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Luciano Rispondi citando



Registrato: 07/04/06 22:35
Messaggi: 321
Luogo di residenza: Cimadolmo TV

MessaggioInviato: Mer Mag 03, 2006 10:28    Oggetto:
 
Condivido e sottoscrivo il pensiero di @le e espo.
Io credo che la montagna (ma il discorso potrebbe essere esteso a tutta questa splendida palla di acqua e terra sulla quale ci troviamo) sia di tutti e nn solo degli alpinisti o presunti tali! Se qualche precedenza esiste essa, a mio parere, è solo da attribuire a chi nei luoghi in questione vi abita o vi lavora e non certo a favore di chi li utilizza come terreno di gioco (relax, ispirazione, svago ...).
Detto questo credo si possa analizzare la questione con un minimo di razionalità, serenità, buonsenso per cercare un compromesso accettabile tra le due seguenti posizioni estreme e non aprioristicamente condannabili:
1° nessun intervento antropico in montagna cioè no impianti, no ferrate, no spit ... ma allora anche no rifugi, no segnaletica, no sentieri ecc ecc ... Wilderness pura .... bellissimo paradiso per pochi eletti ... e tutti gli altri? Evidentemente a casa visto che per non essere ipocriti dovremo estendere il ragionamento al mare, ai laghi e quant’altro!
2° nessuna restrizione allo sfruttamento indiscriminato ... le conseguenze di ciò sono sotto gli occhi di tutti e credo di trovare tutta la comunity d’accordo nel condannarle in maniera decisa. Nessuno di noi amerebbe vedere funivie in cima ad ogni vetta alpina, ne corde metalliche inerpicarsi per ogni parete dolomitica per non parlare di opere faraoniche (strade megaparcheggi ...) deturpare valli nascoste.
Così per fortuna ancora nn è ed è giusto vegliare ed opporsi a che ciò nn si verifichi mai!!
Ci sono, per fortuna, ancora tantissimi posti dove ricaricare lo spirito lontano dalla folla e dalle invadenti opere artificiali (viktor, usando fantasia e creatività, ne da spesso testimonianza) ma nn credo si possa pretendere che tutti vadano da un’altra parte solo perché noi vogliamo giocare da soli ovunque. Chi, per qualunque motivo, nn può o nn è in grado di salire autonomamente, non ha forse diritto di godere almeno in piccolissima parte, di quello che noi eletti e privilegiati consideriamo gelosamente solo nostro?
Personalmente, salvo rarissime eccezioni, nn credo che le opere attualmente già costruite siano un danno ambientale nn sopportabile, nn producono infatti inquinamento diretto se nn quello dei rifiuti generati da chi le frequenta. Ogni essere umano d’altronde produce rifiuti (viva esso in città o in montagna) lo smaltimento dei quali è già rigorosamente regolamentato; il problema semmai sarà quello dei controlli che in ambienti delicati quali quelli alpini vanno assolutamente incrementati.
Discorso a parte andrebbe fatto per quanto riguarda la pratica dello sci estivo in ambienti glaciali dove la manutenzione delle piste provoca dei danni diretti probabilmente nn trascurabili.
Qualcuno vorrebbe togliere tutte le ferrate sfregi imperdonabili alle sacre rocce!?! Siamo seri, l’era degli dei dei monti (che brutto gioco di parole) è finita da un pezzo e l’unico dio attualmente da temere è semmai il dio denaro. Anche in questo caso credo sia prevalentemente un’egoistica posizione di chi vuole il gioco tutto per se: i cavi metallici si vedono solo se ci passi sopra o quantomento molto vicino, non mi venite a dire che dal fondo valle deturpano il panorama, e nn sono certamente un fattore inquinante o dannoso. La maggior parte delle montagne ne è per fortuna sprovvista (anche in questo caso per non vederli basta usare un po’ di fantasia) e se qualche escursionista cerca qualche emozione in più rispetto alle solite passeggiate ma non è in grado di affrontare una parete non addomesticata, sinceramente non mi sembra compia alcunché di sacrilego. Ne mi sento frustrato se all’uscita da una via mi imbatto in un “ferratista” .
A ben guardare tutti noi, prima di affrontare una salita, andiamo a leggere la relazione verificando che tipo di protezioni troveremo, e quando la via è vicina al nostro limite, se è ben chiodata bene altrimenti .... spesso ne scegliamo un’altra. Non è forse montagna addomesticata anche questa? Dove sta il limite? Chi lo stabilisce?
Mi pare ci voglia in tutti noi un po’ più di umiltà e disponibilità ad accettare che altri giochino con regole diverse (perché in definitiva di questo si tratta) purché a loro volta rispettino il nostro gioco e soprattutto la natura.
Per concludere ritengo che ogni nuova opera o ristrutturazione in montagna vada attentamente valutata sotto il profilo dell'impatto ambientale e, se non strettamente necessaria, evitata; ritengo anche che la demolizione di opere già esistenti sia un estremismo egoistico che non aiuta la comprensione, il dialogo ne, tutto sommato, la montagna.
Per quanto riguarda Staunies anch’io ritengo che in caso di ristrutturazione sia ragionevole e auspicabile l’eliminazione dell’ultimo tratto.
Mi sono allargato un po’ troppo .... la sintesi non è mai stata il mio forte e questo è un argomento sul quale sono stati scritti libri.
Ciao a tutti
PS ho visto che nel frattempo ci sono stati altro contributi, purtroppo nn ho tempo di stare sempre in rete e il mio contributo arriva regolarmente in ritardo.
essere esemplari e intransigenti in linea di principio va bene, ma poi bisogna essere anche ragionevoli per far si che il bene comune che è la natura sia godibile dai più e non un privilegio di pochi o peggio un bellissimo tesoro da tenere in cassaforte e vedere attraverso un vetro
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Luciano
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Denali Rispondi citando



