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zecche (seriamente)
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fabbrissimo Rispondi citando



Registrato: 16/04/05 14:55
Messaggi: 1418
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MessaggioInviato: Dom Giu 25, 2006 13:20    Oggetto:
 
Luciano ha scritto:
.........dopo qualche mese sono cominciati i sintomi dolorosi!!!
Una guardia forestale in val Cimoliana mi ha riferito di essere risultata positiva alla Borelia per una puntura presumibilmente presa 2 anni prima (non aveva dato importanza ai sintomi fino a che il quadro clinico non è divenuto insostenibile).


ecco...... giusto x approfondire: qlcuno conosce questi sintomi e ce li può descrivere ?!?!? Question Question

così ci regoliamo Rolling Eyes

certamente penso anche io che l'unica maniera sia quella di coprirsi x bene le gambe ed evitare di spaparanzarsi in mezzo all'erba Crying or Very sad

tutta colpa del caldo che fa proliferare insetti e altri "ameni" animaletti.
(nn vedo l'ora che finisca-l'estate-) ma siamo solo all'inizio Sad
-,,,
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paolo Rispondi citando



Registrato: 28/03/05 21:16
Messaggi: 1975
Luogo di residenza: Bolzano

MessaggioInviato: Dom Giu 25, 2006 16:14    Oggetto:
 
Domenica scorsa sono stato sul monte San Lucano salendo dalla val Torcol, che a quanto mi pare di aver capito si trova proprio nel bel mezzo della zona incriminata (settore orientale delle Pale di San Martino). Forse ho avuto solo fortuna ma non ho preso nessuna zecca, forse anche grazie al fatto che nella parte bassa dell’escursione non mi sono mai seduto nell’erba, né c’erano dei tratti di vegetazione fitta. Per quanto ne so il pericolo di essere morsicati da uno di questi fastidiosi animaletti non sussiste a quote superiori ai 1400 m, o sbaglio forse? Quindi se si evita di stravaccarsi su un prato al di sotto di questa quota non si dovrebbero correre particolari pericoli. Riporto qui di seguito alcune informazioni trovate sul sito dell’USL di Feltre:

1 - Cosa fare se si viene punti da una zecca
a) Bisogna rimuoverla al più presto, rivolgendosi eventualmente al medico. Si è osservato infatti, che più resta attaccata alla pelle e maggiori sono le possibilità che venga trasmessa l'infezione. L'asportazione può essere effettuata anche da soli: la si afferra con una pinzetta (tenuta il più possibile vicino alla pelle) e la si stacca con una leggera trazione e torsione senza strapparla; la zona della puntura va poi disinfettata. Eventuali residui del corpo della zecca rimasti nella pelle di solito non comportano conseguenze particolari.
b) Bisogna segnare sul calendario la data e nei successivi 40 giorni osservare se nella sede del morso compare l'Eritema Migrante. Se si nota questo arrossamento che si allarga pian piano o altri sintomi, bisogna andare subito dal medico. Se non si manifesta l'Eritema Migrante, dopo 40 giorni, è comunque possibile, eventualmente, consultare il medico di base perché solo nella maggior parte dei casi di infezione da Borrelia è apprezzabile l'eritema. Per essere quindi del tutto certi di non aver contratto la Borreliosi di Lyme, potrà eventualmente essere utile un esame del sangue per la ricerca anche degli anticorpi contro la Borrelia; qualora essi venissero evidenziati, si potrà eventualmente iniziare un trattamento antibiotico per guarire l'infezione, se il medico lo riterrà opportuno.

2 - Quali precauzioni prendere per difendersi dalle zecche?
Le zecche vivono sul terreno, nell'erba, soprattutto ai margini dei boschi e dei sentieri, alla base dei cespugli e vicino ai corsi d'acqua. È quindi indispensabile lavarsi ed ispezionare accuratamente tutta la superficie del corpo al rientro da gite o da lavori nei boschi o prati, per rilevare la presenza di zecche sulla pelle ed eventualmente rimuoverle. È anche utile, sempre nel caso di escursioni in ambienti dove vivono questi parassiti: Usare un appropriato abbigliamento di colore chiaro (in tal modo si evidenziano meglio) che copra il più possibile il corpo (scarpe alte, calzini lunghi, camicia con manica lunga); Applicare sugli abiti prodotti repellenti acquistabili in farmacia; Evitare di sedersi e di appoggiare indumenti o zaini sull'erba (usare teli di plastica).

