FAQHome    FAQFAQ    CercaCerca    Lista utentiLista utenti    GruppiGruppi    AlbumAlbum    FAQPrivacy Over The Top 
  ProfiloProfilo    Messaggi privatiMessaggi privati    Log inLog in 
 
Poesie di montagna: Antonia Pozzi

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Magazine: tra cultura e informazione

l'ultima strega Rispondi citando



Registrato: 14/05/09 20:17
Messaggi: 2406
Luogo di residenza: in tutto il mondo

MessaggioInviato: Sab Apr 17, 2010 9:24    Oggetto: Poesie di montagna: Antonia Pozzi
 
Sfogliando l’ultima rivista della montagna, ho trovato un riferimento ad un libro di Marco Dalla Torre su “Antonia Pozzi e la Montagna”.

Incuriosita, non conoscevo l’autrice, ho trovato la sua storia e la sua vita, e soprattutto le sue poesie ed i suoi scritti.

http://www.poetilandia.it/2010/03/21/lurlo-delle-preghiere-di-pietra-antonia-pozzi-e-la-montagna-a-cura-di-marco-dalla-torre/


da “L’età delle parole è finita” , Antonia Pozzi scrive sull’ascensione della parete nord della Cima Piccola di Lavaredo:

«[…] Lassù nei turbini bianco-azzurro del sogno, col corpo mi si è rinforzata l’anima. Mi erano compagni due spiriti rari e forti: Comici e una ragazza di Padova aristocratica e montanara. Non dimenticherò mai l’ultima giornata passata con lei fra il rifugio Principe e il rifugio Locatelli, sotto le immani pareti Nord delle Cime.
Comici arrampicava solo su per la Nord della Piccola, un’ascensione estremamente difficile. Noi sotto, sul ghiaione, nell’ombra fredda, a seguire spasmodicamente con gli occhi quel punto minuscolo crocefisso al lastrone nero. Poi, quando lui fu in cima, noi giù a salti per uscire dall’ombra e là, per terra, al sole, a 2500 metri, fino al tramonto. C’era un silenzio infinito e pur denso di suoni. Dalla valle profonda di Sesto, salivano rotti palpiti di campani, giù dalle gole, dai camini, rispondevano rarissime pietruzze rimbalzanti sul ghiaione.
E a me, così supina, pareva che l’enorme conca deserta fosse pur piena di un’altra musica, una specie di ronzio gonfio e continuo, che sembrava partire da un gigantesco organo sospeso fra cielo e terra. Ed ecco: guardando in alto, pensai che avverrebbe delle nostre anime se quelle nuvole bianche che passano incessantemente lassù avessero ciascuna un suono, una nota, un canto; più basso le nuvole lente e scure, chiaro argentino le nuvole candide.
Forse in quell’ora era il passo delle nuvole, era la voce delle nuvole che mi sonava dentro come una sinfonia orchestrale. O forse erano le Tre Cime, là erette come una cattedrale gotica, sventrata dal fulmine e spalancata a Dio, che lasciava prorompere l’urlo delle loro preghiere di pietra. E forse in tutto quel canto la nota più alta era tenuta dall’anima dell’uomo solo lassù, con la sua vittoria e il suo sonno sotto il sole […]
Forse anche erano i morti, di cui sotto le Cime e la Forcella di Lavaredo si trovano le ossa bianche sparse, benedette e purificate dalla neve e dal sole; i morti della nostra guerra, forse, che cantavano nel sole di mezzogiorno, per la mia stanchezza ebbra, per il mio corpo di ragazza sull’erba breve e puntuta, per il mio cuore stretto contro un masso di granito e le mie mani posate amorosamente sull’appiglio […] Se potessi sempre ricordarmi di quell’ora, la vita sarebbe una vittoria continua.»




La sua Poesia (da “ Parole”, Garzanti, Milano ) :

Dolomiti

Non monti, anime di monti sono
queste pallide guglie, irrigidite
in volontà d’ascesa. E noi strisciamo
sull’ignota fermezza: a palmo a palmo,
con l’arcuata tensione delle dita,
con la piatta aderenza delle membra,
guadagnamo la roccia; con la fame
dei predatori, issiamo sulla pietra
il nostro corpo molle; ebbri d’immenso,
inalberiamo sopra l’irta vetta
la nostra fragilezza ardente. In basso,
la roccia dura piange. Dalle nere,
profonde crepe, cola un freddo pianto
di gocce chiare: e subito sparisce
sotto i massi franati. Ma, lì intorno,
un azzurro fiorire di miosotidi
tradisce l’umidore ed un remoto
lamento s’ode, ch’è come il singhiozzo
rattenuto, incessante, della terra.


Very Happy Wink
_________________
Torno a casa ma ho già voglia di ripartire. Ho capito qual è il senso di una spedizione.E' salire una montagna andando oltre.E' distaccarsi dalla cima da elenco ... E' vivere l'assenza di radici come un cammino di libertà.... (Silvia M.Buscaini )
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Magazine: tra cultura e informazione
Pagina 1 di 1

Choose Display Order
Mostra prima i messaggi di:   
User Permissions
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi

 
Vai a: