Caveat Apuano

L'ultima modifica di ape277 il Sab Nov 06, 2010 14:35, modificato 2 volte

Quando si dice che le Apuane siano delle montagne difficili e pericolose, certo ci si sbaglia di poco, considerata la natura infida dei loro versanti scoscesi, ricoperti d'estate da gerbidi pettinati e scivolosi e, d'inverno, da una neve dura poco meno del marmo che essa nasconde.
Ma ancor piú difficile e scivolosa è la scalata all'eletta ed aristocratica cerchia degli Apuanisti: una scalata che io non sono mai riuscito a fare ma che, a quanto ho intuito, si compie, ben piú che con gli scarponi o con gli sci, per mezzo di un fine lavoro intellettuale di scoperta e di interiorizzazione del territorio. Chi non si è mai soffermato a enumerare con compiacimento lunghe teorie di nomi, nomignoli e soprannomi, di quelli che qui si profondono con una sovrabbondanza ignota a ogni altro angolo di mondo, evidentemente non è ancora entrato nel vero spirito Apuanista.
Ci vuole, inutile nasconderlo, un lungo apprendistato: serve familiarizzare con ravaneti e marginette, con callari e maestaine, serve imparare che c'è un Monte Màcina e un Torrione Oliva, un Mulino del Riccio e uno della Volpe; la Casa dei Vecchi Macchinari e il Pizzo del Cotonificio, ci sono le Cenge dei Partigiani e le Mura del Turco, l'Orto di Donna e l'Uomo Morto; le Cave Gruzze e le Cervaiole; Croce Petronio e Croce del Nonno, ci sono il San Rocchino e il San Pellegrinetto; c'è Isola Santa, e come controparte non mancano Chiesa del Diavolo, Buca del Diavolo e Torre del Diavolo; ci sono gli Uomini della Neve e i Cantoni di Neve Vecchia, c'è il pizzo d'Uccello da non confondere con monte Uccelliera, e il Cuculiera da non confondere con la Foce il Cuccu, ci sono la cresta della Fòrbice e degli Uncini, e ancora Tavolini e Voltoline, Serenàia e Ripanaia, Falcovaia e Carcaraia, Campaníce e Campagrina, Campo all'Orzo e Campocatino; Vaso Tondo e il Grottorotondo; i Capannelli del Sagro e le Capanne di Caréggine, ci sono monte Lieto e monte Contrario, ci sono il Frígido e il Lúcido e ancora Foce Lúccica, Colle di Favilla e Colle Spento; ci sono anche - da aggiungere a foci già rimarchevoli quali Vettolina, Rifògliola e Pompanella - la Focetta dell'Acqua Fredda e la Fòcola del Vento, per non dire di Focoletta, Focoraccia e Focolaccia, Trombacco e Tombaccia, Pradacetti e Campaniletti, Gorfigliano e le Gorfigliette, Verrúcoli e le Verrucolette, Colle delle Baldòrie e Foce delle Porchette, Passo delle Pecore e Guglie della Vacchereccia, Ritrògoli, Fociómboli e Falcígoli, Falcinello, Padulello e Trimpello, Aulella e Gombitelli, Síggioli e Montéggiori, Collemezzana e Sermezzana, Brugiana e Nattapiana, Anchiana e Rianchiani, Levigliani e Fordazzani... c'è davvero molto da imparare, fra un posto e l'altro, per gli aspiranti esperti Apuani!
