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[Storie] La via Persa

 
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Bebebeu Rispondi citando



Registrato: 08/04/07 15:22
Messaggi: 1071
Luogo di residenza: Castagnaro - VR

MessaggioInviato: Mer Mag 30, 2007 23:29    Oggetto: [Storie] La via Persa
 
Domenica 9 luglio 1995…

Parcheggio Lago di Tovel Ore 08:00…più o meno…tanto poco importa.



Il lago di Tovel (in veste autunnale), luogo di partenza di molte nostre avventure


Io (al tempo venticinquenne), mio fratello Michele (18 anni), e Silvia (21) incominciamo la solita stradina che costeggiando il lago porta alle malghe Pozzol e Flavona. Come tante altre volte saliamo con i nostri bei zaini carichi di tante buone cose…e soprattutto della nostra gioia e spensieratezza. Io e Michele arrampichiamo da “ben 2 mesi”… e abbiamo un curriculum di tutto rispetto….: via normale alla Guglia Gei nel Gruppo del Fumante, e la Dimai a Punta Fiammes…he he he he he….Ma sapete com’è, il fatto di essere 2 fratelli che hanno sempre vissuto la montagna come 2 selvadeghi, ora che “sappiamo arrampicare”, la voglia di andare sui monti di “casa” per fare qualche nostra bella avventura ci prende alla grande…

D’altro canto, il gruppo rocciatori (di San Bonifacio) nel quale siamo entrati da poco tempo, è composto da strani personaggi che per noi rappresentano dei maestri di questa nobile arte dello salire le rocce. Noi fino ad ora, le pareti le avevamo viste solo con lo sguardo dal basso verso l’alto, quasi intimoriti…e solo con l’immaginazione trovavamo il coraggio di vederci un giorno “dentro” e sopra di esse…Ma col tempo tante cose cambiano, e la fortuna di incontrare persone che arrampicano, è veramente un fulmine a ciel sereno…Noi, abituati ad andare in montagna per conto nostro tra trekking e ferrate, a digiuno di Gruppi alpinistici, CAI, accademici, alpinismo classico, alpinismo moderno, spit, chiodi…ecc…ecc…tutto questo è una novità…una rivoluzione!
E poi soprattutto, questi amici vanno in montagna per aprire dei loro nuovi itinerari!!!...Uaohhh…che cosa magnifica! Come non restare “travolti” da questo spirito che racchiude l’essenza dell’alpinismo.

Così armati di tanta desiderio di fare qualcosa di nostro sulle montagne amiche, eccoci salire tutti e tre verso la base della cima delle Palete (parte nord del Gruppo di Brenta). In realtà la mattinata procede con molta calma, e ci gustiamo in pieno la salita, nel verde della stagione estiva, che ci riscalda con i suoi colori…i torrenti scroscianti dove ogni tanto ci rinfreschiamo…e accompagnati dal solito ronzio di alcune mosche, sempre pronte ad infastidirci appena ci fermiamo.
Lungo la forestale incontro anche il mio amico Piero di Flavon (amico di famiglia fin dall’infanzia…Per il sottoscritto è la persona che ha più trasmesso l’amore per la montagna)), che sta andando a controllare le sue vacche su alla malga Flavona. Gli spiego quello che stiamo andando a fare, e ci salutiamo promettendoci di rivederci presto!

L’idea della giornata è comunque quella di portarci alla base della parete est, molto bella da questo versante…Assomiglia vagamente, ma molto più in piccolo al Cervino…ha hah aha….Insomma è il nostro Piccolo Cervino! Silvia, non ha mai arrampicato, ed è stata trascinata dal sottoscritto con la scusa di farle provare qualche tiro, per imparare le manovre…Uè, mica noi si va in palestra a far le manovre pratiche….Via dritti in montagna…sul terreno “vero”!!!...uuhhmmm….



In primo piano la parete di Cima Palete. Con il bollino rosso il punto arrivato durante la salita sulla cresta sud est. Questo è il versante sud. Noi siamo saliti dal versante opposto che ora nella foto non si vede.



Stessa vista, ma d'inverno. Bel canalone eh? Peccato che scarichi spesso grosse slavine!


Verso le 11 (orario prettamente alpinistico, no?) arriviamo alla base della parete…e cosa si fa? Ci si imbraca?...Noooo…se magna intanto! Che il corpo non abbia mai a soffrire!!!