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MessaggioInviato: Mer Mag 03, 2006 11:20    Oggetto:
 
TOTALMENTE d'accordo con Luciano. Exclamation
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eZy Rispondi citando



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Luogo di residenza: Padova

MessaggioInviato: Mer Mag 03, 2006 11:46    Oggetto:
 
Io invece sono d’accordo con Viktor e giovannibusato del quale ho ripreso il concetto di ‘dovere di tutela’…

Con l’ambiente corrotto abbiamo a che fare tutti i giorni a colpi di targhe alterne, inquinamento diffuso e ai limiti di guardia nelle città ma anche nei territori naturali…e basta fare il giro (a caso) delle nostre coste per capire cosa sia il completo sfacelo non solo dell’ambiente ma anche dell’ ideale naturalistico …
Non tiriamo fuori la scusa di una natura sottovetro (lo sarà per noi non per le amministrazioni arraffone)…quella che vedremo invece sarà una natura sempre più in pericolo.

Ribadisco, è un fatto culturale ….ma anche economico.
Domanda e offerta: finchè ci sarà richiesta ogni piccola amministrazione montana avrà tutto l’interesse di incentivare tipologie di turismo comodo, omologato e senza idee ma non per questo economico o, per me, divertente.
Nel mio piccolo la scelta è fatta: io, i soldi miei, a questa gente non li do! Per quanto posso cerco un rapporto diretto e discreto con chi mi ospita ma senza intermediari. Evito la folla non per snobismo ma perché mi disturba, evito accuratamente gli impianti perché sono brutti, inquinano e soprattutto sono cari, carissimi quando poi, molto spesso, non alimentano affatto l’economia locale. Prediligo i luoghi dove il traffico individuale viene limitato e viene altresì incentivato l’uso di mezzi pubblici o navette per i meno abili perché tutto ciò mi rasserena e sono sicuro, non sono l’unico: se questo fosse il valore aggiunto potrei pagare anche di più, lo sappiano gli amministratori.

Abbiamo sott’occhio in questi giorni le ‘tragedie’ umane ma anche contro la natura di Ischia e S.Vigilio…
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giovannibusato Rispondi citando



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MessaggioInviato: Mer Mag 03, 2006 13:38    Oggetto:
 
fa piacere vedere che l'argomento "ambiente" movimenta la discussione di questo sito; con diverse sfumature emerge un sentimento comune rivolto alla tutela dell'ambiente montano (ma, per estensione, evidentemente, a tutto l'ambiente in generale).
Ritengo, oltre alle considerazioni già esposte, che l'ambientalismo "talebano" (così come indicato e nel quale mi riconosco, magari con qualche cedimento + pentimento..) sia addirittura superato perchè è superato culturalmente il concetto di utilizzo della montagna anni 60 (impianti, 2 case,ecc) quello che resta sono mere speculazioni edilizie.
Non è un luogo comune ma un dato di fatto che sempre più gente cerchi momenti di contatto con la natura al di là delle strutture anzi alla ricerca di luoghi senza strutture; questo è dimostrato dall'aumento esponenziale delle attivtà outdoor legate alla natura e proposte dagli stessi operatori turistici che gestiscono i vari impianti.
Il vero pericolo per l'ambiente è che la costruzione/aggiornamento di impianti maschera in realtà sempre mere speculazioni edilizie, magari sfruttando fondi europei (come sta avvenendo dalle mie parti sull'altipiano dei Fiorentini/Folgaria)
In questo senso abbiamo senz'altro il dovere di una tutela attiva.
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giovanni
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Luciano Rispondi citando



