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espo |
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Registrato: 03/01/06 10:28 Messaggi: 3087 Luogo di residenza: trieste
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Inviato: Mar Mag 29, 2007 22:24 Oggetto: [storie] paura....... |
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alcuni di voi l'avranno già letto, molti probabilmente no. sono passati 12 anni mi pare e fa ancora effetto ripensare
Non è facile per me scrivere questo racconto, anche se sono abituato a raccontare le mie emozioni, anche se il ricordo di quanto ho vissuto è stampato su una dia proiettata nello schermo della mia mente. Perchè sbagliare non piace a nessuno. Perchè raccontare di salite, di avversità vinte, di roccia magnifica e panorami immensi è facile e ti gratifica pure. Ma ammettere i propri sbagli fa bene al morale, ti fa sentire più piccolo, più umile, più prudente. Quando poi ti succede sul tuo terreno, dove hai anni di esperienza pratica e teorica, dove di solito altri ti chiedono consigli, dove insegni pure; tante belle parole che per un attimo della tua vita dimentichi. Allora raccontare diventa quasi un obbligo, per non sbagliare più, perchè altri non sbaglino mai.
Ma questa è un'utopia. Siamo uomini e siamo alpinisti. Vogliamo salire le montagne e purtroppo sbaglieremo ancora, per amore o per pigrizia.
In una bella giornata di marzo sto salendo verso una cima con gli sci ai piedi. Il tempo è sereno, le condizioni generali della montagna sono buone. Salgo rispettando tutte le regole che la prudenza insegna e la mia traccia si svolge sicura su un pendio non sempre facile e lineare. La cima è splendida ed il panorama spazia su tutte le Dolomiti. La discesa non è bellissima. La neve compattata irregolarmente da un vento ascendente non mi permette una sciata fluida ed elegante. Sono stanco fisicamente e mentalmente. Devo attraversare nel vallone parallelo per riguadagnare la forcella da cui potrò scendere a valle. Dovrò risalire 70/80 metri, un dislivello insignificante di solito. Ma non per me, non in quel momento. Senza una valutazione razionale, spinto da un senso di scazzamento verso quella gita non proprio favolosa, infilo 3 curve strette su neve crostosa portante per prendere una diagonale a filo delle rocce. Il risparmio è logico ed evidente: circa 10, forse 15 metri di dislivello; quasi 5 minuti della mia vita, ben 50 Kcal delle mie riserve energetiche! Senza pensarci mi butto su quello che all'andata avevo considerato come un pendio potenzialmente pericoloso ed avevo evitato con un piccolo giro: 10 metri di dislivello appunto.
Il lastrone si è staccato, improvviso e silenzioso come deve essere un lastrone. Perfetta trappola mortale stile film sul Vietnam. In un attimo, che per spiegare mi occorrono 30 secondi, ho sentito il terreno muoversi, diventare un fluido. Come camminare sulle biglie, come il terremoto quando ero bambino.
Ho spinto con i bastoncini, ho perso lo sci a valle, ho affondato le mani nel substrato nevoso. E sono rimasto là,mentre tutto il pendio procedeva verso valle e 50 metri più sotto, con un boato, si fermava in una conca. Piccole palline da golf e blocchi grandi come tavole. Sono rimasto ad un metro dal bordo del lastrone, dove un piccolo avvallamento divideva in due il pendio che prima sembrava uniforme, un piccolo avvallamento che mi ha salvato la vita. Senza il tempo di avere avuto paura od emozioni. Solo l'istinto di affondare le mani nella neve e di urlare. Urlare di rabbia per la mia demenza, per aver messo in gioco tutto per niente. La vita per 10 metri di dislivello. La paura è venuta dopo, quando ho dovuto muovermi; quando ho dovuto prendere delle decisioni su dove andare, su cosa fare. Paura di sbagliare di nuovo.
