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ste Rispondi citando



Registrato: 07/04/05 16:05
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MessaggioInviato: Mer Lug 23, 2008 22:25    Oggetto:
 
jj6 ha scritto:
quand'é caro mona che sei venuto al mare a Lignano???.................


il caro mona sarei io o Gianko?

se sono io, sono sempre andato al mare a Lignano
se non sono io, non so

grazie Vale, bentornato nel forum Wink

ciao a tutti e due Very Happy
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jj6 Rispondi citando



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MessaggioInviato: Gio Lug 24, 2008 4:57    Oggetto:
 
tu nn 6 mona, 6 suonatooooooo!!!!
mi ha ha riferito Gianko che Marta ha fatto di quei numeri quel giorno.....
vai vai, vai in montagna da solo in cerca di guai, che c'é sempre qualcuno che pensa a sostituirti........

il solito abbraccio fraterno!!!!!!!!!!

giusto Nicola???? capisco che nella senilità l'insonnia é frequente, ma che ci fai sveglio alle 4.49?.......................
bye

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ste Rispondi citando



Registrato: 07/04/05 16:05
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Luogo di residenza: Portus Naonis

MessaggioInviato: Lun Lug 28, 2008 21:03    Oggetto:
 
va bene JJ, mi costringi a raccontare la storia di Marta Evil or Very Mad

peggio per te Twisted Evil
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ste Rispondi citando



Registrato: 07/04/05 16:05
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Luogo di residenza: Portus Naonis

MessaggioInviato: Lun Lug 28, 2008 23:40    Oggetto:
 
4] Marta (e Carlo)

E’ grazie a Carlo che ho incontrato Marta.
Era ritornato pallido e magro, e sembrava più un reduce da un campo di rieducazione in Siberia che dalla sua nuova residenza in India.
Nel mese che avrebbe trascorso in Italia voleva rifarsi del prolungato periodo di inattività a cui le caste donne indiane lo avevano costretto, e saziarsi anche per i mesi a venire.
Aveva iniziato da Padova, poi si era diretto verso Mestre, e infine sulla direttrice Treviso-Conegliano, allargando le sue conoscenze in modo rapido e profondo.
Da gran venditore qual’era, grazie alla sua contagiosa simpatia e al suo irrefrenabile eloquio, riusciva ad ottenere delle condizioni molto vantaggiose e i prodotti migliori. La quantità non andava mai a scapito della qualità.
Se infatti avesse applicato un criterio poco selettivo nelle sue scelte non sarebbe arrivato neppure a Mestre, invece aveva già superato Conegliano e si stava avvicinando a Pordenone.
Fu una chiamata inaspettata la sua: mi disse che era vicino a casa mia e che voleva vedermi.
Il locale dove mi diede appuntamento non aveva un nome, ma solo un’insegna al neon con una serie di cuoricini rossi che si accendevano e si spegnevano con una dinamica che richiamava lo scorrere del tempo.
Entrai.
Il bar era deserto, nonostante il parcheggio avesse più macchine di una concessionaria di auto, e la mia aria disorientata non valse ad attenuare la severità della cassiera che mi chiese 50 € senza un minimo di gentilezza.
«Come? - chiesi – E per che cosa? Non ho neppure ordinato…»
«50 € sono per l’ingresso, le consumazioni le paga giù, » mi rispose seccata, indicando una scala che scendeva.
«Ma io sono qui per…» balbettai.
«Non mi interessa, – mi zittì – mi dia i soldi e tenga le sue motivazioni per sé. »
«Posso almeno vedere se c’è? »
«Prima paghi e dopo guardi, poi se non le basta guardare dovrà pagare ancora, perché si paga sempre tutto, qui ma anche fuori. »
Pagai, perché effettivamente nella vita si paga sempre tutto, e scesi le scale.
Nel seminterrato una porta a forma di fallo (imperativo del verbo fare) si apriva come una metafora inversa in un ampio salone, con al centro una pedana circolare e tutt’intorno gruppi di divani e luci soffuse.
Il locale era gremito di gente, e in un angolo, sulla destra, una decina di ragazze rideva rumorosamente circondando un uomo che non riuscivo a vedere, ma di cui riconoscevo bene la voce, incontenibile.
Tacque di colpo solo quando, al centro della pedana, una ragazza si tolse la minigonna e la maglietta (credo per aver una maggior libertà di movimento) e iniziò una serie di esercizi acrobatici su di una sbarra verticale, tipo quelle che si trovano sugli autobus per reggersi e mantenere l’equilibrio.
Non è proprio esatto dire che tacque, il mio amico, in quanto smise di raccontare spiritosaggini per accompagnare con urla ed esclamazioni l’esibizione della ginnasta.
Salì addirittura sulla pedana, recitando la solita scena del cavaliere che s’inchina dinnanzi alla dama, ma le ragazze lo riportarono subito ai divani.
Che ci stavo a fare lì? Mi chiedevo, visto che Carlo era troppo impegnato a divertire quelle giovani straniere che si guadagnavano faticosamente da vivere in un mondo indifferente e ostile. Si sarà anche dimenticato di avermi invitato, pensai.
«Mi offri da bere? »
Ero talmente immerso nei miei pensieri che sussultai, quando me lo chiese.
Era la ginnasta: aveva terminato il suo esercizio ed era tutta sudata.
Le spiegai che non era opportuno, che le avrebbe fatto male, dal momento che lì vendevano solo alcolici.
«Non ti piaccio? » mi chiese delusa.
Guardai velocemente il suo corpo femmilineo su su fino ai suoi occhi chiari e luminosi, che separati dal resto le davano un’aria ingenua e innocente, come sicuramente doveva esserlo prima di dedicarsi professionalmente alla ginnastica acrobatica.
«Hai dei bellissimi occhi, » le risposi, ripetendo la frase che tutti rivolgono a Selig quando l’incontrano, naturalmente senza completarla con la seconda parte, quella che si dicono con occhiate d’intesa quando lei si allontana.
I suoi occhi, limpidi e puri come un laghetto alpino, per un attimo si incresparono in onde scure di diffidenza e perplessità. Quelli di Selig invece si dilatavano in un sorriso ampio e accogliente come il mare.
Un mare senza contraddizioni e inganni, s’intende,
Che le mie parole non erano riuscite ad evocare.
Un cliente, che invece sapeva bene come illuminare il suo sguardo, le sussurrò qualcosa nell’orecchio e le diede un mazzetto di banconote, ottenendo un rapido cenno d’intesa.
Non ho sbagliato le parole, pensai, ma il suo sistema di valori, la moneta con cui componeva i suoi versi.
La ginnasta ritornò sulla pedana e si issò sulla sbarra a testa in giù, disegnando con il corpo una I che si allargava ad Y, in un gioco di vocali che si aprivano come i petali di un fiore.
Fu allora che accadde.
Contestualmente, quasi.
In una rapida successione causale.
Carlo, già sovraeccitato dal miscuglio di alcool e ragazze – troppe per un uomo della sua età e condizione fisica – alla vista del fiore che sboccia lanciò un urlo che iniziò con un tono di esultanza, e lentamente si spense in un rantolo indistinto.
La ginnasta perse la sua concentrazione, allentò la presa sulla sbarra e rovinò pesantemente a terra.
I clienti, probabilmente troppo sensibili per affrontare simili emergenze, lasciarono precipitosamente il locale e due persone prive di conoscenza a terra.
Si ripresero dopo una decina di minuti, ma non del tutto, perché rimasero in uno stato di stordimento lamentoso. La ragazza sembrava aver perso completamente la memoria, e continuava a chiedere dov’era e perché fosse nuda, mentre Carlo ripeteva a intervalli regolari il grido di battaglia di Daniele, il suo più caro amico.
Il titolare del locale mi offrì 300 € per portare altrove la ragazza, priva di documenti, perché lui non voleva problemi. Mi suggerì di caricarla su di un treno, un treno che andasse il più lontano possibile.
Rilanciai con una richiesta di 500 € per portare via entrambi.
Accettò.
Andai in stazione e caricai Carlo sul primo treno per Padova. Alla ragazza invece, in uno slancio di generosità, diedi ospitalità fintanto che non avesse ritrovato la memoria.
Del suo passato non ricorda nulla, e le sue esigenze sono minime: mangia, beve, dorme, prende il sole…E’ molto discreta e silenziosa, ed è per questo che sto bene con lei.
L’ho chiamata Marta perché in aramaico antico (Mar kthâ מרתא ) significa “Colei che non sa chi è”, un nome che sembra fatto apposta per lei.
E anche per me
- Non voglio sapere. Preferisco il mistero.

P.S. nonostante qualche apparente analogia, escluso lo scrivente, non c'è alcun riferimento a personaggi del forum. Tantomeno a JJ Wink
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jj6 Rispondi citando



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Luogo di residenza: New Delhi - India

MessaggioInviato: Mar Lug 29, 2008 9:41    Oggetto:
 
ste ha scritto:
4] Marta (e Carlo)

E’ grazie a Carlo che ho incontrato Marta.
..........................................

