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responsabilità del più esperto

 
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marco Rispondi citando



Registrato: 03/04/05 18:31
Messaggi: 45
Luogo di residenza: Padova

MessaggioInviato: Mar Mar 07, 2006 12:58    Oggetto: responsabilità del più esperto
 
un articolo su cui riflettere

__________________________________________

IN MONTAGNA MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI

In caso d'incidente chi porta con sé amici poco
esperti rischia di risponderne penalmente e
civilmente



A cura dell’Avv. Flavio Saltarelli
(da Fondo Ski Alp febbraio 2006)

Lo scialpinismo è un'attività i cui pericoli possono in parte essere attenuati se è svolta in compagnia di persone capaci di condividerne i rischi e gli eventuali interventi di soccorso (si pensi all'ipotesi di disseppellimento da valanga), ma legge e giurisprudenza in caso di incidente non sono tenere nei confronti di chi accompagni anche senza ritrarne compensi altre persone meno preparate in montagna.
In questo numero di "Neve e diritto" ci occuperemo non delle responsabilità della guida alpina o del maestro di sci ma di quelle del singolo accompagnatore non professionale.
L'accompagnatore è dunque colui che saltuariamente e gratuitamente, per professione o spirito associazionistico, per amicizia o per altra ragione diversa da quella professionale, si unisce ad una o più persone meno preparate di lui accettando espressamente o tacitamente, di offrire agli accompagnati collaborazione e protezione. in misura rispondente a capacità e conoscenza alfine di consentire o favorire lo svolgimento di una o più gite scialpinistiche; costui che, come tale, nell'economia della gita è investito di un potere organizzativo e direttivo, in caso di incidente di un partecipante risponde in misura inversamente proporzionale alla preparazione-capacità dell'accompagnato: mi spiego: tanto maggiore sarà la capacità del novizio scialpinista, tanto minore sarà la responsabilità dell’ accompagnatore e viceversa.
La responsabilità dell’ accompagnatore sarà totale in tutti quei casi in cui l’accompagnato farà assoluto e pieno affidamento sull’accompagnatore. Ciò significa che in caso di incidente l’accompagnatore rischia di rispondere civilmente e penalmente delle lesioni e/o morte dell’ accompagnato salvo sia in grado di dimostrare (la presunzione di innocenza è spesso solo un principio costituzionale) di aver osservato tutte le regole di esperienza tecnica idonee ad evitare l’ evento lesivo. E non è certo cosa facile in un processo penale cercare di contestare gli addebiti dei consulenti dei PM (magari rappresentati da esperte guide alpine) in una materia senza regole certe come la nivologia!
Entrando nei dettaglio. occupiamoci in primo luogo della responsabilità penale a carico di chi abbia accompagnato altri meno esperti in una gita di ski alp: il Codice Penale punisce come reati alcuni comportamenti colposi (intendendosi come tali non intenzionali) in quanto frutto di negligenza, imprudenza, imperizia, inosservanza di leggi, ordini e discipline. Nei nostro caso i più rilevanti sono i reati di omicidio colposo e lesioni colpose. Tali reati potrebbero incorrere a carico dell’ accompagnatore (come sono già ricorsi) nei caso in cui vi fosse nesso di causalità tra l’atteggiamento di imperizia (ad es. cattiva valutazione di un pendio), negligenza (ad es. mancata osservanza dei bollettini nivologici) o inosservanza di leggi o
regolamenti (ad es. ordinanze locali vietanti lo scialpinismo). Per essere assolto l’accompagnatore imputato deve dunque dimostrare che l’incidente si è verificato per causa a lui non imputabile o per caso fortuito (avvenimento imprevisto e imprevedibile) o per forza maggiore.
Per quanto attiene, invece, la responsabilità civile (comportante come tale il risarcimento patrimoniale alla vittima o ai suoi eredi) l’art. 2043 del Codice Civile prevede che "Qualunque fatto doloso (volontario cioè) o
colposo (involontario ma frutto di imprudenza, negligenza. imperizia o inosservanza di leggi o regolamenti) che cagioni ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che la ha commesso a risarcire il danno".
Pertanto, il comportamento (omissione o azione) colposo dell’accompagnatore di ski alp che sia la causa diretta del danno è fonte di altissimi risarcimenti pecuniari. Risarcimenti la cui entità varia in relazione alla lesione subita, al danno biologico conseguente, al danno morale, ai danni economici patiti, ed ai mancati guadagni della vittima. Anche in questo caso l’unica possibilità di difesa è dimostrare che il danno si è verificato per forza maggiore, fortuito, stato di necessità o che comunque poteva essere evitato dalla vittima utilizzando l’ordinaria diligenza: il che è significativo se si considera che la pratica scialpinistica comporta sempre l’accettazione di un rischio, con conseguente dovere di prudenza anche a chi si affidi ad altri per essere condotto in gita. Responsabilità penale e civile in ipotesi di incidente, come avrete capito, diventano concorrenti e si cumulano. Da quanto appena esposto si comprende che l’unico caso in cui si è certi di essere esonerati da ogni responsabilità è quando la preparazione tra i partecipanti alla gita è uniforme, quando cioè non si possa provare che vi era un affidamento sulle capacità di uno del gruppo che fungeva da capogita. La morale è quella di uscire solo con amici che hanno un’esperienza pari alla propria.
Non si rischia di aspettare al freddo in vetta e non si rischia di essere indagati per omicidio o lesioni colpose.
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eiger Rispondi citando



