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viktor Rispondi citando
Ospite





MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 14:00    Oggetto:
 
@le ha scritto:
viktor ha scritto:

@le, mi voglio mettere in piazza.

Quando avevo 3 anni mio padre mi ha messo sugli sci e…sugli impianti.
Se ho preso lezioni? Mio padre da giovane faceva il maestro di sci …
Ho trascorso infanzia e adolescenza divertendomi su e giú per forcella Sassolungo, forcella Pordoi, Val Mesdí, Val Lasties, usando tutti quegli impianti che adesso critico.

PERÓ NEL CORSO DELLA VITA LE PERSONE POSSONO ANCHE MUTARE VISIONE DEL MONDO! SOLO LE PERSONE OTTUSE NON SI RICREDONO MAI SU NIENTE.

E cosí, ad un certo punto della vita quel piccolo scalmanato assiduo fruitore di tutti gli impianti si “converte”, diventando un “talibano” che contesta con fermezza gli impianti di alta quota in sé (quelli ad oggi esistenti a quote basse rappresentano il famoso inevitabile compromesso nel nome dell´economia locale) e di conseguenza anche il loro utilizzo (oramai gli impianti della Marmolada, Sas Pordoi, Staunies, Tofane ci sono quindi li uso? Nossignore, ogni scialpinista che si definisce tale dovrebbe boicottarli per principio).

@le, vuoi dire che non mi posso sentire legittimato ad esprimere la mia disapprovazione verso un certo approccio alla montagna, perché è una concezione che non ho sin dalla mia infanzia ma che ho maturato solo nel corso degli anni?


Caro Viktor tu sei libero e legittimato di pensarla come credi ma io certe posizioni così estreme non le concepisco ciò non toglie e qui ti dò ragione che le persone crescendo e facendo esperienze di vita maturano idee e ideologie. Vorrei però chiederti una cosa: se tu un giorno avessi un bimbo/a quando sarà ora di insegnargli a sciare lo metterai su un campetto insieme ai suoi coetanei o te lo/a porterai in giro per i monti in nome della tua disapprovazione verso un certo approccio alla montagna?
Io farò questo e quello perchè nell'infanzia è giusto che facciano certe esperienze di gioco insieme ad altri bambini e nel contempo cercherò di fargli amare la montagna per le emozioni che regala tra i boschi le crode e i ruscelli. Ciò che voglio dire è che prima o poi tutti scendiamo a compromessi e pur non accettando completamente certe strutture a volte ne usufruiamo anche solo per portare un amico disabile in cima alla tofana e fargli vivere per un attimo delle emozioni che altrimenti non avrebbe potuto godere.
Il fatto poi che ogni sci alpinista dovrebbe boikottare gli impianti boh guarda proprio non lo capisco ma daltronde tu sei quello che dice che se uso una seggiovia o una funivia per accorciare la salita allora non sono più un alpinista ... mi sembrano espressioni molto forti ma il fatto che purtroppo scrivendo non si riesca ad esprimere bene il nostro punto di vista che è pieno di sfaccettature rende difficile il dibattito e quindi a volte buttiamo li delle frasi ad effetto che in realtà andrebbero approfondite meglio per capirsi.
In realtà Viktor le ns posizioni non sono così distanti sono anche io fortemente contrario a qualsiasi ulteriore ampliamento dei caroselli e mi schifo di fronte a certi scempi che riempono le ns montagne e approvo moltissime lotte di mountain wilderness ma mi rendo anche conto che siamo nel 2006 e ognuno è figlio della sua epoca e allora per essere davvero coerenti bisognerebbe smettere di usare la macchina, smettere di usare saponi, shampoo e detergenti vari, alimentare le stufe esclusivamente a legna e così via ... poi in tutto questo ognuno trova il suo equilibrio per essere in pace con se stesso e con il mondo che lo circonda ad esempio tu hai scelto di non usare più gli impianti io di usare solo saponi e roba naturale per inquinare il meno possibile, sono due facce della stessa medaglia.
Friendly


@le, ti faccio notare che ho sempe parlato di approccio all´ALTA montagna, non alla montagna in generale. Nel mio ultimo post (ma anche in altri) parlo per l´appunto di impianti alle quote basse ad oggi esistenti da considerare come il compromesso che va accettato.