Intanto si scherza, ci si diverte come tante altre volte…..Tanto noi dobbiamo fare solo qualche tiro….o forse…..Forse magari se ne abbiamo voglia tiriamo su dritto fino in vetta se ce la facciamo…e per una nostra nuova via! Ora che “sappiamo” arrampicare, le pareti ci attirano come non mai…
Così, verso mezzogiorno, una volta imbragati, sciolte le corde e con la nostra bella matassa di chiodi, incomincio il primo tiro. Rampa erbosa su roccia detritica…Fantastica! Sosta su terriccio e recupero veloce dei miei 2 soci d’avventura. Via col secondo tiro: traverso a sinistra su roccette facili fino ad una nicchia. Altra sosta su chiodi che entrano appena…Le moderne norme UIAA impallidirebbero oggi alla vista di quello che stiamo facendo…Ma noi non lo sappiamo, e crediamo di essere nel giusto…e senza problemi via!...ancora su.

Silvia si diverte, ed anche io e Michele: Tutto procede bene. Mio fratello si ciuccia altri 3 tiri da primo di cordata dandomi il cambio. Le difficoltà aumentano fino al 4°…e le ore passano. Dai andiamo avanti, la cima sembra vicina e la giornata è splendida!

Ricomincio a tirare io per altri 3 tiri su canaloni erbosi e detritici, intervallati da tratti in placca di roccia buona. Arrivo così sullo spigolo sud-est a circa 150m. dalla cima. Recupero Silvia e Michele che sembrano un po’ stanchi. Dai ragazzi ormai ci siamo…mancano pochi metri, e stiamo facendo una nostra nuova via. E’ fantastico. Mi guardo a sinistra e resto incantato dall’imponente parete est che precipita per 300m. sotto di noi…Riparto, salgo in cresta…anzi provo a superare uno strapiombino….provo e riprovo…Niente! Non ce la faccio…E’ troppo dura. Vai Michele, prova tu…Niente neanche lui ci riesce. Le difficoltà sono troppo alte per noi…ed il passaggio ci respinge. Riprovo di nuovo cercando di piantare altri chiodi…ma inutilmente. Non si passa…
Ma che ore sono?...Le 19:00………..Come? già le 19:00????...Caz……..!!!! Qui se non si passa, bisogna tornare giù!...Passa un quarto d’ora eterno….e alla fine di comune accordo decidiamo: si scende.

Allora abbiamo 2 mezze corde, alcuni chiodi e cordini vari. In giro ci sono alcuni mughi su cui attrezzare le soste per le calate. Quindi si comincia!....Accidenti, Silvia non sa fare le doppie…Bene è ora di impararle…No, no…sarebbe troppo un casino spiegarlo ora qui, e perderemmo troppo tempo.
Michele propone così: “allora tu Maurizio attrezzi le sosta. Visto che non sappiamo bene la tenuta della stessa, perché oggi sono i primi chiodi che pianti, allora ti calo con una corda cercando di sollecitarla poco. Lo stesso farò con l’altra corda a Silvia. Poi alla fine mi calo io arrampicando all’indietro senza caricare la sosta. In questo modo è più sicuro per tutti”. Si si….ok!

Le prime 3 calate le facciamo con sosta sui mughi. Tutto bene per la sicurezza, se non fosse altro che lasciamo su un “patrimonio” di materiale. Ogni sosta cordino in Kevlar più un rinvio intero!!! Pensate che pirla eravamo. Basterebbe un solo moschettone, e non un rinvio intero. Insomma per farla breve per ogni sosta, materiale abbandonato in più, donato alla parete, o a chi in futuro ce li fregò!!!

Il problema più grande è che per ogni calata ci impieghiamo un’eternità: circa un’ora ogni doppia!!!
Anche perché così facendo le corde, dopo i primi 2 che vengono calati come salami sul pendio, si attorcigliano fra di loro in una maniera incredibile con mio fratello che le attorciglia ancora di più usando come discensore l’8 (attrezzo fatto proprio ad 8 per l’assicurazione e la calata). Michele impreca nervoso nello scendere, perché ogni volta deve sgroppare tutta la matassa ingarbugliata. In più varie volte la corda si incastra sui mughi, e più pericolosamente sui sassi, che vengono divelti e lanciati come razzi verso di noi…Paura!!!

Anzi i problemi iniziano proprio ora: sono le nove passate e sta imbrunendo. “Michele, ti ricordi se siamo saliti di qua?” – “No, non mi ricordo, ma direi che è questo canalone che abbiamo salito” – E così continuiamo a scendere. Dopo la calata ormai al buio, mi rendo conto che di qua non siamo mai passati….Ma dove siamo?...qui è tutto uguale!...Qui è solo roccia e roccia…e non ci capisco più nulla. – “ Che facciamo ragazzi? Abbiamo perso l’itinerario di salita…abbiamo perso la via!...Decidiamo comunque di continuare a scendere in questo stretto canalone…Un imbuto verso la salvezza…Un imbuto verso la speranza di toccare terra. Ci parliamo, ci consoliamo…ci facciamo forza a vicenda…senza vederci in viso…tanto è buio…e le nostre facce sono solo ombre. Ogni doppia è eterna. La corda si attorciglia ogni volta e soprattutto ora le soste le devo attrezzare con i chiodi che pianto…al buio! – “Ragazzi, mi sa che faremo molto tardi stanotte per tornare a casa. Speriamo che i nostri genitori a casa non si allarmino”. – “Che facciamo? Scendere al buio così è un terno al lotto. Non c’è neanche la luna…” – “Cavolo, non so che fare. Da una parte vorrei scendere per avvisare a casa, dall’altra scendere vorrebbe dire rischiare troppo…che facciamo?”…- “Scendiamo ancora, anche se si vede poco niente, non dovrebbe mancare molto alla base della parete” . (Al tempo il cellulare non c’era…ma anche oggi servirebbe poco in zona perché non c’è campo)

Passa la mezzanotte e stiamo ancora scendendo…Ogni tanto ci si ferma - ”Dai non temere..ce la faremo…in fin dei conti stiamo bene…Mi spiace solo per i nostri a casa che cominceranno ad aver paura” – Scendiamo ancora. Pianto ancora chiodi al buio e passo il tempo a sciogliere i cordini per poi metterli nella sosta… - “Dai Michele calami, che qui c’è un salto mi sembra” – Lancio un sasso nel vuoto per sentire la distanza…Tonf!...”Ok dai saranno una ventina di metri strapiombanti…” – Mi sento calare nel vuoto…e nel buio quasi completo. Solo le ombre delle pareti mi passano di fianco, dandomi un senso di paura…Mi si gelano le ossa. L’odore della roccia, del muschio…della notte mi entra nel corpo e non mi lascia…ed assieme ai mille pensieri mi attanagliano la mente…Dobbiamo farcela!!!...Non dobbiamo sbagliare…non possiamo sbagliare…

Arrivo a toccare terra…e scrutando nel buio cerco di capire se è finita….No!...il canalone scende ancora!...Dopo 10 minuti atterra anche Silvia. Ora aspettiamo solo Michele. Dopo un’eternità arriva anche lui. Recuperiamo le corde…ma una si incastra!...Noooooooooooooooo…..”Dai tira…tira…tiriamo tutti”….Non può essere. La corda non si muove. Tiriamo tutti e tre insieme, ma niente da fare…Allora tiriamo un po’ l’altro capo…magari si sblocca. Poi torniamo sullo spezzone principale….”dai ancora…tira…tira!!!!”……..La corda si sblocca all’improvviso…e finiamo tutti e 3 per terra….Basta ragazzi…basta…sono le 3 di notte…basta, tanto vale aspettare il mattino ormai.
La base della parete non si vede ancora, ed il dispiacere, la sofferenza, l’impossibilità di proseguire…ci piomba addosso come un macigno. Ci stendiamo per terra…esausti nel canalone friabile, che ci accoglie in questa notte. Le nostre vite sono avvolte, legate insieme in questo budello roccioso….Ci addormentiamo, vicini gli uni agli altri per sentire meno il freddo…..nella speranza di vedere un giorno migliore…

Castagnaro (VR) Casa mia ore 04:00…circa….
Riiinnggg…(suona il telefono)

Il papà di Silvia chiama preoccupato i miei, e chiede notizie…Anche i miei ancora svegli…in attesa del nostro rientro. Decidono che non si può più aspettare. E così, mio padre ed il papà di Silvia partono per il loro calvario…nella speranza di ritrovare i loro figli…vivi!

Alle 4 e mezza intorpiditi dal freddo cominciamo a svegliarci…C’è un po’ più di luce…Sta albeggiando. Fa un po’ freddo, anche perché ho dormito sui sassi in maniche corte…La mia felpa l’ho data a Silvia che non l’aveva. Michele si veglia con un forte dolore alla schiena…Si sposta, e dietro la sua schiena c’è l’intera matassa di friend e chiodi…Ci si è addormentato sopra!!!...

Guardo verso il basso e vedo finalmente la base della parete. Ricaricati da questa bella notizia, ci facciamo forza e attrezziamo l’ultima doppia…..Siiiiii, ne mancava solo unaaaaaa!!!!...Ma al buio non ce n’eravamo accorti. Scendiamo velocemente, e mentre Michele recupera l’ennesima corda ingarbugliata, io e Silvia mangiamo qualcosa. Arriva anche Michele…finalmente siamo tutti e tre a terra…Finalmente siamo tutti e tre salvi!...Sono le 5 e mezza ed il sole comincia ad illuminarci il viso…

Decidiamo di procedere in questo modo: Michele parte di corsa per scendere al Lago, scarico dello zaino, in modo da avvertire all’albergo Lago Rosso a casa, che tutto è a posto. Io e Silvia raccolto tutto il materiale scendiamo con più calma…

Nel frattempo i nostri papà arrivano a casa di Piero a Flavon verso le 6 e mezza. Appena arrivano lo trovano già in stalla a mungere…e lo informano dell’accaduto…Nei loro volti la disperazione ormai è ben avanti!
Piero cerca di rincuorare mio padre, dicendo che ci aveva visti il giorno prima…e di non temere. Ci conosce da tanti anni e sa che il Brenta lo conosciamo bene. – “Stai tranquillo che avranno avuto qualche imprevisto e hanno bivaccato fuori, ma arriveranno” – Questo è quello che Piero disse…ma in cuor suo sapeva che era stata una frase detta per farsi forza e darsi una speranza…oltre che a mio padre. Comunque non perdono tempo. Piero fa parte del soccorso alpino. Avverte chi di dovere e ci si prepara per venire al lago di Tovel e formare 2 squadre più un elicottero. Via!....di corsa…..

Alle 7 arrivano al lago, parcheggiano di fronte all’albergo Lago Rosso ed entrano per chiedere informazioni…Nello stesso istante un ragazzo arriva di corsa dalla strada forestale….E’ mio fratello!....Corre, e va verso di loro….Mio padre vedendo arrivare solo uno dei suoi 2 figli trema…e scoppia in un pianto disperato…fino a quando Michele arrivato vicino, gli spiega l’accaduto…Tutto è a posto. Maurizio e Silvia stanno bene e arriveranno tra un po’.

Piero chiama il Soccorso Alpino e blocca l’intervento appena in tempo. L’elicottero era già acceso pronto a partire.

Nel frattempo io e Silvia scendiamo con un po’ più di tranquillità, al pensiero che Michele avrà già spiegato tutto a casa. Arriviamo alla strada forestale e continuiamo la discesa. Ora restano solo 2km al lago!...Ad un certo punto Silvia si accorge di aver perso le scarpe da ginnastica attaccate fuori allo zaino (per salire aveva adoperato un paio di scarponcini). – “Ok Silvia, io ritorno su e vado a cercarle…tu continua a scendere” – E così facciamo.
Salgo di corsa, e per fortuna dopo 10 minuti le ritrovo sul sentiero…Ora via, giù…e speriamo che sia l’ultima!....Mentre scendo sento un rumore di una jeep che sale. Per un attimo mi viene un flash: che sia Piero?...Non so perché…ma lo sento che potrebbe essere lui.
Un paio di tornanti ed ecco spuntare il fuoristrada….E’ lui, e a bordo c’è anche Silvia.

Ci abbracciamo…quasi senza dire parole…Ora non servono…Ora ci gustiamo la fine di questa avventura. Scendendo mi spiega quanto è accaduto e che giù al lago ci sono i miei che ci aspettano.

Arriviamo così al lago, e finalmente ci si riabbraccia tutti….Stavolta è andata bene….Ma chissà a quante persone una cosa così è capitata, ed è andata storta purtroppo…Noi siamo stati fortunati…

Mentre torniamo a casa, nell’auto regna il silenzio. Mio padre ad un certo punto ci fa: “ Beh vi sarete cavati la voglia di arrampicare adesso eh?”…Noi in silenzio…chiniamo un po’ la testa, accennando un timido si.