Registrato: 03/03/06 14:16
Messaggi: 13
Luogo di residenza: crema

MessaggioInviato: Mar Mar 07, 2006 13:20    Oggetto:
 
ciao, mi chiedo da che cosa si deduca la maggiore o minore esperienza,capacita' ecc. di qualcuno.
dagli anni?,dal livello?, dal numero di uscite? ma sopratutto da chi?
certo se l'accompagnato che si salva ti mette in croce son cavoli,altrimenti non so proprio come si stabiliscano alcune questioni.
poi a volte non fanno nulla nemmeno alle guide coinvolte in incidenti, di difficile interpretazione.....
comunque in campana
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gianlu Rispondi citando



Registrato: 21/04/05 17:43
Messaggi: 1105
Luogo di residenza: Carmi

MessaggioInviato: Mar Mar 07, 2006 17:02    Oggetto:
 
Certo che una volta si andava in montagna per arrampicare, sciare liberamente lontano dalla folla, a contatto con la natura per scoprirne tutte le sue bellezze, per passeggiare liberamente nei boschi.... Ora senti parlare di patentini, avvocati, valanghe provocate (non apposta, chiaro....) su percorsi di gara di Campionati del Mondo, poliziotti sugli sci che cercano i responsabili di una qualche slavina provocata che sfiora le piste.... Cavolo ! Pensare.... Riflettere.... Bah ! Io LEGGO e SENTO anche un sacco di parole. W la montagna!
Vabbè.... scusate! Era solo per inserire un PENSIERO.... Anzi, una marea di PENSIERI che son difficili da condensare in poche parole. CIAO!
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Valentino_52 Rispondi citando



Registrato: 21/02/06 09:49
Messaggi: 7323
Luogo di residenza: TRENTO

MessaggioInviato: Mar Mar 07, 2006 20:11    Oggetto: responsabilità
 
Certo che già è difficile trovare compagni per le gite, se poi bisogna trovarsi un "gemello" in quanto ad abilità ed esperienza, la vedo un po' dura.
Nel mio caso, per esempio, il mio compagno di gite è molto più giovane di me, ma è più bravo a sciare ed ha più capacità interpretative.
Una volta però mi è capitato di aggregarmi ad un gruppetto di amici che avevano scelto di salire lungo una pista in Val d'Ultimo. Fatti pochi metri ho capito che era molto pericoloso perchè le curve strette e ripide non offrivano la necessaria visibilità e quindi mi sono staccato ed ho tracciato per conto mio nel bosco fino in cima. Poi ho scoperto che del gruppo ero il più anziano, che ero l'unico ad avere frequentato dei corsi di scialpinismo, che ero l'unico dotato dell'attrezzatura necessaria. In caso di incidente, visto che io ero stato invitato, secondo voi sarei stato individuato come responsabile oppure no, nel caso anche che non mi fossi staccato dal gruppo? Boh!
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gianlu Rispondi citando



Registrato: 21/04/05 17:43
Messaggi: 1105
Luogo di residenza: Carmi

MessaggioInviato: Mer Mar 08, 2006 9:06    Oggetto:
 