Anche se la parte razionale del mio subconscio sapeva che non c'era più pericolo, non sono riuscito a tornare sul letto del lastrone, per vedere, da tecnico, i dati salienti di quella valanga. Non sono neppure riuscito a salire, su uno splendido firn, con gli sci in forcella. Ho preferito metterli in spalla ed arrampicare su delle roccette marce che a me sembravano il miglior calcare del mondo. Solo in forcella pian piano ho ripreso il pieno controllo, pensando alla vita ed al destino. Ho parlato spesso con gli amici di valanghe e fato, senza mai volere credere al destino. Ora che ho provato, ora che ho sentito il terreno cedere sotto i piedi, ora che ho un 'esperienza in più per giudicare, ora più che mai mi sento di affermare che la valanga non è destino! Destino è restare fuori o venir sepolti; tornare a casa con le proprie gambe o dentro il sacco salma su un elicottero. IL mio destino, il mio culo è stato di tornare a casa, tornare alla vita e a ciò che amo. La valanga è un errore umano; a volte banale,a volte di difficile interpretazione. E' comunque un attimo per cui, sulla base di un proprio errore, si mette in gioco la vita _________________ massimo
Velebit ciol Velebit dà
L'ultima modifica di espo il Mer Mag 30, 2007 12:14, modificato 1 volta |
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casmau |
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Registrato: 04/10/06 18:00 Messaggi: 8395 Luogo di residenza: Roma, Appennino
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Inviato: Mar Mag 29, 2007 22:39 Oggetto: |
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Grazie, perchè oltre alla tua emozione, hai dato una descrizione giusta di quello che la montagna rappresenta, panorami stupendi, curve meravigliose, senzo di forza, poi però ci ricorda quanto siamo piccoli, e quante varianti ci sono su un bel pendio/parete.
ciao
Maurizio |
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LucaGPS |
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Registrato: 18/12/06 01:01 Messaggi: 6437 Luogo di residenza: Arco
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Inviato: Mar Mag 29, 2007 22:55 Oggetto: |
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Che dire, proprio delle belle Storie di Vita appesa ad un filo!
Tra il tuo Racconto è quello di Giovanni, si capisce che basta veramente poco per lasciarci le penne.
L'unica cosa è che tu ti sei spaventato ma ti sei fermato sopra.
Invece Giovanni c'è rimasto dentro parecchio e allora i pensieri fanno ancora più paura!
Ciao e grazie per il racconto.
Si impara anche dagli errori degli altri! _________________ C’era un tizio racconta l’autista, che saliva con lo zaino, sci e scarponi, sorriso dolce sul viso bianco di crema solare..non l’ho più visto, forse si è stancato ed è andato altrove. Stancato? Guardo verso le montagne che scintillano più del solito. |
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Valentino_52 |
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Registrato: 21/02/06 09:49 Messaggi: 7323 Luogo di residenza: TRENTO
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Inviato: Mar Mag 29, 2007 23:13 Oggetto: |
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Grazie Massimo per il tuo contributo!
E' una storia che per certi versi mi è famigliare, e mentre leggevo mi sono aumentate le frequenze cardiache, ma non ne esiste una di uguale ad un'altra e da ognuna si ricavano insegnamenti importanti. _________________ "Le azioni più straordinarie sono quelle semplici e spontanee" (Grizzly 1-5-2010) |
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Bebebeu |
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Registrato: 08/04/07 15:22 Messaggi: 1071 Luogo di residenza: Castagnaro - VR
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Inviato: Mar Mag 29, 2007 23:38 Oggetto: |
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Bravo Massimo...bel racconto, che credo coinvolga un pò tutti. Nel senso che immagino che chi pratica questa stupenda attività, si trova a volte in queste circonstanze...nelle quali basta un minimo errore...un minimo cedimento...e si va giù! Quante volte abbiamo tagliato pendii di dubbia affidabilità, contanto certo sulla nosta esperienza, sulle mille nozioni che possediamo.......ma quando è ora è ora!...L'errore è sempre dietro l'angolo purtroppo.
Grazie Massimo. _________________ Maurizio Gambarin |
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CesareCT |
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Registrato: 28/04/06 09:42 Messaggi: 685 Luogo di residenza: Pordenone
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Inviato: Mer Mag 30, 2007 1:03 Oggetto: |
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Mi sono rivisto nel tuo bel racconto, come ha ben detto Bebebeu tante son le volte in cui tagliamo il pendio..
grazie a questa espo-esperienza me ne ricordererò una volta in più _________________ Sulla neve farinosa si fluttua,
sulla neve trasformata si gioca a biliardo,
sulla crosta......si prende atto! |
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Loris |
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Registrato: 07/01/07 17:43 Messaggi: 1481 Luogo di residenza: Bolzano
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Inviato: Mer Mag 30, 2007 7:50 Oggetto: |
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Un'altra storia che ci insegna quanto sia sottile il filo.....
Loris _________________ Non ci sei mai arrivato veramente, se non ci sei andato a piedi. |
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espo |
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Registrato: 03/01/06 10:28 Messaggi: 3087 Luogo di residenza: trieste
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Inviato: Mer Mag 30, 2007 7:53 Oggetto: |
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per finirla in farsa aggiungo che:
il pericolo del bollettino era 1 sia in veneto che in trentino
io ero pieno di patacche gialle con la croce bianca sopra
la sera avevo un corso riunione della scuola centrale svi
ritornato al passo ho trovato un collega del posto che prendeva il sole, anche lui pieno di patacche, che mi ha detto: guarda che figata oggi si può andare dappertutto senza nessun problema
per dirla con andrè roche: esperto attento la valanga non sa che sei esperto _________________ massimo
Velebit ciol Velebit dà |
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espo |
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Registrato: 03/01/06 10:28 Messaggi: 3087 Luogo di residenza: trieste
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Inviato: Mer Mag 30, 2007 7:54 Oggetto: |
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LucaGPS ha scritto: |
Invece Giovanni c'è rimasto dentro parecchio e allora i pensieri fanno ancora più paura!
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già quella si che è stata una cosa shock _________________ massimo
Velebit ciol Velebit dà |
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Denali |
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Registrato: 06/04/05 14:59 Messaggi: 2456
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Inviato: Mer Mag 30, 2007 8:54 Oggetto: Re: paura....... |
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espo ha scritto: | ...E' comunque un attimo per cui, sulla base di un proprio errore, si mette in gioco la vita | Capita anche senza fare errori evidenti, non possiamo controllare tutto ...
poi un ogni caso:
L'errore fa parte dell'azione (by espo) |
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ste |
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Registrato: 07/04/05 16:05 Messaggi: 6285 Luogo di residenza: Portus Naonis
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Inviato: Mer Mag 30, 2007 9:04 Oggetto: Re: paura....... |
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Denali ha scritto: | Capita anche senza fare errori...
L'errore fa parte dell'azione (by espo) |
_________________ .
> Far from the Madding Crowd
.
♡ So many mountains, so little time...
. |
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giovannibusato |
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Registrato: 09/03/06 16:03 Messaggi: 2160 Luogo di residenza: Paesello
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Inviato: Mer Mag 30, 2007 9:52 Oggetto: |
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espo ha scritto: | per finirla in farsa aggiungo che:
per dirla con andrè roche: esperto attento la valanga non sa che sei esperto |
!!!! stamparla in testa!!!!!
PS: bel racconto espo.. _________________ giovanni |
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espo |
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Registrato: 03/01/06 10:28 Messaggi: 3087 Luogo di residenza: trieste
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Inviato: Mer Mag 30, 2007 9:56 Oggetto: Re: paura....... |
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Denali ha scritto: | espo ha scritto: | ...E' comunque un attimo per cui, sulla base di un proprio errore, si mette in gioco la vita | Capita anche senza fare errori evidenti, non possiamo controllare tutto ...
poi un ogni caso:
L'errore fa parte dell'azione (by espo) |
evidente o no sempe errore è.
cmq io ho capito che avevo cannato prima che il tutto si staccasse sotto le tavoline questo poi a freddo mi ha molto fatto riflettere sull'importanza di essere sempre "maniacali"
non ci si ammazza quando si rischia ma quando ci si rilassa alla fine _________________ massimo
Velebit ciol Velebit dà |
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dom pedro |
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Registrato: 13/05/07 12:03 Messaggi: 89 Luogo di residenza: Scandiano RE
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Inviato: Mer Mag 30, 2007 10:29 Oggetto: |
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GRAZIE _________________ ... Non ne voglio più, di certezze ... |
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menz |
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Registrato: 01/03/06 12:46 Messaggi: 2665 Luogo di residenza: Brescia - Pavia
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Inviato: Mer Mag 30, 2007 10:55 Oggetto: |
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Grazie Espo, un racconto chiaro e lineare che dovrebbe aiutarci tutti a ricordare che la vita è troppo preziosa per essere messa in gioco per risparmiare 5 minuti...
... è la stessa cosa che dovremmo ricordarci quando magari siamo in auto e tiriamo un po' più del necessario per arrivare presto a mettere gli sci... _________________ Quando sei stanco, la strada del ritorno è in salita e il vento sempre contrario
Davide |
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