Il giorno dopo il TG3 regionale riportò in qualche maniera la nostra triste avventura, che fortunatamente ebbe un epilogo positivo…

Due settimane dopo eravamo già in palestra ad allenarci…
Due mesi dopo eravamo di nuovo su una via in montagna…
Due anni dopo ritornai col mio amico Nico per finire la via, ma salendo dal canalone di discesa non ritrovai i chiodi di calata e cordini vari. Dentro il camino, verso l’uscita trovammo uno spit con calata…Qualcuno era salito, e probabilmente si era fregato il nostro materiale, e cambiato il valore del nostro itinerario. Decidemmo di scendere…in quanto non aveva più senso salire.

La via di quella strana e pazzesca avventura la chiamammo “Via persa”……
Per fortuna "la via" che avevamo di fronte negli anni a seguire non fu smarrita…

Grazie a tutti…
_________________
Maurizio Gambarin
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Denali Rispondi citando



Registrato: 06/04/05 14:59
Messaggi: 2456

MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 8:54    Oggetto:
 
Bello bello bello.
Bella avventura e ben raccontata, emozionante e commovente.
Sta diventando un forum anche di scrittori.
Bravo.
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Nicola Rispondi citando



Registrato: 13/10/06 10:13
Messaggi: 3120
Luogo di residenza: Schio

MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 9:08    Oggetto:
 
Caspita ragazzi, in questo forum non c'è proprio nessuno che in gioventù abbia avuto un po' di sale in zucca?? Laughing Laughing Laughing

Complimenti Maurizio!
_________________
Il monte è parabola della vita. Il monte innevato è parabola del paradiso.
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Valentino_52 Rispondi citando



Registrato: 21/02/06 09:49
Messaggi: 7323
Luogo di residenza: TRENTO

MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 14:51    Oggetto:
 
Complimenti Maurizio! Non per la bravata di gioventù Wink Wink Wink
ma per come l'hai saputa raccontare, trasmettendo molto bene emozioni ed ansie.
Guardando il tuo film l'altro giorno, dove facevi cenno a quest'avventura, ho proprio pensato che poteva essere una Storia per il nostro Forum.
Ciao.
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"Le azioni più straordinarie sono quelle semplici e spontanee" (Grizzly 1-5-2010)
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espo Rispondi citando



Registrato: 03/01/06 10:28
Messaggi: 3087
Luogo di residenza: trieste

MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 15:57    Oggetto:
 
Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Wink
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massimo

Velebit ciol Velebit dà
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gianko Rispondi citando



Registrato: 11/04/06 18:56
Messaggi: 4154
Luogo di residenza: Quebec City

MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 16:08    Oggetto:
 
Che bravi e comprensivi genitori che avete,se era successo a me mia madre mi avrebbe "corcato de botte" e con le corde mi ci impiccava...altroche! Bella storia a lieto fine.
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Gianko

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il tempo che passa "piega" solo i pigri....
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ste Rispondi citando



Registrato: 07/04/05 16:05
Messaggi: 6285
Luogo di residenza: Portus Naonis

MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 16:32    Oggetto:
 
Un'altra bella storia molto ben raccontata: il forum cresce! Very Happy
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> Far from the Madding Crowd
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♡ So many mountains, so little time...
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LucaGPS Rispondi citando



Registrato: 18/12/06 01:01
Messaggi: 6437
Luogo di residenza: Arco

MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 17:52    Oggetto:
 
Bella Storia Maurizio! Cool
Da leggere e prendere in considerazione per evitare altre Brutte Avventure. Wink
Che poi visto che è finita bene si può anche raccontare con un po' di umorismo. Very Happy
Ma pensa se fosse partito un chiodo!..... Shocked

Ciao
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C’era un tizio racconta l’autista, che saliva con lo zaino, sci e scarponi, sorriso dolce sul viso bianco di crema solare..non l’ho più visto, forse si è stancato ed è andato altrove. Stancato? Guardo verso le montagne che scintillano più del solito.
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giovannibusato Rispondi citando



Registrato: 09/03/06 16:03
Messaggi: 2160
Luogo di residenza: Paesello

MessaggioInviato: Gio Mag 31, 2007 18:44    Oggetto:
 
gran bella storia..
mi sembrava di esserci...
e una regola fondamentale:
quando si "sente" che bisogna fermarsi..
non ci sono peoccupazioni che tengano..
bisogna fermarsi, fosse anche un metro da terra!
_________________
giovanni
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