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Alpi Occidentali, le vacanze di Viktor

 
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MessaggioInviato: Ven Mag 04, 2007 23:37    Oggetto: Alpi Occidentali, le vacanze di Viktor
 
Trasferisco d'imperio il suo report nella sezione che merita:

viktor ha scritto:
Siamo rientrati ieri da una settimana di ferie trascorsa nelle Alpi Occidentali.
Abbiamo stazionato per qualche giorno alla Oberaletschhütte (Oberland Bernese), rifugio meno frequentato dei più famosi Konkordia, Hollandia, Finsteraarhorn, probabilmente perchè i 2 principali itinerari di accesso (da Belalp oppure dal Lötschental) sono lunghi, ma forse anche perchè le scialpinistiche della zona sono tutte piuttosto impegnative.
Il rifugio si trova su uno sperone roccioso, ca. 150 m di dislivello sopra il ghiacciaio dell'Oberaletsch; per raggiungerlo si percorre una vera e propria via ferrata, con tanto di scale “da pompieri” ed alcuni tratti alquanto esposti. Il bello è che il punto di partenza di tutti gli itinerari della zona non è il rifugio ma l'attacco di questa ferrata, per cui va discesa e salita tutti i giorni.

Abbiamo scelto di raggiungere il rifugio da Fafleralp, nella Valle Lötschental, passando per il Beichpass, perchè questo itinerario di avvicinamento rappresenta già di per se una vera e propria scialpinistica, pure di un certo impegno (OSA, 1.400 m di dislivello).

I giorni successivi abbiamo fatto il Breithorn (uno dei tanti “Breithorn” in Svizzera), il Klein Aletschhorn (una specie di spalla dell’Aletschhorn, sciisticamente probabilmente l’itinerario più "godurioso" della zona della Oberaletschhütte) e l’Aletschhorn-versante Sudovest. Quest’ultimo è un itinerario di grande soddisfazione non solo dal punto di vista sciistico ma anche sotto il profilo alpinistico (ca. 400 m di dislivello di ripida cresta di roccia e neve da percorrere con corda piccozza e ramponi).
Dopo 4 giorni alla Oberaletschhütte, siamo scesi a valle sempre per il Beichpass e ci siamo recati a Chamonix, dove avevamo appuntamento con Angelo da Mojan e Andrea da Cogne. Giovedì abbiamo raggiunto il rif. Cosmique, partendo da Montenvers e risalendo l’incantevole (ma anche interminabile!) Mer de Glace/Vallèe Blanche. Putroppo però giovedì sera il tempo è improvvisamente ed inaspettatamente peggiorato, tanto che all’indomani non siamo potuti partire per il Bianco (l'intenzione era di passare per il Tacul, Maudit e scendere per i Grands Mulets). Dopo aver atteso un po’, non fidandoci più del bollettino meteo fornito dal rifugio che prevedeva per sabato tempo buono (ok, ma aveva prevsito cielo sereno anche per venerdì ed invece ci ritrovavamo nel bel mezzo di una bufera di neve!) abbiamo deciso di non passare un'altra notte al Cosmique e di tornare a valle per l’itinerario di salita.



viktor ha scritto:

Sabato 21 aprile saliamo alla Oberaletschhütte, passando per il Beichpass.
In questa foto scattata a pochi m dal passo, si vede praticamente tutta la salita. Nel cerchio il parcheggio di Fafleralp, quasi 1.400 m piú in basso, dal quale si parte anche per il rifugio Hollandia alla Lötschenlücke.
Bellissimi pendii dalla pendenza ideale, che nella parte alta si fanno ripidi e piuttosto esposti; gli ultimi 50m si affrontano con piccozza e ramponi.





L’arrivo di Dina al Beichpass. Sullo sfondo il Mittaghorn (3.892 m), alla base del quale sale il ghiacciaio Langgletscher, che conduce al rif. Hollandia (nel cerchio rosso in alto a destra)[/size]




Dal Beichpass, il Nesthorn (3.822 m) si presenta cosí:




Dal Beichpass scendiamo nel ghiacciaio Beichgletscher, ramo del Oberaletschgletscher




Arrivati al punto in cui il Beichgletscher si ricongiunge con il Oberaletschgletscher, possiamo ammirare per la prima volta il versante sudovest dell’Aletschhorn. Le distanze nelle Alpi Occidentali ingannano molto, come per esempio in questa foto; la cima sembra ad un tiro di schioppo,eppure dal punto in cui ho scattato la foto (quota 2.450 ca.) fino alla cima ci sono 1.750 m di dislivello e ca. 5 km di distanza




Poco dopo scorgiamo il rif. Oberaletsch (2.640 m), al quale si accede percorrendo una via ferrata (linea rossa) di ca. 150 m di dislivello. La cima sopra il rifugio è il Gross Fusshorn (3.627 m)





Un dettaglio della salita al rifugio. Nella parte bassa si intravedono le scale “da pompieri”





Dina sulla salita al rifugio. Sullo sfondo l’Aletschhorn





Questo è il panorama dalla Oberaletschhütte: al centro il Nesthorn (3.822 m), piú a destra sullo sfondo si scorge la doppia cima del Breithorn (3.785 m) e piú a destra ancora i Lonzahörner (3.560 m). Ai piedi di queste meravigliose cime il ghiacciaio Beichgletscher





Domenica 22 aprile saliamo sul Breithorn, in compagnia dei miei amici Arnold e Karl, che si trovano in zona da qualche giorno ma che il giorno stesso devono rientrare a casa.