3 - Dove si trovano le zecche?
Nelle aree silvestri e soprattutto nelle radure dei boschi le zecche trovano l'habitat naturale per riprodursi. Sono di dimensioni variabili da 2 a 8 mm di lunghezza; le più grandi sono le femmine adulte. La diffusione sul territorio è detta "pelle di leopardo", cioè vi sono zone infestate separate da zone indenni. Sono resistenti alle condizioni ambientali sfavorevoli (digiuno, freddo, etc.); in genere sono presenti sulle erbe, tra i cespugli e nel sottobosco, in aree abbandonate prive di insediamenti umani stabili.

4 - Qual'è il loro ciclo biologico?
Non tutte le zecche, fortunatamente, sono infette da Borrelia burgdorferi. I serbatoi di replicazione sono gli animali selvatici che ne garantiscono anche la diffusione nell'ambiente. Il loro ciclo di sviluppo avviene in circa 2-4 anni attraverso varie fasi. I parassiti adulti depongono a primavera da 200 a 10.000 uova che si schiudono dopo alcuni mesi con comparsa delle larve a sei zampe che aspettano sull'erba di trasferirsi su un ospite, in genere un topo. Si nutrono del suo sangue e la primavera successiva si trasformano in ninfe a 8 zampe che restano attive tutta l'estate parassitando caprioli, cervi, topi, eventualmente l'uomo. In autunno si ha l'ultima metamorfosi da ninfa ad adulto. In questo periodo le femmine vengono fecondate e sopravvivono solo fino alla primavera seguente, periodo in cui depongono le uova. In ogni stadio della crescita, la zecca compie un unico pasto ematico di diversa durata: qualche ora nella fase larvale, 12 ore circa nella fase ninfale e 24-48 ore quando l'acaro è adulto. Tale evento fisiologico determina un notevole aumento del suo volume in quanto la zecca è dotata di un tegumento elastico che può estendersi. Il parassita può contrarre l'infezione da Borrelia burgdorferi dagli animali infetti durante le fasi di suzione e di rigurgito di sangue che avvengono nel corso del suo ciclo di sviluppo. Il periodo di maggior rischio di contagio per la specie umana coincide con la seconda primavera del ciclo del parassita, con la comparsa della ninfa (fig.2). Le zecche si collocano sulla faccia inferiore delle foglie e dell'erba e si lasciano cadere sull'animale o sull'uomo; lacerano la pelle grazie al rostro boccale di cui sono provviste e, penetrando con l'estremità cefalica nella cute, suggono il sangue; se infette da Borrelia burgorferi, la trasmettono.

5 - Che cosa si si intende per "Malattia di Lyme"?
La malattia di Lyme o Borreliosi di Lyme, è una malattia infettiva causata da un batterio il cui nome è BORRELIA. Questo microrganismo si trova all'interno di alcune zecche e può essere trasmesso all'uomo quando esse si attaccano alla pelle. E' una malattia che, una volta riconosciuta, può essere curata e guarita.

COME SI RICONOSCE?
I° STADIO Dopo la puntura della zecca può comparire, in alcuni casi, intorno alla puntura, un arrossamento della pelle che tende lentamente a ingrandirsi (si chiama Eritema Migrante). Esso si manifesta dopo un periodo che varia dai 2 ai 40 giorni dalla puntura del parassita; può scomparire spontaneamente senza nessuna cura dopo alcune settimane (ma ciò non significa che l'infezione sia risolta!).
II STADIO Se l'infezione non viene riconosciuta e curata può diffondersi nel giro di qualche mese a tutto l'organismo e dare disturbi talvolta importanti. In particolare può interessare: la pelle: possono apparire delle chiazze rossastre in più parti del corpo; le articolazioni: quelle colpite potranno essere dolenti (es. ginocchia, gomiti); il sistema nervoso: in un minor numero di casi si possono rilevare anche problemi importanti come la meningite e la paralisi del nervo facciale; raramente anche altri organi come il cuore, gli occhi, il fegato, i reni ed i polmoni, possono essere interessati dalla malattia.
III STADIO Sempre se non riconosciuta e curata, dopo un anno e più si possono evidenziare ancora altri disturbi alla pelle, alle articolazioni (dolori e rigonfiamento di una o alcune articolazioni) e al sistema nervoso.