Non mettermi in bocca cose che non ho detto....

Wink
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espo Rispondi citando



Registrato: 03/01/06 10:28
Messaggi: 3087
Luogo di residenza: trieste

MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 14:43    Oggetto:
 
@le ha scritto:
[q

E' vero è molto bello conversare con tutti i frequentatori del sito soprattutto per i modi garbati che si usano per confrontarsi,

cut


Un plauso a tutti voi per la maturità che dimostrate!!
ciao ciao


questo dialogare sereno seppur fermo e preciso nelle posizoni fa di questo "piccolo" forum un angolo di mondo delizioso.

spero veramente rimanga tale Very Happy
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massimo

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espo Rispondi citando



Registrato: 03/01/06 10:28
Messaggi: 3087
Luogo di residenza: trieste

MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 14:48    Oggetto:
 
viktor ha scritto:


PERÓ NEL CORSO DELLA VITA LE PERSONE POSSONO ANCHE MUTARE VISIONE DEL MONDO! SOLO LE PERSONE OTTUSE NON SI RICREDONO MAI SU NIENTE.



questo è sacrosanto
_________________
massimo

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menz Rispondi citando



Registrato: 01/03/06 12:46
Messaggi: 2665
Luogo di residenza: Brescia - Pavia

MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 14:59    Oggetto:
 
Luciano ha scritto:

Ritornando alla discussione in oggetto vorrei capire (per poi eventualmente cambiare le mie posizioni) quali danni ambientali producano realmente gli impianti sotto accusa.
Per la Marmolada capisco: oltre ad essere un vero obrobrio c'è il problema dello sci estivo... ma gli altri?


Buona domanda, bisogna intendersi su cosa si intende per danno ambientale:
per me lo sono i metri cubi di cemento, la captazione delle acque per l'innevamento programmato, il taglio dei boschi (con erosione del suolo in estate), le infratrutture per portare sul luogo i turisti (ad esempio Montecampione, creato dal nulla con tanto di strada il cui unico fine è portare sciatori in quota).
E ancora quindi c'è necessità di alberghi, seconde case, servizi...(quindi ancora acqua) il tutto concentrando un numero troppo elevato di persone in uno spazio e in un tempo relativamente esiguo.... poi il cemento e il resto resta lì per un altro anno fino alla prossima giostra.

Io la vedo come uno sfruttamento intensivo delle risorse della montagna, che non porta nemmeno vero sviluppo nelle zone in cui è fatto.
_________________
Quando sei stanco, la strada del ritorno è in salita e il vento sempre contrario
Davide
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espo Rispondi citando



Registrato: 03/01/06 10:28
Messaggi: 3087
Luogo di residenza: trieste

MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 15:09    Oggetto:
 
viktor ha scritto:


(oramai gli impianti della Marmolada, Sas Pordoi, Staunies, Tofane ci sono quindi li uso? Nossignore, ogni scialpinista che si definisce tale dovrebbe boicottarli per principio).




c'è un'indubbia parte di verità assoluta in quello che dici. (imho) però mi rendo conto, da sci alp e alp che usa molto poco gli impianti che a volte però gli uso. per i + svariati motivi. e quando li uso non riesco a sentirmi in colpa.

quest'anno sciando ad esempio li ho usati 3 volte. e cmq solo per accorciare il dislivello.
sono pienamente convinto che ero in grado fisicamente di non usarli. però a volte sento pure la voglia di fare una uscita + soft, e non sempre si ha sotto mano il montarozzo da 500 metri.

a volte si è stanchi. il lavoro il viaggio la famiglia il meteo..... 1000 cose.

poi è difficile pensare ad impianti leciti e altri illeciti. non predo l'impianto del pordoi da quando avevo 17 anni anno + anno meno, eppure in cima ci sono andato quasi ogni anno da allora. però se vado al monte bianco non mi ci vedo andare al rifugio torino o alla midi a piedi. vuoi per il tempo che serve e vuoi pure per la fatica.