Alba sul Nesthorn





Karl si concede una pausa tra i seracchi, prima di affrontare l’erto pendio del Breithorn




Salendo verso il Breithorn





Karl scatta qualche foto al vicino Nesthorn





Superato il ripido pendio, la pendenza si fa dolce, per poi impennarsi brevemente poco sotto la cima. Nella foto Dina con il Nesthorn sullo sfondo




Una volta scesi dal Breithorn, ci fermiamo ad ammirare dal basso il Nesthorn. Nel canalone a destra della costola rocciosa si scorgono delle tracce di discesa.




Lunedí 23 aprile Dina ed io saliamo al Klein Aletschhorn (3.750 m), che altro non è che una spalla dell’Aletschorn, ma che sciisticamente è stupenda. Nella foto l’itinerario di salita




Dina durante la salita al Klein Aletschhorn. Sullo sfondo lo Schinhorn (3.797 m), un altro bellissimo itinerario scialpinistico, che peró si svolge sul versante opposto a quello in foto




Dal Klein Aletschhorn verso le cime famose del Oberland: Klein Grünhorn (3.913 m), Gross Grünhorn (4.043m), Grünegghorn (3.860 m) e la montagna di Fluto: il Finsteraarhorn (4.274 m)




Dina di ritorno dal Klein Aletschhorn (a destra). La cima a sinistra del Klein Aletschhorn è il Sattelhorn (3.745 m), anch’essa fattibile con gli sci.




Martedí 24 aprile saliamo sull’Aletschhorn per il versante sudovest (4.193 m). Nella foto l’itinerario di salita; la parte tratteggiata indica la lunga e “laboriosa” cresta (piú di 400 m di dislivello).Volendo si puó evitare il primo tratto di cresta risalendo quel pendio a dx, che peró è molto ripido con alla base un bel crepaccio terminale aperto…abbiamo quindi optato per un tratto di cresta in piú.




Durante la salita sull’Aletschhorn: l’alba su cime di fama mondiale




Ancora primi raggi di sole: il Nesthorn a sinistra, la doppia cima del Breithorn a destra, dietro il Bietschhorn (3.934 m) e dietro sullo sfondo il Monte Bianco (4.810m)




Panorama mozzafiato dalla cima dell’Aletschhorn. Nel cerchio rosso la Oberaletschhütte




Mercoledí 25 aprile lasciamo la zona della Oberaletschhütte e ci rechiamo a Chamonix, dove raggiungiamo Angelo da Mojan ed Andrea da Cogne.

Giovedí 26 aprile saliamo al rif. Cosmique, percorrendo la Mer de Glace/Vallée Blanche, piú di 10 km di salita per 1.900m di dislivello, immersi in un ambiente dalla maestosità che penso non abbia eguali nelle Alpi.
Ecco Angelo, Andrea e Dina avvicinarsi ai Seracs du Géant. La torre in alto a sinistra è il Dente del Gigante (4.014 m).





Ancora i Seracs du Géant. Sullo sfondo la Tour Ronde (3.798m)




Questo elicottero che sorvola i Seracchi del Gigante permette di realizzare quanto sono imponenti le dimensioni di questi seracchi




Ad un certo punto della salita Angelo mi fa notare che tra i seracchi è visibile la torre sopra l’Aguille du Midi e cosí “zoomo” al massimo ottenendo questa immagine, che secondo me ha del surreale




L’ambiente lascia a bocca aperta…anche l’intervento dell’uomo peró…(a voi la decisione se in senso positivo o negativo). Le telecabine che “sorvolano” per ca. 5 km tutta la Vallée Blanche, collegando l’Aguille du Midi (Fra) con Punta Helbronner (Ita)




Dina e Angelo con sullo sfondo il versante Est del Mont Blanc du Tacul. L’ampio imbuto nevoso è il Couloir Gervasutti del Tacul




Venerdí 27 aprile, sveglia alle ore 02:00, ma è in corso una vera e propria bufera di neve, che ci impedisce di partire verso i 4.810 m del Bianco. Nel corso della mattina qualche breve schiarita ci permette di vedere il Mont Blanc du Tacul (4.248 m)




e per qualche secondo sul Dome du Gouter (4.306 m) compare addirittura il sole




Cosí scendiamo a valle per l’itinerario di salita, certamente delusi per il mancato raggiungimento della cima del Bianco, ma tutto sommato appagati per un’altra settimana scialpinistica di grandi soddisfazioni.

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