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Corno delle Granate (Adamello)

 
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Gitatranquilla Rispondi citando



Registrato: 25/10/15 16:34
Messaggi: 34
Luogo di residenza: Gardone Riviera (BS)

MessaggioInviato: Lun Ago 08, 2016 15:32    Oggetto: Corno delle Granate (Adamello)
 
06/08/2016
Val Malga localita' Ponte del Guat 1510 - Corno delle Granate 3110

Con sabato da bollino rosso sulle strada, gita vicino a casa, giusto per non ripetere le recenti code della A22, in zona ricca di acqua e di variopinti laghetti alpini.
Si percorre tutta la Valcamonica fino a Malonno (qualche km prima di Edolo), al semaforo si prende la deviazione per Zazza e Garda e si seguono le indicazioni per i rifugi Tonolini e Gnutti; la strada e' lunga, stretta e tortuosa, calcolate una buona mezz'ora da quando lasciate il fondovalle.
Si arriva fino a dove si puo', quando la strada e' chiusa al traffico, in localita' Ponte del Guat, dove si parcheggia poco dopo una breve galleria. Quota poco superiore ai 1500 m.

Il percorso seguito per la gita e' il seguente:



Quasi 19 km e sicuramente oltre 1700 m di dislivello, il GPS esagera ma stavolta non troppo. Se volete emularci, comunque, preparatevi ad un impegno fisico non indifferente, i sentieri (se cosi' si possono chiamare) sono decisamente spacca gambe. Anche il timing (quasi 9 ore e mezza) non e' da poco; si puo' sicuramente risparmiare qualcosina ma non troppo, noi abbiamo perso qualcosa aspettando il nostro mitico Fiorenzo-torna-indietro per almeno 4 o 5 volte per portarlo in vetta ma anche stavolta il suo diniego e' stato inflessibile, e si e' accontentato di una doppia birra alla fine della tenzone.
Va beh, bando alle ciance e via con la descrizione che' e' meglio.
Si prende inizialmente la stradina che in 10 minuti porta a malga Premassone (volendo si puo' arrivare fin qui con l'auto, park a pagamento), si attraversa il fiume e dopo pochi metri si infila il sentiero che sulla sinistra sale ripidamente nel bosco. Quando il bosco si dirada, intorno a quota 2000, si e' in mira della splendida val Miller,



la via di accesso piu' rapida di tutte a Mister Adamello, che domina la valle e da' il nome al gruppo dove ci troviamo.
Il nostro sentiero, invece, continua ora meno ripidamente su ampio pascolo erboso superando alcuni dossi sulla nostra sinistra



ormai in vista della diga del lago Baitone, alla quale si giunge abbastanza rapidamente in circa un'ora e mezza dalla partenza e dove e' assai consigliabile una pausa per ammirare il colore ed i riflessi del lago



purtroppo sempre desolatamente semivuoto:
Il rifugio Tonolini e' ormai in vista su un dosso davanti a noi, e si puo' raggiungere in meno di un'ora.
A questo punto si costeggia il lago sulla evidente traccia di sentiero che, con modesti saliscendi, porta ad un bivio segnalato. Qui dobbiamo prendere una decisione: l'idea iniziale era quella di salire sulla nostra vetta tramite la forcella di Bombiano e la cresta SO ma la nevicata del giorno prima (e lo scarso coraggio del sottoscritto, e di altri) ci indirizza verso la piu' tranquilla via normale. Proseguiamo dunque diritti fino alla fine del lago tralasciando sulla sinistra il sentiero per la forcella di Bombiano, e salendo verso il rifugio Tonolini. Da qui e' gia' ben visibile la vetta ed il percorso da seguire:



Anzi, se avete voglia di sperimentare e di evitare lunghi km di "sentiero", potete salire per dossi erbosi e ghiaioni sopra la cascate e poi andare ad infilare il canale sopra indicato, che vi portera' in vetta come poi vi diro'. La foto qui sopra non mi ricordo se e' stata scattata dal rifugio o prima, probabilmente prima dell'ultimo strappo che conduce al rifugio, comunque la cosa e' facilmente verificabile sul posto.
Dopo il rifugio Tonolini si seguono i sentieri 49-50 che salgono subito ripidamente in direzione NO (segnalazioni) con bella vista sul laghetto naturale accanto al rifugio.



Il percorso verso la cima e' questo:



Come gia' si intuisce, tutto tranne che un comodo sentiero.
La traccia sale infatti solo per breve tempo nell'erba, passando a lato di una diga dismessa in muratura e di un altro laghetto



e poi inizia a passare nella pietraia, e bisogna quasi sempre saltare da un blocco di granito all'altro, non ci sono mai 3 passi consecutivi su un fondo morbido e regolare.
Ma anche la definizione di "sentiero" rischia di essere eccessiva, come poi vedremo.
Ora, costeggiando un torrente, si sale ripidamente fino ad un ulteriore bivio: a destra si sale al Corno Baitone (sv. 50, altra gita fatta in giornata 15 anni fa, altra coppata), noi svoltiamo a sinistra per il piu' abbordabile (si fa per dire) sv. 49 per il nostro obiettivo di giornata.
Si giunge in breve ad una ampia conca pietrosa ricca di laghetti naturali con colorazioni diverse, dalla quale la vetta e' ben visibile.



Sembra anche ormai vicina, sembra solo pero'.
La vista comincia a spaziare sull'Adamello e sull'intero gruppo, parte sud:



Nella pietraia fanno incredibilmente capolino alcune semplici ma graziose fioriture:



mentre l'imponente Sua Maesta' Adamello fa bella mostra di se':



Siamo intorno a quota 2800 in una ampia distesa pietrosa, nella quale campeggia l'ultimo ometto (o quasi):



Da qui in poi, indicazioni zero o quasi. I due soci che erano con me, che erano gia' stati, non sapevano dove andare, perche' se si prende il canale di destra seguendo i rari ometti successivi si arriva al passo delle Granate (e si torna poi indietro) mentre se si segue subito la testata del ghiaione si arriva ad un punto dove e' impossibile proseguire (a meno di capacita' che io non ho). Il percorso da seguire e' quindi questo:



Ci si abbassa un po' tornando intorno ai 2800 m, sempre saltando fra blocchi di granito, arrivando alla base di un ripido canale, salendo il quale si trova anche una traccia abbastanza evidente. Il canale e' ripido, franoso e molto faticoso, fra pietrame e sfasciumi.
A questo punto il percorso e' obbligato e non ci si puo' piu' sbagliare: basta salire costantemente a ridosso dei levigati lastroni che scendono dalla cresta, camminando sempre su sfasciumi ripidi e faticosi



Sempre seguendo i lastroni ci si abbassa di qualche metro e poi si risale nuovamente



con vista sempre piu' ampia sul Corno Baitone



Infine si imbocca uno stretto ma facile canalino (I)



che porta sulla cresta finale ed in breve in vetta



con la grande croce e l'effige a Maria che ci ricorda la quota raggiunta:



Un'occhiata alla cresta SO che abbiamo deciso di evitare: menomale che siamo saliti dalla normale.... gia' per me e' impegnativa questa!
Il punto panoramico e' notevole e la vista su Adamello e conca del Baitone con i suoi mille variopinti laghetti alpini e' strepitosa:



Sulla destra e' ben visibile anche il rifugio Tonolini, 700 m piu' in basso.
Molte cime sono facilmente riconoscibili:



Ampia vista anche su Edolo, val Camonica e Valtellina con il passo dell'Aprica e, in lontananza, i gruppi del Bernina e del Disgrazia:



A nord cima Calvi, passo e cima Venerocolo, imbiancati dalla nevicata di ieri, fanno capolino sulla omonima conca:



Uno zoom sull'Adamello e sulle sue imponenti pareti N e NO:



e sul passo dell'Adamello dove termina la via Terzulli che da' accesso alla vetta tramite la val Miller:



Si vedono anche alcune cordate di ritorno dalla cima verso il Corno Bianco:



Il ritorno avviene lungo la via di salita, a meno che non vogliate tagliare il giro lungo scendendo direttamente sotto il rifugio Tonolini.
La fatica si fa sentire sulle ginocchia per i continui salti sul granito; finalmente si torna alla conca dei laghi e si vedono alcune zone verdi:



Infine si torna alla diga del lago Baitone



e con la vista pomeridiana della val Miller



si riprende il sentiero verso il Ponte del Guat.

Un buon agosto a tutti![/quote]
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