non mi dispiacerebbe, anzi, uno stop nei nuovi impianti e un ridimensionamento di certi esistenti, anche come impatto visivo dei nuovi impianti rispetto ai vecchi.

ma credo che gli impianti fanno parte della nostra vita moderna come altre cose. e usarli ogni tanto per abbreviare la salita non mi fa sentire una merdaccia.

solo poco allenato

Embarassed
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massimo

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giovannibusato Rispondi citando



Registrato: 09/03/06 16:03
Messaggi: 2160
Luogo di residenza: Paesello

MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 17:43    Oggetto:
 
menz ha scritto:
Luciano ha scritto:

Ritornando alla discussione in oggetto vorrei capire (per poi eventualmente cambiare le mie posizioni) quali danni ambientali producano realmente gli impianti sotto accusa.
Per la Marmolada capisco: oltre ad essere un vero obrobrio c'è il problema dello sci estivo... ma gli altri?


Buona domanda, bisogna intendersi su cosa si intende per danno ambientale:
per me lo sono i metri cubi di cemento, la captazione delle acque per l'innevamento programmato, il taglio dei boschi (con erosione del suolo in estate), le infratrutture per portare sul luogo i turisti (ad esempio Montecampione, creato dal nulla con tanto di strada il cui unico fine è portare sciatori in quota).
E ancora quindi c'è necessità di alberghi, seconde case, servizi...(quindi ancora acqua) il tutto concentrando un numero troppo elevato di persone in uno spazio e in un tempo relativamente esiguo.... poi il cemento e il resto resta lì per un altro anno fino alla prossima giostra.

Io la vedo come uno sfruttamento intensivo delle risorse della montagna, che non porta nemmeno vero sviluppo nelle zone in cui è fatto.


a quanto detto da menz (sacrosanto!!) come danno aggiungerei, anzi darei molto peso, all'aspetto estetico (mi ripeto) quella bellezza che noi intimamente cerchiamo nelle nostre gite; quella ricerca di bellezza e armonia che porta la gente in montagna a campeggiare in un tornante della strada e già cosiderarsi fortunato/appagato tanto è brutto proprio fisicamente il luogo dove vivono!
Così anche la montagna addobbata a piloni, stazioni ecc. produce omologazione, "pensierichetantoèlostessochecosavuoichesia"; e piano piano si smette di sognare....
Un'amico alpinista ridotto sulla sedia da una grave malattia mi dice sempre sull'argomento: "non vorrei mai che costruissero una funivia per farmi arrivare dove prima arrivavo con le mie gambe perchè mi priverebbero dei miei sogni!!!"
_________________
giovanni
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Denali Rispondi citando



Registrato: 06/04/05 14:59
Messaggi: 2456

MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 18:00    Oggetto:
 
Non amo gli impianti e se non ci fossero, ora m'andrebbe bene ... però quando ho iniziato a sciare non mi ponevo il problema e forse anche grazie ad essi ho potuto praticare la montagna invernale.
Ormai esistono e se capita li uso, convinto che non sarà il boicottaggio di qualche skialp a farli smantellare, la nostra incidenza economica non è rilevante. Faticare sotto un impianto con attorno gente che sale e scende lo trovo per me poco razionale. Certo li uso pochissimo, soprattutto perchè i posti affollati si conciliano poco con la mia idea di montagna.
Però evito fanatismi e ritengo che bisogna lasciare degli spazi anche per le esigenze altrui. Se in Tofana II arriva una funivia non mi piace ma posso sopportarlo, eviterò d'andarci e la lascio a chi solo così può salirci. Quindi no a proliferazioni, e magari sì a qualche riduzione dove gli impatti sono peggiori. Credo che spazi liberi ce ne siano molti, la situazione non è così asfissiante, basta non peggiori.
Non amo l'approccio che le regole giuste siano solo quelle che coincidono con le proprie esigenze/idee/capacità e gli altri che si adattino o peggio per loro. Poi i fondamentalisti in fin dei conti non lo sono poi tanto, la macchina per salire la usano, quindi un certo tipo di "impiantistica" si può utilizzare a dispetto degli impatti ambientali (strade, rumore...) ed ecologici (inquinamento, disturbo fauna...).
Si tratta solo di accettare un compromesso ragionevole che concili un po' le esigenze di tutti.
I teoremi del tipo "se usi gli impianti non sei un alpinista" mi lasciano indifferente, non vado in montagna per cercare etichette (tra l'altro io mi considero un escursionista)... poi ognuno segue l'etica che ritiene più congeniale alla propria sensibilità specie in montagna che è uno degli spazi di libertà rimasti... e anche nel giudicare l'etica altrui interviene il rispetto che si ha del prossimo. Quindi sebbene distanti dal mio modo di intendere la montagna, per me ok alle tutine che fanno le gare, o al freeride, ecc... a patto che riducano al minimo gli impatti sugli altri (in tal senso sono contro l'eliski).

