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enrico |
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Registrato: 01/02/07 14:12 Messaggi: 70 Luogo di residenza: roma
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Inviato: Ven Mar 11, 2011 11:03 Oggetto: Parco Laziale dei Simbruini scempiato da 4X4 |
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Gita in sci stretti da Camerata verso il monte Autore.......neve e sole meravigliosi.....
Peccato che tutte le carrarecce, sia verso Livata, sia verso Marsia sono state scempiate dalle tracce di intrepidi fuoristradisti che rendono impercorribile molti itinerari (con neve dura di qsti giorni si sono creati solchi da 50 cm!). persino la splendida Valle Maiura appare devastata. Grazie intrepidi amanti delle nevi, con pochi litri di benzina avete ucciso qsto angolo norvegese ad 1 h da Roma! _________________ hendrik the (b)eagle |
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casmau |
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Registrato: 04/10/06 18:00 Messaggi: 8395 Luogo di residenza: Roma, Appennino
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Inviato: Dom Mar 13, 2011 21:06 Oggetto: Re: Parco Laziale dei Simbruini scempiato da 4X4 |
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enrico ha scritto: | Gita in sci stretti da Camerata verso il monte Autore.......neve e sole meravigliosi.....
Peccato che tutte le carrarecce, sia verso Livata, sia verso Marsia sono state scempiate dalle tracce di intrepidi fuoristradisti che rendono impercorribile molti itinerari (con neve dura di qsti giorni si sono creati solchi da 50 cm!). persino la splendida Valle Maiura appare devastata. Grazie intrepidi amanti delle nevi, con pochi litri di benzina avete ucciso qsto angolo norvegese ad 1 h da Roma! |
è anni che è così.................. sali da vallepietra soffri di meno
grazie comunque per il grido di dolore _________________ http://scianarchik.blogspot.com/
http://vimeo.com/87710861
Di colpo tutta la mia facoltà di pensare si spegne.
Che sensazione piacevole! Ho forse dormito?
No sto facendo una gita con gli sci
H. Buhl |
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Vivalaporchetta |
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Registrato: 10/04/06 09:41 Messaggi: 528 Luogo di residenza: Saint-Denis (AO)
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Inviato: Lun Mar 14, 2011 9:13 Oggetto: |
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si parla di moto, ma vi voglio segnalare questo articolo.
A stento ho trattenuto le lacrime. Prima per il ridere, per le sciocchezzuole riportate, poi per la rabbia...
senza pudore
Citazione: | FederMoto: le moto fanno anche bene alla montagna
04 marzo 2011 - 12:18 | Autore: Valentina d'Angella
ROMA – “Le segnalazioni dei nostri associati riportano situazioni sempre più evidenti di accettazione dell’escursionismo motorizzato da parte dei reali abitanti del territorio, le Amministrazioni pubbliche vedono positivamente la presenza di manifestazioni organizzate che valorizzano il territorio tanto che, per le stesse, se ne ottengono i patrocini dalle stesse amministrazioni”. Queste le parole di Paolo Sesti, Presidente della Federazione Motociclistica Italiana, che, a seguito della lettera inviata dal Cai relativa alla circolazione dei mezzi a motore sui sentieri di montagna, ha risposto ufficialmente con un comunicato in difesa dei motociclisti.
D’accordo con l’importanza della difesa dell’ambiente, d’accordo con la distinzione tra le diverse tipologie di sentieri. Ma la Federazione Motociclistica Italiana non ci sta a far di tutto un’erba un fascio, né ad accettare il “marchio nero” senza ricordare a tutte le parti in causa i lati positivi della frequentazione delle montagne da parte delle due ruote.