"La morale è quella di uscire solo con amici che hanno un’esperienza pari alla propria." LA MORALE....???? Questa frase, a conclusione dell'articolo, è quella che più mi ha IMPRESSIONATO. Ora dovrò selezionare la compagnia o andare da solo, cosa che faccio abbastanza regolarmente.... Ma anche così, non INFRANGO già la prima regola di un BUON ski-Alp che è quella di NON ANDARE MAI VIA DA SOLI ???? Vabbè.... Continuiamo ad andare in montagna, da soli o in compagnia, con la testa sulle spalle e ricorriamo SEMPRE quel SOGNO di libertà che corre lontano da mille regole e restrizioni.... Almeno per il momento !! CIAO!
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menz Rispondi citando



Registrato: 01/03/06 12:46
Messaggi: 2665
Luogo di residenza: Brescia - Pavia

MessaggioInviato: Mer Mar 08, 2006 10:34    Oggetto:
 
gianlu ha scritto:
"La morale è quella di uscire solo con amici che hanno un’esperienza pari alla propria." LA MORALE....???? Questa frase, a conclusione dell'articolo, è quella che più mi ha IMPRESSIONATO. Ora dovrò selezionare la compagnia o andare da solo, cosa che faccio abbastanza regolarmente.... Ma anche così, non INFRANGO già la prima regola di un BUON ski-Alp che è quella di NON ANDARE MAI VIA DA SOLI ???? Vabbè.... Continuiamo ad andare in montagna, da soli o in compagnia, con la testa sulle spalle e ricorriamo SEMPRE quel SOGNO di libertà che corre lontano da mille regole e restrizioni.... Almeno per il momento !! CIAO!


Di fatto la compagnia già la si seleziona, perché non nascondiamolo è meglio andare in montagna con persone che hanno la medesima preparazione fisica e tecnica (ne di più ne di meno). Dato che è difficile trovare persone così simili alla fine spesso si va anche da soli, ma se l'alternativa è non andare. Io personalmente vado con il cane, è bravo a scavare, ma l'arva non riesce a usarlo. Very Happy
A proposito dell'articolo lo vedo, ma è una mia interpretazione, molto mirato a quelle gite che si fanno, sarà capitato a tutti, per invogliare qualche amico meno avvezzo, a frequentare la montagna. In tal caso è forse vero che sussiste una qualche forma di responsabilità dell'accompagnatore, ma credo che questi sia il primo ad assumerla su di se quando accompagna una persona meno esperta, anche senza la minaccia di severe sanzioni.
_________________
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Davide
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paolo Rispondi citando



Registrato: 28/03/05 21:16
Messaggi: 1975
Luogo di residenza: Bolzano

MessaggioInviato: Mer Mar 08, 2006 21:48    Oggetto:
 
menz ha scritto:
Di fatto la compagnia già la si seleziona, perché non nascondiamolo è meglio andare in montagna con persone che hanno la medesima preparazione fisica e tecnica (ne di più ne di meno). A proposito dell'articolo lo vedo molto mirato a quelle gite che si fanno per invogliare qualche amico meno avvezzo a frequentare la montagna. In tal caso è forse vero che sussiste una qualche forma di responsabilità dell'accompagnatore, ma credo che questi sia il primo ad assumerla su di se quando accompagna una persona meno esperta, anche senza la minaccia di severe sanzioni.

Il tuo contributo mi trova totalmente d’accordo, infatti già automaticametne si tende ad andare in gita con compagni di pari livello e se proprio si tratta di novellini li si guarda a vista.

Il problema sono invece proprio i compagni di uguale preparazione, perché in un eventuale processo il giudice tenderà sempre a cercare un capro espiatorio. In altre parole: chi decide che si tratta effettivamente di escursionisti di pari livello?

Ti faccio un esempio al limite: se io con tot anni di esperienza e parecchie gite all’attivo giro con un aiuto-istruttore di una scuola del CAI con un’ esperienza molto inferiore alla mia, quest’ultimo sarà in tutti i casi ritenuto responsabile, in quanto membro di una scuola di scialpinismo e quindi “figura giuridica”. È semplicemente assurdo ma è così!