Infine mi associo ai complimenti a tutti i "forumisti" per i modi, la forma e la sostanza delle opinioni espresse.

ciao
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viktor Rispondi citando
Ospite





MessaggioInviato: Gio Mag 04, 2006 19:13    Oggetto:
 
Un´ultima considerazione:
da questo topic é nato un dibattito molto costruttivo, in quanto TUTTI i contributi indistintamente hanno suscitato RIFLESSIONE.

Come tutti, anch´io ho una una posizione ben precisa e la dichiaro senza tanti peli sulla lungua, ma ripeto e sottolineo che ho pieno rispetto per chi non la pensa come me.
Non mi permetterei mai e poi mai di giudicare o etichettare o demonizzare (tanto per usare tre verbi usati in alcuni interventi).

Viste alcune insinuazioni tra le righe, volevo metterlo bene in chiaro.

Grazie e ciao a tutti.
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Luciano Rispondi citando



Registrato: 07/04/06 22:35
Messaggi: 321
Luogo di residenza: Cimadolmo TV

MessaggioInviato: Ven Mag 05, 2006 3:27    Oggetto:
 
menz ha scritto:
Citazione:

Buona domanda, bisogna intendersi su cosa si intende per danno ambientale:
per me lo sono i metri cubi di cemento, la captazione delle acque per l'innevamento programmato, il taglio dei boschi (con erosione del suolo in estate), le infratrutture per portare sul luogo i turisti (ad esempio Montecampione, creato dal nulla con tanto di strada il cui unico fine è portare sciatori in quota).
E ancora quindi c'è necessità di alberghi, seconde case, servizi...(quindi ancora acqua) il tutto concentrando un numero troppo elevato di persone in uno spazio e in un tempo relativamente esiguo.... poi il cemento e il resto resta lì per un altro anno fino alla prossima giostra.

Io la vedo come uno sfruttamento intensivo delle risorse della montagna, che non porta nemmeno vero sviluppo nelle zone in cui è fatto

