|
fluto |
|
Registrato: 19/04/05 14:00 Messaggi: 4133 Luogo di residenza: piccole dolomiti, pasubio
|
Inviato: Mar Ago 26, 2008 22:44 Oggetto: PROFANATA LA BELLA CIMA MARANA :-(((( |
|
cima marana, dolce affettuosa montagna è stata sconciata da qualche grannissimo strunzo che vi ha installato un faro che la illumina di notte
non bastava il capitello, l'altare, la baracca, il fogolare, la croce nuova con basamento di pietre cementate, anche la lucerna ci voleva
a che pro
per illuminare la vuota esteriorità di simboli ormai deprivati di ogni significato per la maggioranza delle persone
la rozzezza di queste azioni lascia sconcertati
"... Così pensava forte
un trentenne disperato
se non del tutto giusto
quasi niente sbagliato,
cercando il luogo idoneo
adatto al suo tritolo,
insomma il posto degno
d'un bombarolo." f. de andré _________________ |
|
Top |
|
Leo |
|
Registrato: 27/01/07 17:31 Messaggi: 5211 Luogo di residenza: Zoldo
|
Inviato: Mar Ago 26, 2008 23:54 Oggetto: Re: PROFANATA LA BELLA CIMA MARANA :-(((( |
|
fluto ha scritto: | cima marana, dolce affettuosa montagna è stata sconciata da qualche grannissimo strunzo che vi ha installato un faro che la illumina di notte
non bastava il capitello, l'altare, la baracca, il fogolare, la croce nuova con basamento di pietre cementate, anche la lucerna ci voleva
a che pro
per illuminare la vuota esteriorità di simboli ormai deprivati di ogni significato per la maggioranza delle persone
la rozzezza di queste azioni lascia sconcertati
"... Così pensava forte
un trentenne disperato
se non del tutto giusto
quasi niente sbagliato,
cercando il luogo idoneo
adatto al suo tritolo,
insomma il posto degno
d'un bombarolo." f. de andré |
An bel "trasas" (vecchia buona fionda di frassino con elastici ricavati da vecchie camere d'aria di bici) potrebbe essere la soluzione... |
|
Top |
|
clark |
|
Registrato: 22/12/07 10:26 Messaggi: 1876 Luogo di residenza: Vicenza
|
Inviato: Gio Ago 28, 2008 12:43 Oggetto: |
|
Con quello che costa la corrente. Poi fanno la pubblicità su come limitare i consumi...
Cima Marana è cara anche a me. È stata la mia prima cima ufficiale, raggiunta durante un mitico campo scuola a Castelvecchio nel lontano 1981. _________________ le cose semplici sono le più belle |
|
Top |
|
Banderlog |
|
Registrato: 28/02/08 16:39 Messaggi: 11 Luogo di residenza: ita
|
Inviato: Dom Ago 31, 2008 11:44 Oggetto: Re: PROFANATA LA BELLA CIMA MARANA :-(((( |
|
fluto ha scritto: | non bastava il capitello, l'altare, la baracca, il fogolare, la croce nuova con basamento di pietre cementate, anche la lucerna ci voleva
a che pro
per illuminare la vuota esteriorità di simboli ormai deprivati di ogni significato per la maggioranza delle persone la rozzezza di queste azioni lascia sconcertati |
Mi permetto di postare il commento di un utente che ho trovato in rete, il quale rispecchia in toto il mio pensiero riguardo il tema che hai posto.
"Amo profondamente le tracce antropiche di un tempo che è stato.
Quel tempo che fu di gente ligia al suo scorrere, appesantita dal suo scorrere, e che dei momenti lasciati da quel tempo troppo stretto era portata naturalmente a lasciare un segno della loro fede. Una fede intesa come liberazione e non necessariamente rivolta a un cristo. Questi segni li ritrovo ora nascosti lungo un ciglio di sentiero, all'ombra di un vecchio muro a secco, nella nicchia alla base di una parete. Sono segni in posa discreta e ormai datati, che richiamano solo un pensiero semmai ne avessimo l'animo per caRpirne il significato. Non vogliono altro.
Al giorno d'oggi, inteso come da un paio di decenni in qua, ci si appropria letteralmente di un luogo per innalzarlo virtualmente a nostra proprietà. La discrezione non esiste più. Ogni rilievo ha il suo manufatto perlopiù protervio e immodesto. Si è alla ricerca di un qualunque apice ancora libero per potervi erigere in forma materiale il proprio egotismo, e più è grande meglio è. Le varie sezioni, privati, gruppi ecc., non hanno colpe al di là della loro piccolezza mentale. E' chi permette tali azioni (comuni, proloco ecc.) che dovrebbe tutelare le quote, ma i tornaconto (donazioni e sue varianti) - sempre mascherati - fanno certo più gola. In certi ambienti alpinistici ho avuto scontri fortissimi con chi, di fronte all'opera eretta "abusivamente", si copriva gli occhi con la mazzetta, sottoforma di donazione, data in cambio del nullaosta.
Recentemente sono salito sulla cima dell'Auta, erano più di vent'anni che non ci tornavo e la ricordavo come una tra le vette più selvagge del territorio centrale del veneto-trentino. Svincolato da qualche anno dalle associazioni cui appartenevo e non più al corrente di certe iniziative, con mio sgomento ci ho trovato una grande croce, pure ancorata su un basamento cementato così grande da trattenere lassù un treno che precipitasse di sotto. Non biasimo certo la croce come simbolo, ma come manufatto. E così come tale è allucinante. Sulle prime pagine del libretto ho letto le quasi farneticanti note di chi aveva eretto tale scempio, in risposta a qualcun altro che reprimeva la posa di quell'opera. Gli autori in firma erano decine, ma invito chiunque a prendersi la briga di andare a leggere quelle pagine e cercare tra le decine di motivazioni ivi scritte dagli autori (e brutalmente imposte) una che sia appena plausibile. Hanno pure posto qualche segno lungo la via di salita, semmai dovessero, grandi alpinisti, perdere la bussola lungo la strada.
Praticamente ogni cima porta sul capo il peso di un simbolo imposto (capitelli, croci smisurate, budda, bandierine ecc.), la fantasia non ha limiti, certe mentalità sì.
Vorrei solo capire cosa succederebbe se ognuno che capitasse in vetta, si avvalesse della potenziale possibilità di lasciare un suo segno ai posteri o intitolato a chissachi che sia. Ogni montagna avrebbe la sua monnezza in misura alla larghezza della sommità. E nessuno avrebbe da ridire o biasimare tale cosa. Sarebbe silenzio così come è ora.
Per fortuna esistoni lochi che ancora regalano quello che ai più rimane sconosciuto; provare cioè l'emozione di puntare una meta, percorrerne la traccia, cercarne il passaggio, arrivare su quella cima certamente calpestata da predecessori, ma da questi lasciata coma la natura l'ha plasmata. Poi discenderne lasciandola tale.
Penso che le cime, intese come i culmini delle montagne, debbano rimanere libere da ogni guizzo d'ego, in maniera che ognuno che sia salito fin lassù possa gustarne la sensazione di solitudine e libertà.
La montagna da sempre sa combattere il martellamento del tempo, MAI imparerà a difendersi dall'homo cosiddetto sapiens.
Prego che un giorno almeno qualche montagna possa tornare ad avere in capo quei manufatti, naturali e certo più discreti, che sono gli omini di sassi." |
|
Top |
|
Choose Display Order |
|
User Permissions |
Non puoi inserire nuovi argomenti Non puoi rispondere a nessun argomento Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi votare nei sondaggi
|
|
|