Registrato: 07/04/06 22:35
Messaggi: 321
Luogo di residenza: Cimadolmo TV

MessaggioInviato: Mer Mag 03, 2006 13:40    Oggetto:
 
.:eZy:. ha scritto:
Citazione:
Io invece sono d’accordo con Viktor e giovannibusato del quale ho ripreso il concetto di ‘dovere di tutela’…
Con l’ambiente corrotto abbiamo a che fare tutti i giorni a colpi di targhe alterne, inquinamento diffuso e ai limiti di guardia nelle città ma anche nei territori naturali…e basta fare il giro (a caso) delle nostre coste per capire cosa sia il completo sfacelo non solo dell’ambiente ma anche dell’ ideale naturalistico …
Non tiriamo fuori la scusa di una natura sottovetro (lo sarà per noi non per le amministrazioni arraffone)…quella che vedremo invece sarà una natura sempre più in pericolo.

Ribadisco, è un fatto culturale ….ma anche economico.
Domanda e offerta: finchè ci sarà richiesta ogni piccola amministrazione montana avrà tutto l’interesse di incentivare tipologie di turismo comodo, omologato e senza idee ma non per questo economico o, per me, divertente.
Nel mio piccolo la scelta è fatta: io, i soldi miei, a questa gente non li do! Per quanto posso cerco un rapporto diretto e discreto con chi mi ospita ma senza intermediari. Evito la folla non per snobismo ma perché mi disturba, evito accuratamente gli impianti perché sono brutti, inquinano e soprattutto sono cari, carissimi quando poi, molto spesso, non alimentano affatto l’economia locale. Prediligo i luoghi dove il traffico individuale viene limitato e viene altresì incentivato l’uso di mezzi pubblici o navette per i meno abili perché tutto ciò mi rasserena e sono sicuro, non sono l’unico: se questo fosse il valore aggiunto potrei pagare anche di più, lo sappiano gli amministratori.

Forse mi sono espresso male e non mi sento in contrapposizione con il concetto di "dovere di tutela". Non ho mai pensato che la legge di mercato (domanda/offerta) sia un dogma al quale inchinarsi ne un male ineluttabile al quale sottometersi. Il dio denaro per l'appunto ha prodotto molti guasti ed è indispensabile vegliare per evitare gli scempi e le catasrofi di cui è capace. Rispetto le tue ideee e le tue scelte che in buona parte condivido, ma penso che arroccarsi in posizioni estreme per partito preso, senza valutare serenamente e concretamente la situazione attuale e programmare strategie future attuabili e condivisibili, non porti molto lontano.
Il capire le altrui esigenze non vuol dire, secondo me, accettare tout curt la legge domanda/offerta, ma semplicemente avere il coraggio di mettere in discussione anche le nostre esigenze e le nostre idee. L'obbiettivo ultimo rimane, sia chiaro, la salvaguardia (e la fruibilità) dell'ambiente unico bene veramente di tutti (non solo nostro).
La funivia del Sas Pordoi (tanto per fare un esempio concreto) è vero è brutta (per noi) da vedere, ma è proprio vero che la sua esistenza produca i disastri ecologici di cui è accusata? Il sella è grande e può essere ammirato e goduto da chi come te (e come me) non ama questo genere di cose semplicemente girando l'angolo.
Porta su molti turisti? beh se sporcano vanno puniti (prima educati così magari eviteranno di sporcare anche in città), ma se così non è che male fanno?? Non è egoistico pensare che noi, solo perchè abbiamo gambe buone (e anche voglia di usarle) abbiamo il diritto di viverlo in solitudine?
Come diceva qualcuno, per fortuna ci sono più montagne belle da visitare che non giorni da vivere; facciamo in modo che rimanga così evitando di demonizzare chi ha gusti e esigenze diversi.
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Luciano
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Luciano Rispondi citando



Registrato: 07/04/06 22:35
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MessaggioInviato: Mer Mag 03, 2006 13:44    Oggetto:
 
giovannibusato ha scritto:
Citazione:
Il vero pericolo per l'ambiente è che la costruzione/aggiornamento di impianti maschera in realtà sempre mere speculazioni edilizie, magari sfruttando fondi europei (come sta avvenendo dalle mie parti sull'altipiano dei Fiorentini/Folgaria)

Contro questo per l'appunto bisogna vegliare e combattere!
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menz Rispondi citando



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Luogo di residenza: Brescia - Pavia

MessaggioInviato: Mer Mag 03, 2006 15:03    Oggetto:
 
Luciano ha scritto:

...
Il capire le altrui esigenze non vuol dire, secondo me, accettare tout curt la legge domanda/offerta, ma semplicemente avere il coraggio di mettere in discussione anche le nostre esigenze e le nostre idee. L'obbiettivo ultimo rimane, sia chiaro, la salvaguardia (e la fruibilità) dell'ambiente unico bene veramente di tutti (non solo nostro).
La funivia del Sas Pordoi ... porta su molti turisti? beh se sporcano vanno puniti (prima educati così magari eviteranno di sporcare anche in città), ma se così non è che male fanno?? Non è egoistico pensare che noi, solo perchè abbiamo gambe buone (e anche voglia di usarle) abbiamo il diritto di viverlo in solitudine?
Come diceva qualcuno, per fortuna ci sono più montagne belle da visitare che non giorni da vivere; facciamo in modo che rimanga così evitando di demonizzare chi ha gusti e esigenze diversi.


Ciao Luciano e scusami se per brevità ho riportato solo parte del tuo pensiero,

qui, secondo me, non si tratta di demonizzare nessuno ma di prendere atto che, se già tra coloro che in montagna ci vanno per davvero c'è disponibilità al compromesso, ben difficilmente si riuscirà a tutelare l'ambiente montano di fronte ad interessi ben più coesi e determinati. Oggi una valle, domani decidono di ampliare il demanio sciabile... secondo me è il momento di mettere dei paletti (sto pensando ad almeno 3 diversi progetti in tal senso nel raggio di 50 km da casa mia)
Il male della folla in montagna è l'indotto di "impianti" stesso che la determina: più gente, più infrastrutture quindi ancora + gente e di nuovo più infrastrutture perché la "mucca" del territorio va munta fino in fondo.
Non è egoistico pensare che le montagne siano per le "gambe buone", non sono mica cadute dal cielo. Ci sono perché uno è sempre andato in montagna, in tutte le stagioni, ed aveva la passione del farlo. Personalmente non capisco quest'esigenza di portare "a forza" tanta gente in montagna: con gli impianti, con un eccesso di vie ferrate (non c'entrano gli dei della montagna, quanto la paura degli eccessi umani), agevolandone l'accesso in ogni modo...
Non credo si tratti di "gusti" diversi. C'è un'industria turistica che crea questi "gusti" portando molti a sciare in inverno e poi gli stessi al mare in estate... lasciando seconde case vuote (che non è ovunque un concetto superato, ahimé) 9 mesi l'anno in entrambi i luoghi. Vogliono offrire l'ambiente montano a tutti, senza sforzo, e questo secondo me non è dare una pari opportunità ma sfruttamento a beneficio di pochi di un bene di tutti.

Ciao

P.s. mi sono accorto che ho scritto in maniera un po' disordinata.. ma ero di fretta e non sono un grande scrittore
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Quando sei stanco, la strada del ritorno è in salita e il vento sempre contrario
Davide


L'ultima modifica di menz il Gio Mag 04, 2006 8:45, modificato 1 volta
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gianlu Rispondi citando



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Luogo di residenza: Carmi

MessaggioInviato: Mer Mag 03, 2006 17:19    Oggetto:
 
Copio ed incollo Exclamation Scusate se il testo è un po' lungo, ma basta leggere poche righe per capirne il contenuto.... Confused Confused
«Ipotesi tecniche di rilancio del protocollo di intesa tra le Regioni Piemonte e Valle d'Aosta inerente la realizzazione del “Comprensorio sciistico integrato del Monte Rosa Alagna/Gressoney”.

PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLE QUOTE ALTE.
Ipotesi A. Realizzazione di due nuovi impianti, in territorio interamente valdostano, costituiti da un primo tratto dal Passo dei Salati (2.970 metri) fino a quota 3.280 (partenza vecchia sciovia Roccette) e da un secondo tratto che raggiunge un'area a oggi individuabile in Dente di Bors o Forcella di Bors (poco al di sotto di Cresta Rossa, circa 3.550 metri di quota). Le due tratte sarebbero realizzate con impianti Funifor e nell'area Roccette verrebbe realizzato un Centro servizi attrezzato con bar e ristorante a servizio dell'area in quota. Al fine di garantire l'accesso al versante piemontese, tale ipotesi deve prevedere opere di sbancamento della roccia in cresta (alcune centinaia di metri cubi) nella zona della Forcella, già in passato transitabile e ora non più per l'abbassamento del ghiacciaio di circa una decina di metri. Poiché la cresta demarca il confine tra le due regioni, l'intervento interessa entrambi i territori.
Tale soluzione, se attuata nella sua interezza (entrambe le tratte, contestualmente o eventualmente consequenzialmente, sembra coerente al soddisfacimento delle aspettative mentre esclude ogni funzionalità di Punta Indren che, anche a fini ambientali, dovrebbe essere smantellata. L'accesso ai rifugi Gnifetti e Mantova sarebbe comunque garantito mediante un percorso più breve, che vedrebbe altresì il versante valdostano quale accesso estivo privilegiato. Tale soluzione richiede una precisa assunzione di impegno su completezza, copertura finanziaria e tempistica da parte delle due Regioni attraverso un accordo di programma.
Dal punto di vista tecnico, tale soluzione non sembra presentare criticità; in particolare, data la preesistenza di impianti sull'area (come la sciovia Roccette) l'intervento si pone quale rifacimento di impianti esistenti con tipologie (Funifor) di minor impatto in quanto impianti aerei non appoggiati sul ghiacciaio.
Proceduralmente tale ipotesi richiede, per la realizzazione dei due impianti su territorio valdostano, unicamente autorizzazioni della Regione Valle d'Aosta; per le opere di sbancamento nella stazione di arrivo più alta, autorizzazioni di entrambe le Regioni.
Il costo previsto per la realizzazione delle due tratte di impianti, del centro servizi, del potenziamento della rete elettrica e dello sbancamento per la sede della stazione alta è stimabile nell'ordine di 25 milioni di euro.
Questa ipotesi comporta lo smantellamento della funivia attuale da Bocchetta delle Pisse a Indren (edifici e impianti) e di tutti gli altri volumi in quota.
Nel nuovo protocollo bisognerà decidere quale delle due Regioni sopporterà i costi. Se non si precisa nulla restano a carico della società Monterosa 2000 spa, attuale proprietaria degli impianti. Il costo è stimabile in 2 milioni di euro.

Ipotesi B. Realizzazione di due tratte funiviarie, Passo dei Salati-Punta Indren (su prevalenza di territorio piemontese) e Punta Indren-Cresta Rossa (partenza e arrivo su territorio valdostano e sorvolo su territorio piemontese). Tale soluzione riprende il tracciato del progetto già presentato da parte della Valle d'Aosta (e bocciato dalla conferenza dei servizi per problemi di sicurezza, ndr).
Tecnicamente si potrebbero superare le criticità rilevate in sede di Conferenza dei servizi piemontese; resta da verificare il possibile posizionamento della stazione di partenza del secondo tratto ed eventuali necessità di ulteriori sostegni.
Proceduralmente è da verificare se si possa prevedere una approvazione disgiunta delle due tratte, secondo tale ripartizione: 1º tratta Piemonte, 2º tratta Valle d'Aosta sempre che il sorvolo non comporti prevalenza e quindi titolarità piemontese. Per quanto concerne i costi è prevedibile un investimento nell'ordine di 20/21 milioni di euro con un sovra costo rispetto al progetto originario non autorizzato nell'ordine dei due milioni di euro.
Tale ipotesi comporterebbe lo smantellamento della sola funivia Bocchetta-Indren e il recupero della stazione di Punta Indren da valutare in relazione alle destinazioni scelte.
E' da segnalare che, anche se esperite positivamente le verifiche sopra richiamate, la praticabilità di tale soluzione potrebbe ripresentare ancora le stesse criticità autorizzative già manifestatesi nel precedente progetto rispetto, in particolare, all'antropizzazione dell'area di Cresta Rossa.

Ipotesi C. Realizzazione di due nuovi impianti su territorio interamente valdostano, costituiti da un primo impianto Funifor dal Passo dei Salati (2.970 metri) fino a quota 3.280 (partenza vecchia sciovia Roccette) e da un secondo impianto di seggiovia che dalla base della partenza della sciovia Indren (metri 3.150) raggiunge la stazione di Punta Indren (3.260) e l'accesso alla pista Balma. Tale secondo impianto è finalizzato al puro trasferimento degli utenti e solo utilizzabile in inverno e sci ai piedi.
Tale ipotesi risulterebbe coerente per quanto concerne un uso invernale della struttura esistente, comunque da verificare attentamente negli aspetti economico-gestionali.
Tecnicamente sono da evidenziare altresì forti criticità relativamente alla realizzazione di una seggiovia a quota 3.200 metri con prevedibili difficoltà di funzionamento per forte presenza di vento, basse temperature a cui sarebbero sottoposti gli utenti, prevedibili livelli di innevamento tali da poter sommergere in tutto o in parte l'impianto compromettendone il funzionamento e il mantenimento, difficoltà di approvvigionamento elettrico e di materiali di consumo.
Proceduralmente tale ipotesi richiederebbe esclusivamente autorizzazioni valdostane. Il costo degli impianti è stimabile in 12,4 milioni di euro per la prima tratta e circa 1,7 milioni per il collegamento seggioviario con Punta Indren. Lo smantellamento della funivia dovrebbe costare circa un milioni mentre è da valutare il possibile recupero della stazione di Punta Indren.
Le criticità tecniche sembrano però tali da escluderne una sua concreta fattibilità.