Se sono per voi fonte di confusione Freddone e Pianone, Garnerone e Tontorone, Pascoso e Cardoso, Pallerone e Palleroso, o anche solo Pallone e Pallerina, Piastriccioni e Piastra Marina, per non dire di Piastreto, Piastrone e Piatreto, Vetricia, Vetriceto e Zucchi di Cardeto; oppure Bimbo Fasciato e Monte Forato, Puntato e Puntone di Mezzo al Prato; se fate un pasticciaccio tra Botronaccio e Motrone, o tra Borra di Canala e Canale del Fondone; se contavate che ci fosse un Sesto, ma non già anche Diecimo, Nona e Valdottavo; se mal digerite un Grattaculo e un Malinventre; se fra Tecchia d'Equi e Buca d'Equi equamente vi integghiate; se al solo udire nomi quali Tecchia della Gabellaccia o Tana dell'Omo Salvatico vi vien meno il coraggio, unico viatico; se vi scompigliano Pescàgliora e Pasquígliora (che non è il Pasquílio); se vi imbarazzano Azzano e Minazzana, Pomezzana e Domazzana, se vi intrallazzano Molazzana e Baldozzana, o ancora Palagnana, Giustagnana, Altagnana e Petrosciana... se vi lasciano appesi nomi quali Campolèmisi e Redicési, se vi impigliano Pigliònico, Piglióne e Campiglióne, se vi attorcigliano i due diversi Torcigliani - ma che dire allora dei due Vagli e dei due Agliani, o anche solo delle due Bèrgiole, Maggiore e Foscalina; se vi incagliano, oltre a Cagliéglia, anche Loppeglia e Visperèglia, oppure Églio e Ugliancaldo; se vi fa meraviglia che vi siano una Penna di Sumbra e un Pennino di Candalla, non a caso assieme al Colle della Lettera e ai Fantiscritti, al Colle Scritto e a Casa Tesserata - ma quanto ci sarebbe ancora da dire di Colonnoni e Colonnata, Culaccio e Campaccio, Arni e Arnétola, Formica e Formignàcola, Capríglia e Caprígliola e Capradossa e Caprareccia, Capricchia e Farnòcchia e Fòcchia e Fiocca, Fiòba e Fòbbia - per tacere del Gobbo e delle Gòbbie; e ancora Càsola e Càsoli, e Càpoli e Cànsoli, Càrchio e Còrchia, Piànza e Piàniza, Folgoríto e Vestito - che poi il Vestito sta sotto il Pelato e vicino al Puliti, mentre da tutt'altra parte stanno Púlica e la Costa Pulita; se ignorate che - laddove la Punta Carina non c'entra con la Punta Graziosa - Bimba e Ignorante sono la stessa cosa; se hanno per voi qualche arcano Gallicano e Camporgiano, Tenerano e Partigliano, Minucciano e Giuncugnano; se restate interdetti davanti a Merletti e Mozziconi, in bilico come il masso su uno dei torrioni (quale, Quèsta o Fígari?), e magari siete ignari di quali diversi bianchi s'imbianchino l'Acqua Bianca e Monte dei Bianchi, la Tacca Bianca e la Bàgola Bianca (quella che sta lí sul Pisanino, presso la Miràndola); se vi disorienta una tale faràndola di toponimi - Vergèmoli e Calómini, Vinca e Terrinca, Gronda e Grondílice, Forno e Fornovolasco, Vergheto e Verghereto, Càrpano e Carpeneto, Faneletto e Pirosetto, Pierdiscini e Trasandini, Tambernicchi e Piscinicchi - cosí che non sapete dove, fra questi picchi, s'annidino i Ponti di Vara e la lizza di Renara, o anche soltanto il fosso dell'Anguillara, che è poi quello che con il Fatonero e le Comarelle scende ai Tre Fiumi, e lí si getta nella Túrrite, che poi è solo una delle tre che si chiamano Túrrite, e bisogna sapere quale, se la Secca, o la Cava, o la terza che sarebbe poi - e quel che sarebbe neanche ve lo dico, perché in fin dei conti il mio intento era solo quello di rendere un poco l'idea... dicevo dunque, se non siete in grado di districarvi in scioltezza in mezzo a tutto ciò, allora avrete bisogno di applicarvi ancora con dedizione se ambite a entrare nell'eletta schiera degli Apuanisti.

P.S.: la risposta all'ovvia domanda "e a me cosa me ne frega di tutto ciò" è ovviamente "niente"; comunque per la cronaca esso origina da
http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=3489

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