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flavio78vi |
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Registrato: 11/05/09 20:53 Messaggi: 15 Luogo di residenza: bassano del grappa
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 12:57 Oggetto: Valutazione pendio |
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Ciao a tutti,
ho una domanda per voi esperti scialpinisti del forum relativamente alla valutazione del pendio e alle condizioni della neve.
La mia domanda è molto semplice: quando il bollettino meteo valanghe sentenzia....
"...nel manto nevoso sono presenti spessori importanti di cristalli sfaccettati e brina di fondo e, alle quote medio-basse, strati superficiali di neve umida e pesante..."
è possibile considerare meno critici quei pendii che durante la stagione invernale sono stati abbondantemente frequentati da scialpinisti? ( anche se sulla carta risultano rischiosi per esposizione, vento e pendenza).
E' possibile considerare il manto nevoso "più assestato" dove l'attività scialpinistica è stata più intensa?
Esempio:
il pendio SO di cima Nassere, sulla carta potrebbe essere rischioso se il manto nevoso non è ben assestato, ma ho visto che quest'anno è stato frequentato da moltissime persone, anche con condizione neve non ottimali. Il manto si è assestato anche grazie al passaggio di sciatori oppure si tratta solo di culo?
un saluto a tutti voi _________________ -- flavio -- |
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SimonRussi |
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Registrato: 08/11/06 09:33 Messaggi: 4519 Luogo di residenza: Laives (BZ)
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 13:07 Oggetto: Re: Valutazione pendio |
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flavio78vi ha scritto: | Ciao a tutti,
ho una domanda per voi esperti scialpinisti del forum relativamente alla valutazione del pendio e alle condizioni della neve.
La mia domanda è molto semplice: quando il bollettino meteo valanghe sentenzia....
"...nel manto nevoso sono presenti spessori importanti di cristalli sfaccettati e brina di fondo e, alle quote medio-basse, strati superficiali di neve umida e pesante..."
è possibile considerare meno critici quei pendii che durante la stagione invernale sono stati abbondantemente frequentati da scialpinisti? ( anche se sulla carta risultano rischiosi per esposizione, vento e pendenza).
E' possibile considerare il manto nevoso "più assestato" dove l'attività scialpinistica è stata più intensa?
Esempio:
il pendio SO di cima Nassere, sulla carta potrebbe essere rischioso se il manto nevoso non è ben assestato, ma ho visto che quest'anno è stato frequentato da moltissime persone, anche con condizione neve non ottimali. Il manto si è assestato anche grazie al passaggio di sciatori oppure si tratta solo di culo?
un saluto a tutti voi |
non ho ben capito la domanda.
ma intendi se è più sicuro un pendio dopo recenti nevicate quando precedentemente sugli strati inferiori erano passati molti scialpinisti?
oppure semplicemente se è più sicuro un pendio molto tracciato? _________________ СИМОН РУССИ
"Cosa sa di alpinismo chi sa solo di alpinismo?" C. L. R. James |
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flavio78vi |
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Registrato: 11/05/09 20:53 Messaggi: 15 Luogo di residenza: bassano del grappa
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 13:13 Oggetto: |
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Si intendevo dire, se è più sicuro un pendio dopo recenti nevicate quando precedentemente sugli strati inferiori erano passati molti scialpinisti in discesa, "frullando" per bene il manto nevoso. _________________ -- flavio -- |
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@le |
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Registrato: 29/03/05 15:51 Messaggi: 3584 Luogo di residenza: padova
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 13:30 Oggetto: |
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flavio78vi ha scritto: | Si intendevo dire, se è più sicuro un pendio dopo recenti nevicate quando precedentemente sugli strati inferiori erano passati molti scialpinisti in discesa, "frullando" per bene il manto nevoso. |
La risposta a mio avviso è assolutamente NO ma la spiegazione magari non è semplice nel senso che dipende da moltissimi fattori, intanto la neve tra le tante proprietà ha anche quella di poter essere compressa (frullata proprio nò) e la compressione appunto facilita l'assestamento del pendio. Quindi un pendio molto frequentato subisce un assestamento anche dovuto al peso dei passaggi ma le variabili sono infinite perchè bisogna vedere gli strati critici come sono composti se ci sono piani di slittamento o strati deboli di brina di profondità allora non è sicuro per niente xkè al primo rialzo di temperatura potrebbe cascare il palco e poi bisogna vedere la nevicata ultima che è quella che interessa a noi per il pericolo valanghe no? Se ha fatto 30cm con cattive condizioni (vento) anche se poggia su un manto consolidato non è pericolosissima lo stesso? _________________ La debolezza ha paura di grandi spazi, la stupidità ha paura del silenzio. Aprite gli occhi e le orecchie, chiudete le radioline, niente rumore, niente grida niente clacson. Ascoltate la musica delle montagne!!