PER IL RIENTRO DALLA DISCESA DELLA BALMA.
Per quanto concerne l'impianto Balma bisogna anzitutto considerare che si tratta di un impianto, dovunque lo si collochi, destinato a un numero relativamente basso di passaggi. Esso trova una giustificazione solo come motivo di attrazione per i caratteri della discesa lungo il ghiacciaio del Bors. A seconda delle soluzioni che saranno adottate, la remunerazione per passaggio varia rispettivamente da 0,7 a 1,8 euro per passaggio. In una società relativamente piccola, quale è per esempio Monterosa 200 spa, l'impianto Balma, visto isolatamente, non si autosostiene e potrebbe generare rilevanti problemi gestionali.
In via tecnica, si possono delineare due ipotesi alternative.

Ipotesi 1. Rifacimento di un nuovo impianto sul tracciato di quello esistente con un impianto di tipologia Pulsé di portata oraria 350/600 persone. Tale soluzione presenta i seguenti aspetti: - necessita di un nuovo elettrodotto da Pianalunga a Bocchetta delle Pisse con forti problemi di alimentazione in quanto al momento non c'è disponibilità di corrente elettrica; - dal punto di vista gestionale il tracciato porta al trasferimento del flusso di utenti che percorrono la pista Balma all'impianto Funifor esistente, già al momento saturo nelle giornate di maggior afflusso; - la ripetitività della pista obbliga altresì gli utenti all'utilizzo di cinque impianti percorribili in un tempo non trascurabile.
L'investimento richiesto è di 3,5 milioni di euro per l'impianto e di circa 500mila euro per l'elettrodotto, fatta salva la disponibilità di alimentazione elettrica da parte dell'Enel.

Ipotesi 2. Realizzazione di un nuovo impianto da Sperone Miniere (lungo il tracciato della pista Balma) fino a Passo dei Salati con un impianto Funifor di dimensioni ridotte e portata oraria di seicento persone.
Tale soluzione presenta i seguenti aspetti: - necessità di un potenziamento dell'elettrodotto su un tracciato già esistente e con già attuale disponibilità di corrente; - buone condizioni di innevamento e quindi di fruibilità della pista: l'impianto parte da una zona pianeggiante a quota circa 2.500 metri dove storicamente non vi sono problemi di innevamento e risultano minimi gli interventi necessari per sistemazione della pista; - dal punto di vista gestionale il tracciato prevede il trasporto degli utenti in quota senza incrementare l'afflusso del Funifor esistente; - la ripetitività della pista risulta possibile mediante l'utilizzo di tre impianti e, in alternativa alla pista Balma, si offre all'utente la possibilità di discesa nella pista Olen; - l'uniformità della tipologia di quattro impianti Funifor nel comprensorio potrebbe determinare sensibili economie gestionali sia per quanto concerne manutenzioni e pezzi di ricambio, sia per formazione e turnazione del personale.
L'investimento richiesto è di 5,5 milioni per l'impianto e 500mila euro per il potenziamento dell'elettrodotto che verrebbe alimentato dalla corrente elettrica disponibile dalla Valle d'Aosta.

Per entrambe le ipotesi le autorizzazioni ricadono tutte sul versante piemontese e sarebbe utile poter effettuare una preliminare verifica dell'esistenza di eventuali criticità».

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viktor Rispondi citando
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MessaggioInviato: Mer Mag 03, 2006 21:51    Oggetto:
 
@le ha scritto:
qui mi sembra ci siano delle posizioni veramente da "talebani" vorrei sapere chi di voi ha imparato a sciare facendo sci-alpinismo e quanti invece abbiano frequentato le piste e i maestri per anni e penso divertendosi anche!!..........

@le, mi voglio mettere in piazza.

Quando avevo 3 anni mio padre mi ha messo sugli sci e…sugli impianti.
Se ho preso lezioni? Mio padre da giovane faceva il maestro di sci …
Ho trascorso infanzia e adolescenza divertendomi su e giú per forcella Sassolungo, forcella Pordoi, Val Mesdí, Val Lasties, usando tutti quegli impianti che adesso critico.

PERÓ NEL CORSO DELLA VITA LE PERSONE POSSONO ANCHE MUTARE VISIONE DEL MONDO! SOLO LE PERSONE OTTUSE NON SI RICREDONO MAI SU NIENTE.

