante ma fondamentalmente inutile per lo scialpinista medio

Sarebbe meglio vedere foto di pendii e valanghe cercando di analizzarli in funzione delle condizioni del momento (se note) ...
e tra l'altro sono sicuro che le opinioni degli "esperti" spesso divergerebbero Rolling Eyes

Comunque preferirei questo approccio empirico ... almeno fino a quando (e se mai!) ci saranno criteri più oggettivi.
Aver approfondito molti casi penso sviluppi maggior attenzione / sensibilità che sapere chessò che il gradiente termico eccessivo genera ecc ecc
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@le Rispondi citando



Registrato: 29/03/05 15:51
Messaggi: 3584
Luogo di residenza: padova

MessaggioInviato: Mar Feb 04, 2014 12:24    Oggetto:
 
Denali ha scritto:
Non l'ho letto, ma anch'io penso da tempo che nei corsi l'approccio al problema neve/valanghe sia da rivedere ...
metamorfismi ... tipi di cristalli ... stratigrafie ... forse interessante ma fondamentalmente inutile per lo scialpinista medio

Sarebbe meglio vedere foto di pendii e valanghe cercando di analizzarli in funzione delle condizioni del momento (se note) ...
e tra l'altro sono sicuro che le opinioni degli "esperti" spesso divergerebbero Rolling Eyes

Comunque preferirei questo approccio empirico ... almeno fino a quando (e se mai!) ci saranno criteri più oggettivi.
Aver approfondito molti casi penso sviluppi maggior attenzione / sensibilità che sapere chessò che il gradiente termico eccessivo genera ecc ecc


Credo che queste due cose vadano curate, conosciute e approfondite entrambe. Un utente base che si approccia allo scialpinismo per la prima volta e non sà niente di neve ha bisogno di un'infarinatura generale sui metamorfismi e sui gradienti in modo che poi sia in grado di valutare i vari tipi di valanghe con spirito critico.
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SimonRussi Rispondi citando



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Messaggi: 4519
Luogo di residenza: Laives (BZ)

MessaggioInviato: Mar Feb 04, 2014 12:57    Oggetto:
 
@le ha scritto:
Denali ha scritto:
Non l'ho letto, ma anch'io penso da tempo che nei corsi l'approccio al problema neve/valanghe sia da rivedere ...
metamorfismi ... tipi di cristalli ... stratigrafie ... forse interessante ma fondamentalmente inutile per lo scialpinista medio

Sarebbe meglio vedere foto di pendii e valanghe cercando di analizzarli in funzione delle condizioni del momento (se note) ...
e tra l'altro sono sicuro che le opinioni degli "esperti" spesso divergerebbero Rolling Eyes

Comunque preferirei questo approccio empirico ... almeno fino a quando (e se mai!) ci saranno criteri più oggettivi.
Aver approfondito molti casi penso sviluppi maggior attenzione / sensibilità che sapere chessò che il gradiente termico eccessivo genera ecc ecc


Credo che queste due cose vadano curate, conosciute e approfondite entrambe. Un utente base che si approccia allo scialpinismo per la prima volta e non sà niente di neve ha bisogno di un'infarinatura generale sui metamorfismi e sui gradienti in modo che poi sia in grado di valutare i vari tipi di valanghe con spirito critico.


sono perfettamente d'accordo. Non vedo nemmeno cosa si potrebbe dire davanti ad una foto di una valanga per spiegare il motivo per cui è caduta senza tirare in ballo dei tecnicismi.
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Denali Rispondi citando



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MessaggioInviato: Mar Feb 04, 2014 15:35    Oggetto:
 
Ovviamente è solo una mia opinione ... che è anche uno dei motivi per cui finora non partecipo alla scuola. Non riuscirei a tacere che lo considero del nozionismo piuttosto vacuo (e quindi in buona sostanza uno spreco di tempo a sfavore di altro).
Per fare un'analogia mi sembra come quando per fare la patente dovevi sapere cos'era un albero a camme o uno spinterogeno.
Diciamo che per la mia esperienza quanto ho imparato su metamorfismi et similia non m'è servito ... metre quando affronto un pendio il cercare di immaginarmi dove e come può staccarsi qualcosa sulla base di quanto ho visto direttamente o su foto lo applico ben di più.

E di gente che fa stratigrafie, test di scivolamento, analizza cristalli, ecc ... in pratica non ne ho vista mai ... il massimo (che faccio anch'io) è infilare un bastoncino per il manico per tastare un po' che c'è sotto ...

Però sono pronto a ricredermi ... per cui se vi va mi piacerebbe sapere su questi aspetti che considerazioni e test pratici fate al fine di prevenire incidenti. Ma intendo cose reali, che cioè applicate spesso alle gite e magari condividete con gli altri ...

