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Come manteniamo la capacità d'uso dell'ARVA?
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enrico r. Rispondi citando



Registrato: 06/04/05 15:03
Messaggi: 2619
Luogo di residenza: Padova

MessaggioInviato: Mar Feb 09, 2010 20:04    Oggetto:
 
A proposito della presunta inutilità dell'ARVA di cui si è discusso qui:

http://forum.thetop.it/viewtopic.php?p=82544#82544

Sto leggendo un articolino dall'ultimo numero di Neve&Valanghe che mi ha passato il Capitano. Studia i dati sugli incidenti da valanga in Italia dal 1985 ad oggi. Risulta che tra i sepolti che vengono tirati fuori con l'ARVA circa la metà (46%) sopravvivono. La percentuale di sopravviventi per tutte le altre modalità di disseppellimento è trascurabile.

Cose piuttosto note: se c'è l'autosoccorso *con l'ARVA* c'è speranza, altrimenti nisba. Ma che vale la pena di ribadire giusto per evitare che si diffondano stravaganti teorie.
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enrico r.
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bookie lang Rispondi citando



Registrato: 07/11/08 00:16
Messaggi: 443
Luogo di residenza: Rovereto

MessaggioInviato: Mar Feb 09, 2010 23:05    Oggetto:
 
Dedicare un w.e. all’anno alla prova Arva e all’autosoccorso è cosa giusta e necessaria. Esercitarsi a partire dalle greche aiuta in caso di necessità: le cose semplici diventano sempre complicate, non parliamo poi dello stress del momento. Anche solo il fatto di cronometrare la propria prestazione introduce quel minimo di ansia che aiuta ad entrare nella parte, se poi insieme all’Arva c'è una bozza di Nosiola . . .

Ho un Barryvox Opto 3000, ha le impostazioni di default che prevedono ricerca analogica a distanza, ricerca fine in digitale, anche con più sepolti separa i segnali con la freccia piccola e/o grande. È possibile cambiare i parametri d’uso, ma consiglio di usare quelli reimpostati per evitare confusioni inutili.

Sarebbe anche utile conoscere anche le operazioni di rianimazione, basta frequentare un corso per volontari della Croce Rossa; sono fatti molto bene, aiutano a districarsi anche in caso di traumi.
Comunque il Barrivox non è valvolare Evil or Very Mad
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Paolo
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xranz Rispondi citando



Registrato: 28/03/05 23:02
Messaggi: 389
Luogo di residenza: Vittorio Veneto (TV)

MessaggioInviato: Mer Feb 10, 2010 21:49    Oggetto:
 
Ti consiglio 'sto corso:


TARVISIO. Erano partiti verso le 11.30 dalla cima del Lussari in sette per un’escursione fuori pista assieme a una guida alpina, direzione sud-est. Addosso l’Arva, il dispositivo anti-valanghe, nello zaino la pala e la sonda, ai piedi gli attrezzi da sci-alpinismo. L’obiettivo era quello di imparare i segreti della neve per tenersi alla larga dai guai in montagna. Per alcuni di trattava della prima uscita del genere.

Invece il gruppo di otto è stato investito da una valanga poco lontano dal “Sentiero del Poverello”, a quota duemila, mezz’ora di cammino dal Santuario. Proprio quando l’esperta guida, per le cattive condizioni meteo (il grado di pericolo ieri era “3” su una scala di cinque), aveva deciso di ridurre l’escursione e svolgere in zona la lezione sulla sicurezza. Il capo spedizione stava per formare “un blocco di slittamento” una sorta di sezione della neve per insegnare agli allievi a conoscerne i vari strati del manto bianco, in quel punto alto poco più d’un metro.

Ad un tratto però il boato. La slavina, staccatasi dal versante nord dalla Cima del Cacciatore, aveva un fronte di trenta metri e un’altezza di due. Gli escursionisti, alcuni dei quali alla prima uscita fuoripista, tre dei quali di diciassette anni, hanno appena fatto in tempo a rendersi conto di quanto stesse accadendo e poi sono stati travolti dalla neve. E ne sono stati ricoperti, per fortuna solo parzialmente.