P.S. nonostante qualche apparente analogia, escluso lo scrivente, non c'è alcun riferimento a personaggi del forum. Tantomeno a JJ Wink


nn occorreva specificare, tanto ormai lo sappiamo tutti che sei un frequentatore di localini x soli uomini.....
poi, quella povera ragazza deve aver preso una botta tanto forte alla testa x accettare di stare con un petulante professorino impettito!!!!..

e poi io nn ho mai avuto ragazze di Mestre e nella direttrice Treviso-Conegliano (tantomeno Pordenone..), quello semmai é il sado-mascherina...
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suitz Rispondi citando



Registrato: 03/06/08 09:31
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Luogo di residenza: Padova

MessaggioInviato: Mar Lug 29, 2008 13:24    Oggetto:
 
Grande Ste, bellissimi i tuoi racconti! Quello che mi è piaciuto di più è "L'erba della felicità", forse perchè è quello in cui mi sono immedesimata maggiormente. Anzi, mi ha proprio toccato nel profondo! Quante volte mi sono ritrovata a dire: ma chi me l'ha fatto fare?!!! Ma perchè sono venuta quassù invece di andare al mare con le mie amiche?! Poi però la felicità è davvero impagabile, il senso di soddisfazione e benessere dura parecchi giorni e appena si esaurisce ti ritrovi a progettare il week end successivo...
Bello!
In attesa del prossimo racconto...
baci
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ste Rispondi citando



Registrato: 07/04/05 16:05
Messaggi: 6285
Luogo di residenza: Portus Naonis

MessaggioInviato: Mar Lug 29, 2008 15:43    Oggetto:
 
grazie Suitz, davvero troppo buona Embarassed

jj6 ha scritto:
e poi io nn ho mai avuto ragazze di Mestre e nella direttrice Treviso-Conegliano


nemmeno il Carlo del racconto ha mai pensato di definire sue ragazze quelle che incontrava sulla statale Padova-Mestre e Mestre-Treviso-Conegliano Cool

ciao Fico d'India Wink
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Nicola Rispondi citando



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Luogo di residenza: Schio

MessaggioInviato: Ven Ago 01, 2008 13:46    Oggetto:
 
jj6 ha scritto:

giusto Nicola???? capisco che nella senilità l'insonnia é frequente, ma che ci fai sveglio alle 4.49?.......................
bye


Ero in Costarica l'ultima volta che mi collegai... fa un po' i conti!! Wink (Insonnia?? Per me orizzontale e addormentato sono aggettivi dal significato equivalente a letto... risparmiami altre battutastre scontate, ti prego!)
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Il monte è parabola della vita. Il monte innevato è parabola del paradiso.
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jj6 Rispondi citando



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Luogo di residenza: New Delhi - India

MessaggioInviato: Ven Ago 01, 2008 14:52    Oggetto:
 
Nicola ha scritto:
jj6 ha scritto:

giusto Nicola???? capisco che nella senilità l'insonnia é frequente, ma che ci fai sveglio alle 4.49?.......................
bye


Ero in Costarica l'ultima volta che mi collegai... fa un po' i conti!! Wink (Insonnia?? Per me orizzontale e addormentato sono aggettivi dal significato equivalente a letto... risparmiami altre battutastre scontate, ti prego!)


certo che anche tu.....
Nuova Zelanda, Costarica.............................................
ma invece, dove li trovi i primi piatti come dal Leon D'Oro a Castelgomberto???
quanti ne riesci a mangiare???...
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Nicola Rispondi citando



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Luogo di residenza: Schio

MessaggioInviato: Ven Ago 01, 2008 15:04    Oggetto:
 
In Costarica c'ero per lavoro... stavolta Wink
Leon D'Oro a Castelgomberto?? Non conosco... sarà da farci un piano B!
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clark Rispondi citando



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Luogo di residenza: Vicenza

MessaggioInviato: Ven Ago 01, 2008 15:40    Oggetto:
 
jj6 ha scritto:



ma invece, dove li trovi i primi piatti come dal Leon D'Oro a Castelgomberto???
quanti ne riesci a mangiare???...


Conosci anche tu JJ?
Ma e' ancora aperto quel posto?
Lo frequentavo una decina di anni fa quando l'appetito era spaziale...arrivavo in fondo facendo anche i bis!
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le cose semplici sono le più belle
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jj6 Rispondi citando



Registrato: 19/03/07 14:09
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Luogo di residenza: New Delhi - India

MessaggioInviato: Ven Ago 01, 2008 15:47    Oggetto:
 
clark ha scritto:
jj6 ha scritto:



ma invece, dove li trovi i primi piatti come dal Leon D'Oro a Castelgomberto???
quanti ne riesci a mangiare???...