Di gente che fa gite ne ho conosciuta e, frasi del tipo "lì mi pare ci sia un accumulo", "quel versante sottovento sembra carico" "evitiamo quel taglio e saliamo per la dorsale fin sotto le rocce" ecc ecc le sento spesso .... invece "occhio ai cristalli angolari ..." proprio mai. Scusate la semplificazione.
Forse frequento la gente sbagliata Laughing

ps: per favore non rispondetemi che non è male conoscere tutte 2 le cose ... tanto banale quanto ovvio! Da valutare è cosa sia prioritario ... e questo libro forse mostra che l'approccio sta cambiando.
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SimonRussi Rispondi citando



Registrato: 08/11/06 09:33
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Luogo di residenza: Laives (BZ)

MessaggioInviato: Mar Feb 04, 2014 16:21    Oggetto:
 
Denali ha scritto:
Ovviamente è solo una mia opinione ... che è anche uno dei motivi per cui finora non partecipo alla scuola. Non riuscirei a tacere che lo considero del nozionismo piuttosto vacuo (e quindi in buona sostanza uno spreco di tempo a sfavore di altro).
Per fare un'analogia mi sembra come quando per fare la patente dovevi sapere cos'era un albero a camme o uno spinterogeno.
Diciamo che per la mia esperienza quanto ho imparato su metamorfismi et similia non m'è servito ... metre quando affronto un pendio il cercare di immaginarmi dove e come può staccarsi qualcosa sulla base di quanto ho visto direttamente o su foto lo applico ben di più.

E di gente che fa stratigrafie, test di scivolamento, analizza cristalli, ecc ... in pratica non ne ho vista mai ... il massimo (che faccio anch'io) è infilare un bastoncino per il manico per tastare un po' che c'è sotto ...

Però sono pronto a ricredermi ... per cui se vi va mi piacerebbe sapere su questi aspetti che considerazioni e test pratici fate al fine di prevenire incidenti. Ma intendo cose reali, che cioè applicate spesso alle gite e magari condividete con gli altri ...

Di gente che fa gite ne ho conosciuta e, frasi del tipo "lì mi pare ci sia un accumulo", "quel versante sottovento sembra carico" "evitiamo quel taglio e saliamo per la dorsale fin sotto le rocce" ecc ecc le sento spesso .... invece "occhio ai cristalli angolari ..." proprio mai. Scusate la semplificazione.
Forse frequento la gente sbagliata Laughing

ps: per favore non rispondetemi che non è male conoscere tutte 2 le cose ... tanto banale quanto ovvio! Da valutare è cosa sia prioritario ... e questo libro forse mostra che l'approccio sta cambiando.


secondo me allo stesso tempo però tu evidenzi anche un limite che ha molta "gente che fa gite", e cioè il fatto che venga valutata solo la parte evidente della neve, cioè quella che si vede, cioè quella che sta sopra.
E secondo me, questo è anche il motivo per cui accadono gli (almeno certi) incidenti, cioè che la gente sale senza sapere cosa ha effettivamente sotto ai piedi.
Un minimo di conoscenza tecnica, tipo sapere che due strati dovuti a due nevicate successive non si legano automaticamente uno con l'altro (semplifico anche io), ci vuole secondo me.
Certo poi sono d'accordo con te che bisogna anche riportare certi tecnicismi a casi reali
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СИМОН РУССИ

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Denali Rispondi citando



Registrato: 06/04/05 14:59
Messaggi: 2456

MessaggioInviato: Mar Feb 04, 2014 18:57    Oggetto:
 
Sopra ho fatto esempi a caso ... potevo aggiungere chessò "il pendio poggia su erba..." (questo è sotto, no?)
Non ne farei una questione di sopra o sotto ma di quanto incida il conoscere (?!) alcuni aspetti tecnici quali i metamorfismi ... con tanto di slide con forme dei cristalli, diagrammi di transizione ecc ecc ... Temo poco o nulla.
Sembra che a certi corsi ci debba essere un contorno quasi coreografico di nozioni piuttosto sterili ... altro esempio le lezioni di geologia (basaltico, magmatico, ecc ecc) nei corsi di alpinismo. Capisco forse un minimo per spiegare i tipi di chiodi ... poi basta.
Ma non vorrei sembrare troppo drastico ... ci può stare un po' di cultura di contorno, basta dichiararne e inquadrarne il peso ... ricordo a un corso un istruttore che all'esame s'è scandalizzato perchè uno ha confuso i tipi di roccia ... non sarà mica importante ... sbagliare un nodo lo è!!!
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giovannibusato Rispondi citando



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MessaggioInviato: Mar Feb 04, 2014 19:17    Oggetto:
 
piccola riflessione:
se non si conosce la differenza tra cristalli angolari e rotondi o non si conosce la brina di superficie (ecc.ecc.)
DIFFICILMENTE si riesce a leggere e a comprendere un bollettino valanghe..
da cui nascono quelle interpretazioni spesso superficiali (ma di cui si è convinti!) che si basano su scorciatoie che portano a decisioni dai risultati casuali.
Certo che non è pensabile fare di un pendio una groviera di cunei di slittamento ma se il bollettino mi dice che c'è della brina inglobata sotto al nuovo strato a parità di grado di pericolo, sarà comunque bene diminuire la pendenza,
certo che se non so cos'è la brina...............
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giovanni
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