Scusate se riprendo solo ora un argomento che in poche ore (incredibile) è diventato vecchio; rientro solo in questo momento ed invece di fiondarmi a letto mi precipito al PC per vedere le ultime puntate della telenovela, trascurando così anche la “morosa” Exclamation Question Exclamation Devo cominciare a preoccuparmi Question Che uno po’ di montagna possa servire come disintossicante? Question Aiutooo! Exclamation Confused Exclamation
Cmqe rispondendo a menz:
non conosco Montecampione e mi attengo alle tue considerazioni. Ma per quanto riguarda gli impianti specificatamente messi in discussione qui nelle dolomiti, molte delle considerazioni (condivisibili) che hai fatto non sono applicabili.
Se non vado errato Sas Pordi, forcella Sassolungo e Tofana II non servono piste battute quindi niente innevamento artificiale; non c'è alcun disboscamento perchè al di sopra del limite del bosco; ne, credo, ci siano a valle mega infrastrutture ad hoc per servirle.
Mi pare quindi che la loro messa in discussione sia un fatto di principio e non di merito... ed è qui il punto: Rispetto il principio ma forse un po’ di sano pragmatismo e laicità (intesa come distacco dalle ideologie) aiuterebbe il dialogo, la comprensione e la ricerca di strade praticabili e condivisibili che il muro contro muro non favorisce.
Per fare un esempio concreto (terra terra non si addice ad un forum di scialp Exclamation ) : se a me alpinista, disturba la presenza di tal impianto, posso boicottarlo, posso anche insultarlo o prenderlo a sputi ma a meno che non gli metta sotto una bomba difficilmente cambierà qualcosa. Se al contrario, partendo dalla stessa posizione, dico: “a me non piace ma capisco le esigenze di te escursionista, di te turista, di te disabile e, perché no, di te imprenditore; cerchiamo almeno una soluzione che rispetti l’ambiente “. Probabilmente troverei una base di consensi più ampia (in democrazia fa la differenza) in grado di condizionare le scelte, e quel tal impianto, quando verrà ristrutturato (prima o poi accadrà), sarà costretto a seguire criteri meno invasivi e più rispettosi.
Nel frattempo, forse, vivrei con meno frustrazione la sua presenza e se qualche turista dall’animo ancora bambino s’innamorasse di quei luoghi e gli venisse voglia di percorrerli a piedi, beh avremmo qualche ecologista in più (è successo a viktor, è successo a me nn vedo perchè nn possa accadere ancora).
Mi piacerebbe parlare anche della questione estetica e del cemento ma ho sonno e ho bevuto troppe birre che mi hanno fatto allargare ancora una volta con caxxate Embarassed , perciò vi saluto e vi prometto una cura disintossicante Exclamation Exclamation
Ciao a tutti e a risentirci magari per parlare di qualche gita interessante Wink
_________________
Luciano
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Denali Rispondi citando



Registrato: 06/04/05 14:59
Messaggi: 2456

MessaggioInviato: Ven Mag 05, 2006 16:46    Oggetto:
 
viktor ha scritto:
..."Viste alcune insinuazioni tra le righe"...
impianti...
viktor ha scritto:
..."li uso? Nossignore, ogni scialpinista che si definisce tale dovrebbe boicottarli per principio"...
..."un tipo di approccio al mondo dell´alta montagna, che io disapprovo profondamente"...
..."Ecco perché il freeriding é secondo me un approccio alla montagna scorretto"...
Ciao Viktor nessuna insinuazione. Quanto hai detto nei tuoi post è più che legittimo. Non c'è niente di male a giudicare o catalogare i comportamenti altrui specie se lo si fa in modo argomentato e non polemico come fai tu. Criticare chi la pensa diversamente è lecito e utile per tutti per ampliare la visione, e lo faccio anch'io quando per esempio giudico l'eliski scorretto e disapprovo chi lo pratica. Ma su altri aspetti ho una posizione meno intransigente della tua, quindi a differenza di te non mi sento di disapprovare un freerider e mi limito a dire che quel tipo di fuizione della montagna non fa per me.
Ma se sul forum tutti la pensassimo allo stesso modo, sai che noia! Smile
saluti

ps:
viktor ha scritto:
Messner é indubbiamente un personaggio molto discutibile. Peró certi suoi pensieri sono giusti, al di lá delle sue contraddizioni.
Sono d'accordo, Messner è stato uno dei più grandi alpinisti, non solo per le sue imprese ma anche per le sue posizioni (vedi "L'assassinio dell'impossibile"). Non concordo su tutto ciò che dice ma penso che abbia dato un grosso contributo al rinnovamento delle idee, in modo originale e intelligente. Poi sul piano delle contraddizioni, scagli la prima pietra chi non ne ha. La coerenza è una delle virtù più difficili... che comunque va perseguita.
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fabbrissimo Rispondi citando



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Messaggi: 1418
Luogo di residenza: bolzano

MessaggioInviato: Dom Mag 07, 2006 0:06    Oggetto:
 
Luciano ha scritto:

Qualcuno vorrebbe togliere tutte le ferrate sfregi imperdonabili alle sacre rocce!?! .......Anche in questo caso credo sia prevalentemente un’egoistica posizione di chi vuole il gioco tutto per se: i cavi metallici si vedono solo se ci passi sopra o quantomento molto vicino, non mi venite a dire che dal fondo valle deturpano il panorama, e nn sono certamente un fattore inquinante o dannoso."------


la questione ferrate è meno evidente e pesante rispetto all'eliski o alle funivie: hai ragione quando dici che le ferrate nn sono un fattore inquinan x l'ambiente. Infatti penso che in realtà le ferrate siano + inquinanti x la cultura/etica dell'andar x montagne che x l'ambiente stesso. Nel senso che sono completamente diseducative x l'idea di alpinismo.

Avete presente la ferrata piazzetta al piz boe (impegnativa) ? beh, il suo attacco è su una paretina splendida, verticale perfetta, su dolomia compatta: un'immagine d'ambiente spettacolare ( e alpinisticam. impegnativo) rovinata dalla ferrata stessa. Una ferrata in un sito come quello, magari nn disturba gli animali, nn è un danno macroscopico, ma sfalsa completamente quello che significa salire in parete.

Se ci deve essere qlc turista mordi e fuggi che vuole il brivido del verticale, avrei piacere di pensare che egli può senz'altro salire con una guida alp lungo una via "vera" e nn che egli possa pensare di essere stato in parete tirandosi su x una corda fissa e usando gradini di una scala metallica. Quest'ultimo tipo d'approccio alla montagna(la ferrata) nn è, come pensano alcuni di voi, una buona soluzione di *compromesso* x poter mediare tra la durezza di una parete e la voglia della gente di salirci (senza FATICA e senza RISCHI). Una parete è x definizione il luogo del rischio, della fatica, della paura; una ferrata annulla tutto questo...... e quello che rimane io sinceramente nn ho il coraggio di definirlo "andar x montagna".

Se alcuni di voi (nei tanti post di questo topic) parlano di "compromessi" come soluzione migliore, io rispondo che x noi uomini ha tanta importanza il valore delle idee e dei simboli, e che x sentirsi veramente bene con se stessi, forse, è meglio puntare + su una buona idea che legarsi a un compromesso. Andreotti ne ha fatta di strada, però nn è proprio il mio tipo Wink

Mi piace pensare che la montagna rimanga simbolo di benessere dello spirito e del corpo ottenuto attraverso fatica, emozione, paura, divertimento e nn attraverso pagamento di ticket impianti o quant'altro.
ciao!
-,,,
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espo Rispondi citando



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MessaggioInviato: Lun Mag 08, 2006 9:45    Oggetto:
 
fabbrissimo ha scritto:
Luciano ha scritto:

Qualcuno vorrebbe togliere tutte le ferrate sfregi imperdonabili alle sacre rocce!?! .......Anche in questo caso credo sia prevalentemente un’egoistica posizione di chi vuole il gioco tutto per se: i cavi metallici si vedono solo se ci passi sopra o quantomento molto vicino, non mi venite a dire che dal fondo valle deturpano il panorama, e nn sono certamente un fattore inquinante o dannoso."------


la questione ferrate è meno evidente e pesante rispetto all'eliski o alle funivie: cut

Nel senso che sono completamente diseducative x l'idea di alpinismo.



per me le ferrate sono un esempio molto calzante di "esagerazione".

l'attrezzatura dei sentieri ha radici molto lontane, ed è nata con lo scopo di rendere percorribili senza attrezzature alpinistiche tratti brevi di percorsi facili. legarsi in cordata o fare una doppia per fare 20 metri su 1500 è effettivamente un non senso in posti frequentati.

poi la cosa è degenerata e si è arrivati a percorsi dove l'attrezzatura è predominante pur restando nel settore "escursionistico" per alla fine arrivare a obbrobi di cui la piazzetta è un esempio classico, ma non l'unico.