A questo proposito posso raccontare un fatto realmente accaduto durante una gita che vedeva come partecipanti me medesimo, un aiuto-istruttore ed altri due compagni di escursione: ad un certo punto il tempo si è guastato e fatto brevemente il punto della situazione si decise di rientrare. Uno dei nostri compagni non era d’accordo e voleva continuare da solo. Il risultato: scenata isterica dell’aiuto-istruttore CAI che si è opposto e ha alla fine preteso che l’interessato firmasse una liberatoria nella quale dichiarava che continuava da solo sotto la sua responsabilità. Il risultato: giornata rovinata e umore nero del sottoscritto!

Questo tanto per dire a quali situazioni assurde può portare l’attuale legisazione. Chiaramente degli episodi di questo genere non fanno bene al clima di gioia e spensieratezza che dovrebbe regnare sovrano durante un’escursione di scialpinismo.

Non resta che sperare che non succeda mai nulla perché in caso di incidente si finirebbe sotto processo in tutti i casi ed i relativi esiti sono totalmente imprevedibili e tutt’altro che scontati, anche in caso di una presunta uguale preparazione dei partecipanti Shocked

Buona neve
Paolo
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menz Rispondi citando



Registrato: 01/03/06 12:46
Messaggi: 2665
Luogo di residenza: Brescia - Pavia

MessaggioInviato: Gio Mar 09, 2006 10:22    Oggetto:
 
Paolo Chiti ha scritto:

Il tuo contributo mi trova totalmente d’accordo, infatti già automaticametne si tende ad andare in gita con compagni di pari livello e se proprio si tratta di novellini li si guarda a vista.

Il problema sono invece proprio i compagni di uguale preparazione, perché in un eventuale processo il giudice tenderà sempre a cercare un capro espiatorio. In altre parole: chi decide che si tratta effettivamente di escursionisti di pari livello?

Ti faccio un esempio al limite: se io con tot anni di esperienza e parecchie gite all’attivo giro con un aiuto-istruttore di una scuola del CAI con un’ esperienza molto inferiore alla mia, quest’ultimo sarà in tutti i casi ritenuto responsabile, in quanto membro di una scuola di scialpinismo e quindi “figura giuridica”. È semplicemente assurdo ma è così!

A questo proposito posso raccontare un fatto realmente accaduto durante una gita che vedeva come partecipanti me medesimo, un aiuto-istruttore ed altri due compagni di escursione: ad un certo punto il tempo si è guastato e fatto brevemente il punto della situazione si decise di rientrare. Uno dei nostri compagni non era d’accordo e voleva continuare da solo. Il risultato: scenata isterica dell’aiuto-istruttore CAI che si è opposto e ha alla fine preteso che l’interessato firmasse una liberatoria nella quale dichiarava che continuava da solo sotto la sua responsabilità. Il risultato: giornata rovinata e umore nero del sottoscritto!

Questo tanto per dire a quali situazioni assurde può portare l’attuale legisazione. Chiaramente degli episodi di questo genere non fanno bene al clima di gioia e spensieratezza che dovrebbe regnare sovrano durante un’escursione di scialpinismo.

Non resta che sperare che non succeda mai nulla perché in caso di incidente si finirebbe sotto processo in tutti i casi ed i relativi esiti sono totalmente imprevedibili e tutt’altro che scontati, anche in caso di una presunta uguale preparazione dei partecipanti Shocked

Buona neve
Paolo


Giustissimo, siamo nel campo dell'imprevedibile... e dipende molto dal buon senso dei compagni di escursione.
Nel caso che citi ad esempio, mi viene da pensare che una persona che insiste ad andare avanti da solo, contro il parere dei suoi 3 compagni di escursione, sarebbe anche la prima a di piantare grane in caso di incidente.
Poi chiaramente un giudice in caso di incidente grave può procedere d'ufficio, ma senza una denuncia sporta da qualcuno del gruppo tutto risulta più difficile.

Saluti
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Davide
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@le Rispondi citando



Registrato: 29/03/05 15:51
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Luogo di residenza: padova

MessaggioInviato: Gio Mar 09, 2006 10:53    Oggetto:
 
ehi paolo ma con che gente vai via Question uno che con brutto tempo e parere contrario del gruppo si ostina ad andare avanti e uno che pretende di far firmare una liberatoria Exclamation Question Exclamation Shocked
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La debolezza ha paura di grandi spazi, la stupidità ha paura del silenzio. Aprite gli occhi e le orecchie, chiudete le radioline, niente rumore, niente grida niente clacson. Ascoltate la musica delle montagne!!

