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Registrato: 06/04/05 14:59
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 Inviato: Mer Lug 09, 2008 16:18 Oggetto: |
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| robferri aveva e non ha scritto: | | ...Particolarmente istruttivo e significativo il ricupero del morto (?)... |
Su questa frase mi trovo d'accordo. Premetto che non so nulla del film e della persona a cui si riferisce robferri, ma dico la mia in generale, pazienza se non piace
Parlare tra noi degli incidenti (fatali e non) lo trovo positivo perchè da questi si può imparare, fosse anche solo un invito alla prudenza.
Forse meglio evitare nomi e cognomi (che robferri non ha fatto, e io non sapevo a chi si riferisse) ... ma non è rilevante. Invece di certo ci vuole rispetto, è facile col senno di poi fare i saccenti. Invece non mi ritrovo nella parola sacrificio associata al (mio?) andare in montagna ... se mai mi capiterà qualcosa che sia errore o fatalità, non sarà un sacrificio, sarà qualcosa che purtroppo è capitato ma che è del tutto assimilabile a un incidente in auto ... sfiga, imprudenza, quello che volete, ma non sacrificio... termine più adatto che ne so a un pompiere, a un carabiniere ...
Comunque quello che io avevo interpretato nel post di robferri è questo:
vediamo spesso immagini di gente che fa cose sempre più belle e sempre più difficili, viene naturale essere portati ad un certo grado di emulazione, ad osare di più. Mi ci metto per primo, sia passivamente ... che attivamente (seppure non faccia granchè) quando anche per esibizionismo metto su OtT le cose impegnative forse spingo qualcuno a pensare ... beh allora ci vado anch'io ...
L'hanno scorso ho messo un report sul DB e dopo 2 settimane ci sono stati morti per slavina su quel percorso ben poco frequentato. I dubbi ti vengono (e capisco benissimo Luciano che li ha espressi per un caso analogo quest'anno) ... e se me ne fossi stato zitto ... infatti quella valle mi era sembrata piuttosto pericolosa e infida. Magari andavano da un'altra parte ... (comunque poi ho saputo che erano degli habituè di quella gita)
Ma il problema rimane ... non evidenziamo solo quando tutto va bene, ma puntiamo il riflettore anche sul rovescio della medaglia ...
E' facile dire che tutti sappiamo che la ns è un'attività con rischi, ma toccarlo con mano su casi reali fa bene ... ogni tanto qualche presa di coscienza che gli incidenti SUCCEDONO, forse può servire ad abbassare il tiro. Altrimenti alla lunga sembra che dopottutto va sempre bene, sono io che mi preoccupo per niente ... non è vero, meglio preoccuparsi troppo e passare per fifoni che sottovalutare il rischio!
Io da qualche tempo ogni tanto vado a vedermi questo log:
http://www.webdolomiti.net/soccorso_alpino/index.htm
segnalato se ricordo bene da EnricoR o Ezy ... lo trovo pedagogico, almeno su di me. E' una specie di memo "guida con prudenza". Vedere che gente si è fatta male o peggio su percorsi che frequento abitualmente anch'io, a meno di non credermi migliore degli altri mi fa capire che ci vuole poco, basta una piccolo errore, di valutazione o tecnico ... E più ci si spinge sul difficile e vicino ai propri limiti e minori sono i margini...
Ed è una spinta a volare basso ... anche in tal senso mi considero un escursionista, non ho la fissa di alzare i miei limiti, di fare di più, cosa che invece vedo connaturata nella mentalità alpinistica (forse sbaglio, me lo dica chi alpinista lo è), cioè la ricerca della difficoltà sempre maggiore... |
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| casmau |
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Luogo di residenza: Roma, Appennino
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| Inviato: Mer Lug 09, 2008 18:22 Oggetto: |
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daccordo su molto di quello che hai scritto.
Parlavo di sacrificio, non per spirito di servizio (carabinieri ecc.) ma perchè l'esperienza di un'altro potrebbe insegnare molto a noi che la leggiamo o ascoltiamo. Ed ecco perchè trovo molto meno interessante leggere " se la sono cercata o altro" credo che la morte di una persona che stava vivendo quello che viviamo noi meriti molto rispetto, se non altro per quello che la sua storia ci può insegnare.
Io ho smesso da tempo di pensare se quello che faccio è più difficile di quello che ho fatto prima, vado su un percorso se attira la mia attenzione, quindi se lo reputo alla mia portata, il giorno che sbaglio potrei pagare un prezzo, ma questo fa parte del gioco. La prudenza, comunque sempre indispensabile.
_________________
http://scianarchik.blogspot.com/
http://vimeo.com/87710861
Di colpo tutta la mia facoltà di pensare si spegne.
Che sensazione piacevole! Ho forse dormito?
No sto facendo una gita con gli sci
H. Buhl |
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| Inviato: Mer Lug 09, 2008 20:26 Oggetto: |
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| casmau ha scritto: | daccordo su molto di quello che hai scritto.
Parlavo di sacrificio, non per spirito di servizio (carabinieri ecc.) ma perchè l'esperienza di un'altro potrebbe insegnare molto a noi che la leggiamo o ascoltiamo. Ed ecco perchè trovo molto meno interessante leggere " se la sono cercata o altro" credo che la morte di una persona che stava vivendo quello che viviamo noi meriti molto rispetto, se non altro per quello che la sua storia ci può insegnare.
Io ho smesso da tempo di pensare se quello che faccio è più difficile di quello che ho fatto prima, vado su un percorso se attira la mia attenzione, quindi se lo reputo alla mia portata, il giorno che sbaglio potrei pagare un prezzo, ma questo fa parte del gioco. La prudenza, comunque sempre indispensabile. |
Io sono d'accordo su tutto quello che hai scritto. 
Sottolineo l'avversione per i giudici del giorno dopo, soprattutto per l'atteggiamento di disprezzo/condanna anzichè di comPassione (non in senso negativo!) per chi ha (forse) sbagliato.
E riguardo alla scelta dei percorsi mi ritrovo con quanto dici, aggiungo che mi piace improvvisare, quindi vado e valuto, ed eventualmente torno o mi invento un'alternativa sul posto. Spesso le mie uscite sono solo un canovaccio, e i miei soci ormai hanno il terrore quando durante una gita esordisco con "Però, si potrebbe fare anche ...." 
Ma alla fine apprezzano ...quasi sempre 
Ciao |
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| casmau |
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