“L’obiettivo di salvaguardare il patrimonio della montagna e dalla sua rete sentieristica rappresenta
uno degli obiettivi prioritari per i Motoclub affiliati alla Federazione italiana – scrive Paolo Sesti, Presidente della Federazione Motociclistica Italiana, in un comunicato stampa datato 23 febbraio -, allo scopo di promuovere il turismo naturalistico, storico culturale, rurale e agroalimentare, in piena sinergia con l’ambiente così come viene promosso dal Cai nella lettera pari oggetto del 18 febbraio. In particolare, nella Provincia di Bergamo e nel resto del territorio nazionale, vengono organizzati numerosi eventi sportivi ed amatoriali che, con l’uso consapevole delle motociclette, portano un significativo contributo all’economia della comunità locale ove, con la presenza degli appassionati in moto, si ha la possibilità di far conoscere i prodotti nati dalla montagna e le attrattive
naturalistiche locali”.
Parlando poi nello specifico della zona chiamata in causa dal Cai, ovvero quella bergamasca, notevole è per Sesti il contributo positivo portato dallo stesso Motoclub Bergamo, nel far conoscere il nome della provincia a livello Mondiale. È vero infatti che il territorio attira numerosi motociclisti stranieri, e questo succede proprio grazie all’organizzazione di eventi titolati a livello internazionale nonché attraverso l’esportazione di una professionalità in questa organizzazione anche oltre oceano. Senza contare i grandi campioni sportivi nella disciplina motorizzata “fuoristrada” che provengono proprio da queste terre.
“Tale contributo positivo però – continua Sesti – vede anche il mantenimento in vita della rete dei sentieri e delle mulattiere dovuto alla presenza delle escursioni motorizzate amatoriali che, prevalentemente, vengono effettuate sui tracciati più impervi e meno utilizzati dall’escursionismo pedonale. In moltissimi casi di questi particolari tracciati, senza la presenza dei motociclisti, se ne
perderebbe la fruibilità, il ricordo e con essa anche la storia rurale del territorio che li ha visti
nascere. Le segnalazioni dei nostri associati riportano infatti situazioni sempre più evidenti di accettazione dell’escursionismo motorizzato da parte dei reali abitanti del territorio, le Amministrazioni pubbliche vedono positivamente la presenza di manifestazioni organizzate che valorizzano il territorio tanto che, per le stesse, se ne ottengono i patrocini dalle stesse amministrazioni. Dal punto di vista della sicurezza si sono verificate situazioni in cui la presenza dei motociclisti è stata fondamentale per la salvezza di cercatori di funghi o di persone smarrite che sono state ritrovate prima che fosse troppo tardi”.
Dal punto di vista etico invece, la Federazione Motociclistica Italiana non può, evidentemente, condividere la posizione del Cai. Non concorda infatti sull’idea che la montagna sia realmente godibile solo a chi la scopre a piedi, perché, a loro avviso, esistono modi e situazioni compatibili che non necessariamente escludono l’uso di attrezzature moderne.
“L’arrampicata in montagna – aggiunge il Presidente della Federazione -, gli impianti di risalita per lo sci, la presenza dei rifugi alpini (tra l’altro molti gestiti dal Cai), la mountain bike, il parapendio, l’equitazione permettono alle persone di vivere la montagna però prevedono lo sfruttamento di combustibili fossili, l’utilizzo di mezzi a motore per avvicinarsi alla montagna, la presenza significativa e permanente di infrastrutture che probabilmente sono molto più incisive sull’ambiente montano rispetto all’escursionismo motorizzato. Per il frequentatore della montagna in moto o a piedi la possibilità di trovarsi in un contesto naturalistico incontaminato è prevalente rispetto all’esigenza di mutare le caratteristiche dello stesso per creare condizioni di utilizzo in altri modi della stessa montagna. Per natura però lo spirito di tolleranza che ci contraddistingue non ci porta a pensare che l’uso etico della montagna sia esclusivo solo di una determinata porzione di persone e solo per un fine esclusivo”.
Se da un lato la Federazione rivendica il diritto di poter usufruire degli spazi al pari delle altre attività di montagna, non nega però l’evidenza di un problema ambientale provocato dalla moto, problema al quale sta lavorando per cercare una soluzione idonea ed efficace.