E cosí, ad un certo punto della vita quel piccolo scalmanato assiduo fruitore di tutti gli impianti si “converte”, diventando un “talibano” che contesta con fermezza gli impianti di alta quota in sé (quelli ad oggi esistenti a quote basse rappresentano il famoso inevitabile compromesso nel nome dell´economia locale) e di conseguenza anche il loro utilizzo (oramai gli impianti della Marmolada, Sas Pordoi, Staunies, Tofane ci sono quindi li uso? Nossignore, ogni scialpinista che si definisce tale dovrebbe boicottarli per principio).

@le, vuoi dire che non mi posso sentire legittimato ad esprimere la mia disapprovazione verso un certo approccio alla montagna, perché è una concezione che non ho sin dalla mia infanzia ma che ho maturato solo nel corso degli anni?
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viktor Rispondi citando
Ospite





MessaggioInviato: Mer Mag 03, 2006 21:55    Oggetto:
 
.:eZy:. ha scritto:
Evidenziare gli spigoli e non smussarli... osservare le diversità non vuol dire accettarle anzi...voglio discriminare e non fare patti con modi di pensare e agire che non condivido… essere intransigenti (non talebani), che presuppone un percorso culturale (e storico).

Quarant’anni fa buttavamo la spazzatura al fiume, si depredava di tutto nei boschi e si fumava nei cinema, fino a ieri anche nei ristoranti e bar: ora c’è la raccolta differenziata, e nei boschi grufolano più cinghiali che non raspatori di ciclamini… ci sono dei divieti, accettati ormai da chiunque, anche se imposti da un giorno all'altro.

Essere esemplari Idea
Usare la bici, riciclare, fare poll car (anche per andare a sciare), esigere dagli altri il rispetto che a loro viene prima offerto da noi, esercitare un turismo etico e di basso impatto ambientale, pagare il giusto conto ma di utili servizi.

In un forum di montagna nel quale è vanto partecipare, questi ideali, dovrebbero essere accettati e pretesi di default… mi chiedo cosa potrebbe essere la vita ‘comune’ fatta di fatica e stress se non fosse l’espressione di un etico comportamento almeno durante il nostro tempo libero o mentre esercitiamo le nostre attività di comodo.

Abbiamo insomma un compito esemplare, mentre facciamo alpinismo...è una forma di vanto minima ma utile a tutti: lo dobbiamo agli altri e a noi stessi.


Vorrei venire a Padova per stringerti la mano (ed alla prima occasione lo faró)
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eZy Rispondi citando



Registrato: 19/04/05 12:43
Messaggi: 1313
Luogo di residenza: Padova

MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 10:36    Oggetto:
 
viktor ha scritto:
Vorrei venire a Padova per stringerti la mano (ed alla prima occasione lo faró)

l'onore sarà mio Razz

Tu mi lusinghi troppo, caro viktor Embarassed ... il merito è sempre più di uno.


...è già un piacere grande, conversare con tutti voi Idea

Wink
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@le Rispondi citando



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Messaggi: 3584
Luogo di residenza: padova

MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 10:58    Oggetto:
 
viktor ha scritto:

@le, mi voglio mettere in piazza.

Quando avevo 3 anni mio padre mi ha messo sugli sci e…sugli impianti.
Se ho preso lezioni? Mio padre da giovane faceva il maestro di sci …
Ho trascorso infanzia e adolescenza divertendomi su e giú per forcella Sassolungo, forcella Pordoi, Val Mesdí, Val Lasties, usando tutti quegli impianti che adesso critico.

PERÓ NEL CORSO DELLA VITA LE PERSONE POSSONO ANCHE MUTARE VISIONE DEL MONDO! SOLO LE PERSONE OTTUSE NON SI RICREDONO MAI SU NIENTE.

E cosí, ad un certo punto della vita quel piccolo scalmanato assiduo fruitore di tutti gli impianti si “converte”, diventando un “talibano” che contesta con fermezza gli impianti di alta quota in sé (quelli ad oggi esistenti a quote basse rappresentano il famoso inevitabile compromesso nel nome dell´economia locale) e di conseguenza anche il loro utilizzo (oramai gli impianti della Marmolada, Sas Pordoi, Staunies, Tofane ci sono quindi li uso? Nossignore, ogni scialpinista che si definisce tale dovrebbe boicottarli per principio).

@le, vuoi dire che non mi posso sentire legittimato ad esprimere la mia disapprovazione verso un certo approccio alla montagna, perché è una concezione che non ho sin dalla mia infanzia ma che ho maturato solo nel corso degli anni?