6 - La Borreliosi di Lyme in Italia e in Provincia di Belluno
Da studi eseguiti nella nostra Provincia è emerso che esiste una correlazione fra la presenza di zecche in un determinato territorio ed il numero di caprioli e cervi colpiti da tali parassiti. Sono state evidenziate le zone a rischio di punture infette: località rivierasche del fiume Piave, dalle sorgenti del Monte Peralba alla stretta di Quero e ambito orografico del Monti del Sole. Meno a rischio il Comelico, l'Ampezzano e l'alto Agordino. Negli anni dal 1979 al 2005 la diagnosi di Malattia di Lyme è stata posta per circa 700 casi dei quali la maggior parte ricordava la località dove era avvenuta la puntura ed in quale stagione: principalmente primavera-estate. Gli individui malati sono risultati in predominanza donne fra i 45-65 anni di età. Essendo la malattia strettamente collegata alla presenza del vettore, la sua diffusione sembrerebbe determinata dall'aumento del numero di zecche capaci di trasmettere la Borrelia burgdorferi. L'incremento numerico di tali parassiti è probabilmente da rapportare a complessi problemi di tipo ecologico riconducibili in parte al ripopolarsi di caprioli e cervi nelle zone montane e i parte alle modificazioni ambientali determinate dall'abbandono dei terreni agricoli o pascoli.

7 - Una nuova malattia da zecche: la TBE (Tick Borne Encephalitis = Encefalite da morso di zecca)
Nel 1994 è stata identificata dal dott.G.Caruso in Provincia di Belluno un'altra malattia trasmessa da zecche: la Encefalite da morso di zecca (TBE: Tick Borne Encephalitis). Si tratta di una malattia causata da un virus che si trasmette da zecca a zecca per via trans-ovarica. Nell'uomo, dopo il morso di zecca infetta, nel 70% dei casi circa, si ha un'infezione senza o con scarsi sintomi, che può passare inosservata; nel restante 30% dopo 3-28 giorni dal morso di zecca si ha una prima fase con sintomi similinfluenzali come febbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni per 2-4 giorni. Poi la temperatura scende e in genere non ci sono ulteriori conseguenze. Ma nel 10-20% di questi casi, dopo un intervallo senza disturbi di 8-20 giorni, inizia una seconda fase caratterizzata da disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi flaccida ad esito invalidante nell'1% dei casi). La terapia della malattia è solo sintomatica e nei casi di interessamento del sistema nervoso richiede il ricovero ospedaliero. E' possibile la vaccinazione con virus inattivato (in tre dosi). Il vaccino e' attualmente registrato e in commercio in Italia dal Luglio 2005: è possibile perciò procurarlo e somministrarlo. La TBE è molto diffusa in Europa, ma si registra un minor numero di casi rispetto alla Malattia di Lyme. Da tempo è segnalata in Italia e, dal 1994-2005, ne sono stati identificati una settantina di casi in provincia di Belluno. Si tratta di persone punte da zecche nella zona di Maraschiata (Nevegal fra il Comune di Belluno e Ponte nelle Alpi e Zei sopra Tisoi) o di Lozzo di Cadore che rappresentano quindi le località sicuramente infette da zecche portatrici di virus della TBE. Altri sembrano essere stati punti sul Col di Pera (Trichiana) e in località "le Fosse" (Comune di Lentiai). In questi ultimi due siti, pero', non si sono accertati i virus nelle zecche. Altri foci di zecche infette da TBEV in Italia sono: Canal del Ferro e altri piccoli foci in Friuli, i laghi di Lamar in Trentino e Cavedine pure in Trentino. Le norme di prevenzione sono le stesse della Borreliosi di Lyme.
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espo Rispondi citando



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MessaggioInviato: Dom Giu 25, 2006 18:45    Oggetto:
 
ari ha scritto:
Riporto quanto scritto recentemente:
le ultime notizie date da sanitari sono di non "disturbare" le zecche prima di toglierle (con alcool, olio, ecc), perchè se ne facilita il rigurgito di sangue e quindi la trasmissione di batteri e/o virus.
Semplicemente toglierle con una pinzetta.



si confermo anche io questa info. meglio ruotarle tirandole anti orario con una pinzetta o le unghie e mai mettere alcool o altre sostanze prima.
dopo disinfettare si
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massimo

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espo Rispondi citando



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MessaggioInviato: Dom Giu 25, 2006 18:46    Oggetto:
 
Paolo Chiti ha scritto:
cut



ottimo contributo direi
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espo Rispondi citando



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MessaggioInviato: Dom Giu 25, 2006 18:51    Oggetto:
 
fabbrissimo ha scritto:
Luciano ha scritto:
.........dopo qualche mese sono cominciati i sintomi dolorosi!!!
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http://www.epicentro.iss.it/problemi/zecche/borreliosi.htm

http://www.sanvito1.org/news/zecche/zecchelyme.php

http://www.aism.it/includes/homepage/home_core_10104.asp?cat=10104&id=350

http://dfp.univ.trieste.it/spirolab/spir.html
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