Conosci anche tu JJ?
Ma e' ancora aperto quel posto?
Lo frequentavo una decina di anni fa quando l'appetito era spaziale...arrivavo in fondo facendo anche i bis!


nn mi meraviglio...........
certo che lo conosco (ti ricordo ero rappppresssssenntant....) e credo sia ancora aperto, qualche bis arrivavo a farlo anch'io......
buone vacanze Claaaaaaarkkkkkk!!!!!!!
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ste Rispondi citando



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Luogo di residenza: Portus Naonis

MessaggioInviato: Sab Ago 23, 2008 12:36    Oggetto:
 
5] Moki

Moki è la metà di Miki & Moki, o di Miki preso singolarmente, se la misura è il metro.
Se invece l'unità di misura è la simpatia non la batte nessuno.
Neppure Miki, che pure è molto simpatico, oltre che altissimo.
Winnie è la donna più simpatica che conosca, di una simpatia irrefrenabile e contagiosa, quando mi sentivo giù telefonavo a lei e stavo subito meglio, è un antidepressivo naturale e senza dannosi effetti collaterali, lo consiglierei a tutti se non fosse che deve arredare la casa nuova e quindi lavorare, lavorare, lavorare…
Anche prima, quando non c’era ancora la casa nuova, il lavoro la prendeva molto e tutte le telefonate venivano interrotte da clienti o amici che entravano in negozio, e per concludere un discorso di trenta parole erano necessarie quattro o cinque telefonate, a volte neppure quelle, e lo si riprendeva il giorno dopo.
La cosa strana è che io normalmente sono una persona abbastanza seriosa (e purtroppo pallosa), ma con lei non riesco a parlare lucidamente, né lei con me: le nostre chiacchierate si riducono a una serie ininterrotta di battute e risate, spesso simultanee, al punto che non si capisce neppure quello che ci diciamo, ed è forse per questo che andiamo tanto d’accordo e ridiamo tanto. Le parole, soverchiate e distorte dalle risate, perdono senso, importanza, significato… E’ come quando si ascolta una bella canzone in una lingua straniera: le parole sono belle per il loro suono, se le comprendessimo forse apparirebbero vuote e banali.
Ecco: le nostre conversazioni sono delle canzoni in una lingua che non conosciamo.
Fatte di suoni e di sorrisi ubriachi.
Eppure il nostro primo incontro faceva presagire un’affinità intellettuale piuttosto che emotiva. Nell’ora scarsa che si impiega a salire al rifugio Treviso si era parlato seriamente del nostro comune sentire, e forse questo inizio troppo improntato alla profondità e all’interiorità le ha esaurite completamente, lasciando poi solo un’allegra spensieratezza.
Iniziata da subito però, quando arrivati al rifugio si è resa conto di aver utilizzato i miei bastoncini per tutta la salita, anziché restituirmeli dopo aver superato il torrente, giù a valle.
Ha iniziato a ridere fino a singhiozzare, e poi è ripartita con Gino e i miei bastoncini.
A proposito: Winnie, se leggi, ricordati di restituirmeli, quando non ti servono più. Wink
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L'ultima modifica di ste il Mar Lug 07, 2009 7:43, modificato 2 volte
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jj6 Rispondi citando



Registrato: 19/03/07 14:09
Messaggi: 2402
Luogo di residenza: New Delhi - India

MessaggioInviato: Dom Ago 24, 2008 15:35    Oggetto:
 
ste ha scritto:
5] Ari
Marta dell’erba della felicità.

ma allora, quella Marta la conosciamo quasi tutti!!!!!!!!!........


ste ha scritto:

Non volevo creare fraintendimenti con Ari del forum, come già era successo con Paola, che......
Non so neppure se abbia senso parlarne...

credo anch'io francamente nn abbia senso, Sté, almeno qui......


ste ha scritto:

Non Marta del racconto successivo, che a differenza degli altri non parlava di un incontro reale, ma era solo uno scherzo nei confronti di JJ e delle sue allusioni psicosessuali.


e le...... "mie" ragazze del Terraglio????.................................

ste ha scritto:

Winnie è la donna più simpatica che conosca, di una simpatia irrefrenabile e contagiosa...

Quoto!
A Castelfranco xe pien de gnokka e simpatia!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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ste Rispondi citando



Registrato: 07/04/05 16:05
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Luogo di residenza: Portus Naonis

MessaggioInviato: Dom Ago 24, 2008 16:44    Oggetto:
 
ogni volta che scrivo un raccontino temo sempre i tuoi interventi JJ...

che puntualmente arrivano...

riguardo a Paola non credo di aver scritto qualcosa che la possa offendere Rolling Eyes

ciao fico d'India Wink
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