Caro Viktor tu sei libero e legittimato di pensarla come credi ma io certe posizioni così estreme non le concepisco ciò non toglie e qui ti dò ragione che le persone crescendo e facendo esperienze di vita maturano idee e ideologie. Vorrei però chiederti una cosa: se tu un giorno avessi un bimbo/a quando sarà ora di insegnargli a sciare lo metterai su un campetto insieme ai suoi coetanei o te lo/a porterai in giro per i monti in nome della tua disapprovazione verso un certo approccio alla montagna?
Io farò questo e quello perchè nell'infanzia è giusto che facciano certe esperienze di gioco insieme ad altri bambini e nel contempo cercherò di fargli amare la montagna per le emozioni che regala tra i boschi le crode e i ruscelli. Ciò che voglio dire è che prima o poi tutti scendiamo a compromessi e pur non accettando completamente certe strutture a volte ne usufruiamo anche solo per portare un amico disabile in cima alla tofana e fargli vivere per un attimo delle emozioni che altrimenti non avrebbe potuto godere.
Il fatto poi che ogni sci alpinista dovrebbe boikottare gli impianti boh guarda proprio non lo capisco ma daltronde tu sei quello che dice che se uso una seggiovia o una funivia per accorciare la salita allora non sono più un alpinista ... mi sembrano espressioni molto forti ma il fatto che purtroppo scrivendo non si riesca ad esprimere bene il nostro punto di vista che è pieno di sfaccettature rende difficile il dibattito e quindi a volte buttiamo li delle frasi ad effetto che in realtà andrebbero approfondite meglio per capirsi.
In realtà Viktor le ns posizioni non sono così distanti sono anche io fortemente contrario a qualsiasi ulteriore ampliamento dei caroselli e mi schifo di fronte a certi scempi che riempono le ns montagne e approvo moltissime lotte di mountain wilderness ma mi rendo anche conto che siamo nel 2006 e ognuno è figlio della sua epoca e allora per essere davvero coerenti bisognerebbe smettere di usare la macchina, smettere di usare saponi, shampoo e detergenti vari, alimentare le stufe esclusivamente a legna e così via ... poi in tutto questo ognuno trova il suo equilibrio per essere in pace con se stesso e con il mondo che lo circonda ad esempio tu hai scelto di non usare più gli impianti io di usare solo saponi e roba naturale per inquinare il meno possibile, sono due facce della stessa medaglia.
Friendly
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La debolezza ha paura di grandi spazi, la stupidità ha paura del silenzio. Aprite gli occhi e le orecchie, chiudete le radioline, niente rumore, niente grida niente clacson. Ascoltate la musica delle montagne!!

Samivel
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@le Rispondi citando



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Luogo di residenza: padova

MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 11:05    Oggetto:
 
.:eZy:. ha scritto:
viktor ha scritto:
Vorrei venire a Padova per stringerti la mano (ed alla prima occasione lo faró)

l'onore sarà mio Razz

Tu mi lusinghi troppo, caro viktor Embarassed ... il merito è sempre più di uno.


...è già un piacere grande, conversare con tutti voi Idea

Wink


E' vero è molto bello conversare con tutti i frequentatori del sito soprattutto per i modi garbati che si usano per confrontarsi, non succede molto spesso di trovare persone con cui approfondire certe tematiche che ci stanno particolarmente a cuore usando semplicemente il metodo della dialettica e del confronto quale strumento di arrichimento personale.
Purtroppo lo vediamo tutti i giorni come anche chi lo dovrebe fare per mestiere non è in grado di confrontarsi con chi la pensa in maniere diversa senza offendersi in maniera gratuita e becera.
Un plauso a tutti voi per la maturità che dimostrate!!
ciao ciao
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CesareCT Rispondi citando



Registrato: 28/04/06 09:42
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Luogo di residenza: Pordenone

MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 13:21    Oggetto:
 
Concordo in pieno con gli ultimi tuoi 2 interventi @le;
i cambiamenti (in meglio) vanno affrontati gradualmente, accettando anche dei compromessi Wink
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Luciano Rispondi citando



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MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 14:00    Oggetto:
 
Anch'io concordo con @le e sottolineo il piacere di poter discutere serenamente su argomenti così importanti, astenendoci da fanatismi o cadute di stile oggigiorno tanto comuni!
Grazie a tutti Laughing Laughing
Ritornando alla discussione in oggetto vorrei capire (per poi eventualmente cambiare le mie posizioni) quali danni ambientali producano realmente gli impianti sotto accusa.
Per la Marmolada capisco: oltre ad essere un vero obrobrio c'è il problema dello sci estivo... ma gli altri?
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Luciano
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