Samivel |
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giovannibusato |
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Registrato: 09/03/06 16:03 Messaggi: 2160 Luogo di residenza: Paesello
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 13:38 Oggetto: |
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quoto @le ..
l'aratura dei pendii, nella maggior parte dei casi,
scarica le tensioni interne al manto nevoso,
ma mica sempre...
l'immagine che segue vale più di ogni spiegazione!
quindi ragionare come se si fosse soli e il pendio intonso, mantenendo la propria indipendenza di giudizio, indipendentemente da tutto e da tutti, è ancora il miglior comportamento... per la pensione! _________________ giovanni |
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agh |
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Registrato: 27/01/09 16:09 Messaggi: 1029 Luogo di residenza: Piné
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 13:50 Oggetto: |
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giovannibusato ha scritto: |
quindi ragionare come se si fosse soli e il pendio intonso, mantenendo la propria indipendenza di giudizio, indipendentemente da tutto e da tutti, è ancora il miglior comportamento... per la pensione! |
eccellente l'esempio fotografico. Per quel che è la mia esperienza, credo di aver imparato che il manto nevoso non è mai uguale ma si modifica di continuo, fuori e DENTRO, per il ciclo giorno/notte, temperatura, vento, umidità eccetera. Il fatto che un certo pendio abbia retto il passaggio di altri scialpinisiti non significa che è sicuro, a maggior ragione se le tracce non sono recenti. Per esempio ci sono dei video che girano su youtube con le motoslitte dei soliti americani, si vede che passa uno, passano due, tre, quattro e poi passa l'ultimo e viene giu tutto il costone _________________ Escursionismo in Trentino
www.girovagandoinmontagna.it
www.girovagandoblog.it |
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Luckyman |
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Registrato: 16/04/09 16:33 Messaggi: 575 Luogo di residenza: Cogollo del Cengio
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 13:51 Oggetto: |
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@le ha scritto: | flavio78vi ha scritto: | Si intendevo dire, se è più sicuro un pendio dopo recenti nevicate quando precedentemente sugli strati inferiori erano passati molti scialpinisti in discesa, "frullando" per bene il manto nevoso. |
La risposta a mio avviso è assolutamente NO ma la spiegazione magari non è semplice nel senso che dipende da moltissimi fattori, intanto la neve tra le tante proprietà ha anche quella di poter essere compressa (frullata proprio nò) e la compressione appunto facilita l'assestamento del pendio. Quindi un pendio molto frequentato subisce un assestamento anche dovuto al peso dei passaggi ma le variabili sono infinite perchè bisogna vedere gli strati critici come sono composti se ci sono piani di slittamento o strati deboli di brina di profondità allora non è sicuro per niente xkè al primo rialzo di temperatura potrebbe cascare il palco e poi bisogna vedere la nevicata ultima che è quella che interessa a noi per il pericolo valanghe no? Se ha fatto 30cm con cattive condizioni (vento) anche se poggia su un manto consolidato non è pericolosissima lo stesso? |
Confermo in pieno il tuo pensiero!