Poi le urla d’aiuto. La forza d’urto della neve ha trascinato gli escursionisti anche per una trentina di metri. Tre di questi sono rimasti feriti. Cinque escursionisti si sono liberati e, con il telefono cellulare, hanno subito dato l’allarme al 112. Poi sono stati portati i primi soccorsi ai feriti. Uno dei tre minorenni, che ha riportato alcune contusioni; Stefania Cattarossi, 40 anni di Tricesimo, che ha riportato lesioni agli arti inferiori e la guida alpina, Carlo Gasparini, 46 anni di Gorizia, più sfortunato dagli altri per essere stato spinto dalla massa di neve contro un albero: anche per lui lesioni agli atri inferiori, un trauma cranico e una ferita al volto. Illesi invece Laura Boeri, 32 anni di Udine, Denis Bonotti, 34 di San Giovanni al Natisone, che assieme agli altri due 17enni hanno dato man forte ai feriti in attesa dell’arrivo dei soccorritori.

Le avverse condizioni del tempo, in quota c’erano nubi basse e una discreta nevicata, hanno impedito all’elisoccorso del 118 e al velivolo della Protezione civile, sempre pronto a Tolmezzo con un’u nità cinofila, di raggiungere il Lussari. È toccato così intervenire ad un carabiniere in motoslitta, che si trovava al Santuario, agli uomini di Promotur e ai poliziotti in servizio sulle piste. Dalla base di Camporosso, intanto, erano partiti una dozzina di volontari del Soccorso alpino di Cave del Predil che hanno raggiunto la vetta con la telecabina. Intanto a Borgo Lussari si sono vissuti momenti di trepidazione.

In venti minuti-mezz’ora gli escursionisti sono stati raggiunti e sono potute cominciare le laboriose operazioni di recupero dei feriti. Anche grazie a due toboga e tre motoslitte i soccorritori (in tutto una trentina), ai quali si erano aggiunti anche gli uomini della Guardia di Finanza, hanno portato a fatica i tre feriti all’arrivo della cabinovia. Poi il viaggio a valle e un primo trasferimento al poliambulatorio di Tarvisio. Da qui Carlo Gasparini e Stefania Cattarossi sono stati trasferiti per ulteriori accertamenti all’ospedale di Tolmezzo. Le loro condizioni però non sono gravi. Quanto agli altri travolti dalla valanga, hanno raggiunto con le loro gambe il Santuario.

Poi, dopo la grande paura, il ritorno a valle e una promessa: in montagna ci torneranno. Anche perché l’escursione era stata intrapresa con tutte le precauzioni del caso: dispositivo anti-valanga addosso, pala, sondino, un’esperta guida alpina ad accompagnarli. Erano usciti per conoscere le trappole della neve. Sono stati addirittura investiti da una valanga a due passi dalla Madonna del Lussari. Gli è andata bene.
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bookie lang Rispondi citando



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Luogo di residenza: Rovereto

MessaggioInviato: Mer Feb 10, 2010 22:31    Oggetto:
 
Conosco il fatto, ne abbiamo parlato domenica al corso (aggiornamento neve e valanghe).
Non so se il testo lo hai preso da un'articolo di giornale, ma le opinioni degli istruttori (soccorso alpino) erano diverse.
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Paolo
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xranz Rispondi citando



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Luogo di residenza: Vittorio Veneto (TV)

MessaggioInviato: Gio Feb 11, 2010 5:14    Oggetto:
 
bookie lang ha scritto:
Conosco il fatto, ne abbiamo parlato domenica al corso (aggiornamento neve e valanghe).
Non so se il testo lo hai preso da un'articolo di giornale, ma le opinioni degli istruttori (soccorso alpino) erano diverse.


Dal Messaggero veneto se ben ricordo. Erano diverse le opinioni o i fatti? Exclamation
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bookie lang Rispondi citando



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MessaggioInviato: Gio Feb 11, 2010 19:11    Oggetto:
 
I fatti no, le opinioni si Embarassed
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