Samivel
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paolo Rispondi citando



Registrato: 28/03/05 21:16
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Luogo di residenza: Bolzano

MessaggioInviato: Gio Mar 09, 2006 13:41    Oggetto:
 
@le ha scritto:
ehi paolo ma con che gente vai via Question uno che con brutto tempo e parere contrario del gruppo si ostina ad andare avanti e uno che pretende di far firmare una liberatoria Exclamation Question Exclamation Shocked

Non me ne parlare, valà Evil or Very Mad !
Fortunatamente la cosa che non si è più ripetuta ... anche perché ho evitato accuratamente di intraprendere altre gite con quella determinata “combinazione” di compagni ... Very Happy

Ciao
Paolo
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eiger Rispondi citando



Registrato: 03/03/06 14:16
Messaggi: 13
Luogo di residenza: crema

MessaggioInviato: Gio Mar 09, 2006 17:35    Oggetto:
 
posso portare questo contributo.
alcuni anni fa (7) una coppia di miei amici intraprese una salita di sci alpinismo su un monte in valle d'aosta e purtroppo in discesa su una cresta e' successo l'incidente e la mia cara amica e' deceduta.
l'amico rimasto incolume, piu' esperto, ha dovuto comparire alcune volte dal giudice tuttavia non gli hanno mai contestato nulla.Unico problema l'assicurazione,la quale, ancora oggi si aggrappa a tesi assurde quanto stupide per non pagare, ma comunque all'amico rimane solo l'immenso dolore e probabilmente qualche cosa in piu,ma nulla di legale da cui difendersi
ciao eiger
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menz Rispondi citando



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Messaggi: 2665
Luogo di residenza: Brescia - Pavia

MessaggioInviato: Gio Mar 09, 2006 17:43    Oggetto:
 
eiger ha scritto:
posso portare questo contributo.
alcuni anni fa (7) una coppia di miei amici intraprese una salita di sci alpinismo su un monte in valle d'aosta e purtroppo in discesa su una cresta e' successo l'incidente e la mia cara amica e' deceduta.
l'amico rimasto incolume, piu' esperto, ha dovuto comparire alcune volte dal giudice tuttavia non gli hanno mai contestato nulla.Unico problema l'assicurazione,la quale, ancora oggi si aggrappa a tesi assurde quanto stupide per non pagare, ma comunque all'amico rimane solo l'immenso dolore e probabilmente qualche cosa in piu,ma nulla di legale da cui difendersi
ciao eiger

Triste storia... mi sembra che al tuo amico gli sia andata veramente bene (dal punto di vista legale) se nessuno gli ha contestato nulla.
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giovannibusato Rispondi citando



Registrato: 09/03/06 16:03
Messaggi: 2160
Luogo di residenza: Paesello

MessaggioInviato: Gio Mar 09, 2006 18:51    Oggetto: responsabilità...
 
ciao a tutti, sono nuovo del blog.. leggendo i vari interventi sull'argomento vorrei aggiungere che, al di fuori delle attività istituzionalizzate (scuole ski alp del CAI o di altri gruppi ecc) dove esiste una precisa responsabilità per il capogita, nella normale gita settimanale attribuire la responsabilità è estremamente difficile; oltretutto ognuno aderisce liberamente e consapevolmente (spero nessuno porti amici principianti su itinerari fuori dalla loro portata), altrimenti paradossalmente io che faccio parte del CNSAS finirei sempre (per definizione!) davanti al giudice essendo ,teoricamente, sempre in grado di prevedere l'evento.
In realtà l'alpinismo in genere ha in sè una quantità di rischio che non si può mai ridurre a zero, questo è il presupposto per una libera accettazione che dovrebbe tener distante l'alpinismo dalle aule dei tribunali. (visto che nessuno va in montagna per suicidarsi)
discorso diverso è invece quando la nostra attività coinvolge piste battute o località turistiche, che i turisti hanno scelto proprio per non correre rischi.
buona neve
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giovanni
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