Tra l'altro i strati di brina di fondo, spariscono solo dopo infiltrazioni di acqua nel manto nevoso e/o nel periodo primaverile, quando si hanno continui processi di fusione rigelo. _________________ "Solo gli spiriti dell'aria sanno che cosa incontrerò dietro le montagne...ma io vado avanti" - (K. Diemberger) |
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flavio78vi |
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Registrato: 11/05/09 20:53 Messaggi: 15 Luogo di residenza: bassano del grappa
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 13:56 Oggetto: |
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capperi... per non dire altro!!!
... dalla foto si vede che il passaggio degli sciatori non va ad influenzare il manto nevoso oltre i 50cm, quindi giustamente, se c'è un piano di scorrimento sottostante quello rimane lì e il manto nevoso non risulta per nulla assestato.
Grazie mille, mi avete chiarito le idee. _________________ -- flavio -- |
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xranz |
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Registrato: 28/03/05 23:02 Messaggi: 389 Luogo di residenza: Vittorio Veneto (TV)
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 17:56 Oggetto: |
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Nella mia ignoranza l'ho sentito chiamare da una guida pochi giorni fa come "effetto lego", riferito a pendii anche ripidi che sono abitualmente mooolto frequentati dopo ogni nevicata e che spiegherebbe a posteriori perchè nonstante tutte le condizioni favorevoli il pendio in realtà non scarichi.
Di mio sottolineo solo il "a posteriori". _________________ AUGH! |
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@le |
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Registrato: 29/03/05 15:51 Messaggi: 3584 Luogo di residenza: padova
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 18:04 Oggetto: |
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xranz ha scritto: | Nella mia ignoranza l'ho sentito chiamare da una guida pochi giorni fa come "effetto lego", riferito a pendii anche ripidi che sono abitualmente mooolto frequentati dopo ogni nevicata e che spiegherebbe a posteriori perchè nonstante tutte le condizioni favorevoli il pendio in realtà non scarichi.
Di mio sottolineo solo il "a posteriori". |
dipende da mille fattori per cui un'affermazione così non può essere una certezza, di certo l'effetto lego lo puoi vedere sulle piste con la compressione esercitata dai gatti. _________________ La debolezza ha paura di grandi spazi, la stupidità ha paura del silenzio. Aprite gli occhi e le orecchie, chiudete le radioline, niente rumore, niente grida niente clacson. Ascoltate la musica delle montagne!!
Samivel |
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Marco71 |
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Registrato: 22/01/06 21:57 Messaggi: 336 Luogo di residenza: Bassano
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 18:40 Oggetto: Re: Valutazione pendio |
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flavio78vi ha scritto: | è possibile considerare meno critici quei pendii che durante la stagione invernale sono stati abbondantemente frequentati da scialpinisti? ( anche se sulla carta risultano rischiosi per esposizione, vento e pendenza).
E' possibile considerare il manto nevoso "più assestato" dove l'attività scialpinistica è stata più intensa? |
Messa così, secondo me la risposta è si. Ma "più assestato" è ben diverso da "assestato" tout court (o con altro termine "consolidato").
Il pericolo è minore, ma questo vale solo per uno dei tanti fattori da valutare. Il perché lo hanno spiegato bene (anche fotograficamente!) sopra. _________________ È meglio andare a sciare e pensare a Dio
che andare in chiesa e pensare allo sci.
(Fridtjof Nansen) |
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xranz |
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Registrato: 28/03/05 23:02 Messaggi: 389 Luogo di residenza: Vittorio Veneto (TV)
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 18:48 Oggetto: |
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@le ha scritto: | xranz ha scritto: | Nella mia ignoranza l'ho sentito chiamare da una guida pochi giorni fa come "effetto lego", riferito a pendii anche ripidi che sono abitualmente mooolto frequentati dopo ogni nevicata e che spiegherebbe a posteriori perchè nonstante tutte le condizioni favorevoli il pendio in realtà non scarichi.