anche qua moderazione e buon senso e non chiusura totale dovrebbero essere il leit motiv.

un cavo per facilitare passaggi è diverso da un cavo su cui ci si issa a forza.......... Wink per chilometri Rolling Eyes
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giovannibusato Rispondi citando



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MessaggioInviato: Mar Mag 09, 2006 12:16    Oggetto:
 
il danno delle ferrate (come anche delle vie di arrampicata) è che molti le affrontano come se non fossero il tramite per andare/essere in montagna ma la montagna stessa.
Molti non ricordano neanche il nome della montagna dov'è la ferrata (succede anche a molti scalatori); si dice sono andato a fare la ferrata; la via ecc. il tutto fine a se stesso, poi a casa.
Da quest'ottica, se la ferrata fosse inserita in un percorso completo di "immersione in montagna" potrebbe anche essere condivisa e sicuramente sparirebbero tutte quelle ferrate (fini a se stesse) come la "Che Guevara" alle Sarche, tanto per intenderci!
Da questo punto di vista è molto importante anche il messaggio che viene dall'Ambiente ufficiale come i corsi del CAI dove le lezioni per affrontare le ferrate devono essere inserite in un più ampio discorso di avvicinamento /comprensione della montagna; magari, per le giovani generazioni, come un primo passo di avvicinamento all'arrampicata.
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giovanni
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espo Rispondi citando



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MessaggioInviato: Mar Mag 09, 2006 12:29    Oggetto:
 
giovannibusato ha scritto:
il danno delle ferrate (come anche delle vie di arrampicata) è che molti le affrontano come se non fossero il tramite per andare/essere in montagna ma la montagna stessa.
Molti non ricordano neanche il nome della montagna dov'è la ferrata (succede anche a molti scalatori); si dice sono andato a fare la ferrata; la via ecc. il tutto fine a se stesso, poi a casa. .


questo è verissimo, in falesia addirittura si giunge a nominare solo il grado della via. un impoverimento culturale e spirituale notevole, figlio di una attenzione sempre maggiore al risultato atletico sportivo a discapito dell'immersione nell'ambiente alpino


giovannibusato ha scritto:

Da quest'ottica, se la ferrata fosse inserita in un percorso completo di "immersione in montagna" potrebbe anche essere condivisa e sicuramente sparirebbero tutte quelle ferrate (fini a se stesse) come la "Che Guevara" alle Sarche, tanto per intenderci!


qua mi pare siamo abbastanza in sintonia, anche se forse la ferrata del casale non è l'esempio migliore di ferrata fine a se stessa.


giovannibusato ha scritto:

Da questo punto di vista è molto importante anche il messaggio che viene dall'Ambiente ufficiale come i corsi del CAI dove le lezioni per affrontare le ferrate devono essere inserite in un più ampio discorso di avvicinamento /comprensione della montagna; magari, per le giovani generazioni, come un primo passo di avvicinamento all'arrampicata.


i corsi cai: su questo si aprirebbe un dibattito di anni Crying or Very sad

mi sembra che il cai sia molto lontano dalla realtà e dagli interessi dell'alpinismo italiano, ad iniziare dalle scuole e dall'insegnamento del modo di frequentare la montagna .............
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@le Rispondi citando



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Luogo di residenza: padova

MessaggioInviato: Mar Mag 09, 2006 17:59    Oggetto:
 
espo ha scritto:

i corsi cai: su questo si aprirebbe un dibattito di anni Crying or Very sad

mi sembra che il cai sia molto lontano dalla realtà e dagli interessi dell'alpinismo italiano, ad iniziare dalle scuole e dall'insegnamento del modo di frequentare la montagna .............


Sinceramente non capisco proprio il senso di questa tua affermazione che ti pregherei di spiegare meglio....
interessi dell'alpinismo italiano?
modo di frequentare la montagna?
_________________
La debolezza ha paura di grandi spazi, la stupidità ha paura del silenzio. Aprite gli occhi e le orecchie, chiudete le radioline, niente rumore, niente grida niente clacson. Ascoltate la musica delle montagne!!

Samivel
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