Di mio sottolineo solo il "a posteriori". |
dipende da mille fattori per cui un'affermazione così non può essere una certezza, di certo l'effetto lego lo puoi vedere sulle piste con la compressione esercitata dai gatti. |
Manfatti il discorso era fatto per darsi una spiegazione, che potrebbe avere anche un senso (diversamente dal solito luogo comune "se ci son passati 100 posso passarci anch'io). Le certezze le lasciamo ad altri.
Tutto nasceva dall'osservazione che certi pendii svalangavano regolarmente fino ad una decina d'anni fa, ora, mutatis mutandis, non lo fanno +. Rispetto ad una volta è cambiato anche che gli stessi pendii erano frequentati solo in certe stagioni e soprattutto con condizioni di nevi sicure. Negli ultimi anni, vuoi perchè aumentato il numero di scialp, vuoi perchè non c'è più quella cultura del rispettare un pendio finchè non si assesta, vuoi perchè sono cambiati gli attrezzi (si scia bene anche in fresca pur non avendo grandi capacità tecniche), vuoi perchè si son diffusi gli amuleti etc etc, questi pendii vengono abbondantemente arati ad ogni nevicata e questo forse, compattando e creando solchi irregolari dove si depostia la neve potrebbe essere una condizione che favorisce l'assestamento. Ovvio che il discorso è assolutamente empirico e ripeto non da alcuna sicurezza, però potrebbe spiegare alcuni fenomeni. _________________ AUGH! |
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vitto |
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Registrato: 14/03/06 14:26 Messaggi: 185 Luogo di residenza: imola
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 20:46 Oggetto: |
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La valutazione di un pendio "frequentato" come pendio più "sicuro" - ma non in caso di neve bagnata o valanghe di fondo primaverili - non è così empirica, anzi è contemplata nel cosiddetto "metodo delle riduzioni" che è un corollario del mitico metodo 3x3 di munter
Vedi qui http://www.scialp.it/valanghe/tecnica/valutazione01.htm
Un esempio per tutti è la Marmolada, considerata "quasi" sicura in ogni condizione, dove anche ieri con pericolo 4, e nonostante il clima terroristico, molte guide accompagnavano clienti, non c'erano divieti e sono stati arati tutti i pendii senza grossi incidenti _________________ Ieri ero come loro, tra qualche giorno tornerò come loro. Ma oggi, oggi sono un prigioniero che ha ritrovato la libertà. (Giusto Gervasutti) |
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xranz |
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Registrato: 28/03/05 23:02 Messaggi: 389 Luogo di residenza: Vittorio Veneto (TV)
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 20:57 Oggetto: |
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vitto ha scritto: | La valutazione di un pendio "frequentato" come pendio più "sicuro" - ma non in caso di neve bagnata o valanghe di fondo primaverili - non è così empirica, anzi è contemplata nel cosiddetto "metodo delle riduzioni" che è un corollario del mitico metodo 3x3 di munter
Vedi qui http://www.scialp.it/valanghe/tecnica/valutazione01.htm
Un esempio per tutti è la Marmolada, considerata "quasi" sicura in ogni condizione, dove anche ieri con pericolo 4, e nonostante il clima terroristico, molte guide accompagnavano clienti, non c'erano divieti e sono stati arati tutti i pendii senza grossi incidenti |
Auguri... se penso che non è passato nemmeno un anno... _________________ AUGH! |
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vitto |
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Registrato: 14/03/06 14:26 Messaggi: 185 Luogo di residenza: imola
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Inviato: Lun Feb 22, 2010 21:11 Oggetto: |
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Beh, ho detto "quasi" infatti
il quasi significa 1 metro di fresca, vento e caldo il giorno dopo, e non era certo il caso di ieri no? _________________ Ieri ero come loro, tra qualche giorno tornerò come loro. Ma oggi, oggi sono un prigioniero che ha ritrovato la libertà. (Giusto Gervasutti) |
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