“Certo – afferma infatti Sesti -, siamo consapevoli che un uso indiscriminato del mezzo a motore può essere critico, infatti questa Federazione sta attivando iniziative specifiche finalizzate alla mitigazione di possibili impatti derivanti dall’attività motociclistica su viabilità a fondo naturale. Obiettivo prioritario è perciò la riduzione delle emissioni dei mezzi a motore, la condivisione
pubblica della natura sportiva di parte dell’attività motorizzata che trova una sua precisa
collocazione nell’ambito delle attività del Coni, la promozione di borse di studio finalizzate a
creare una nuova figura di esperti che possano generare ulteriori soluzioni indirizzate alla di
riduzione dei potenziali impatti che si creerebbero da un uso indiscriminato dei veicoli a motore”.
In sostanza se il problema dell’impatto ambientale dei mezzi a motore in montagna esiste, pensare che l’inquinamento e la contaminazione della natura montana derivino solo da questi è per la Federazione motociclistica sicuramente riduttivo. Né è corretto, dal loro punto di vista, demonizzare un’attività come se fosse l’esclusiva fonte di ogni male.
“Siamo certi che quanto rappresentato dalla nota del Cai sia dovuta ad una visione incompleta del
contesto dell’utilizzo dei mezzi meccanici in montagna – conclude quindi Sesti -, purtroppo probabilmente dovuta ad una visione etica che tiene conto di determinati aspetti pregiudiziali che, in realtà, trova meno riscontro tra le persone che ‘abitano’ e conoscono la montagna ed il territorio. In rete, in occasione dell’approvazione del Documento del Comitato Centrale nel 2006, lo stesso Cai promulgò un sondaggio sull’uso dei mezzi a motore che vide un netto vantaggio per questi ultimi rispetto a chi invece era contrario. Nonostante ciò questa Federazione rimane disponibile ad aprire con gli organismi interessati un momento di confronto e concertazione sull’utilizzo dei mezzi a motore in montagna con l’obiettivo di condividere un percorso di ulteriore miglioramento sulla sostenibilità delle nostre discipline sportive ed escursionistiche in moto”. |
_________________ Mi sono trovato a camminare in un mare di fango sotto una pioggia fine e ho pensato, caspita, devi essere matto come dicono altrimenti perché continueresti a camminare in questo fango?
[Charles Bukowski] |
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menz |
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Registrato: 01/03/06 12:46 Messaggi: 2665 Luogo di residenza: Brescia - Pavia
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Inviato: Lun Mar 14, 2011 10:30 Oggetto: |
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Ipocriti, falsi, furbi, stolti, ignoranti... cosa altro dire...
Confondono vivere la montagna con lo sfruttamento del territorio...
Si fanno scudo dell'opinione dei "reali abitanti della montagna" come automaticamente la loro opinione fosse la migliore per la tutela del territorio quando invece di solito sono i primi a cavalcare la speculazione per pochie euro (e io provengo da quelle zone).
Sulla questione etica non mi pronuncio, sapete tutti come la penso.
Ma anche guardando ai soli danni ambientali: tra solchi nel terreno (altro che mantenimento sentieri,nella bergmasca i sentieri sono gia' stra battuti dagli escursionisti), rumore che attraversa intere vallate (le marmitte sono spesso optional), fumo persistente (sono quasi tutti mezzi a miscela)... senza contare dell'uso che spesso non e' finalizzato a "trovarsi in un contesto naturalistico" ma normalmente sconfina nell'acrobazia finalizzata a se stessa!! Cosa che del resto implicitamente ammettono, mettendo l'accento sull'importanza delle manifestazioni..
E con tutto cio' questi ipocriti ottusi vengono a raccontare con enorme faccia di bronzo queste balle?!
Patetici.. ma io mi chiedo ci sono o ci fanno?... purtroppo credo siano davvero convinti delle oscenita' che sostengono... che tristezza... _________________ Quando sei stanco, la strada del ritorno è in salita e il vento sempre contrario
Davide |
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bookie lang |
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Registrato: 07/11/08 00:16 Messaggi: 443 Luogo di residenza: Rovereto
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Inviato: Lun Mar 14, 2011 18:22 Oggetto: |
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Sul sito internet della federmoto si può solo sottoscrivere in calce all'articolo "mi piace"
Se qualcuno vuole esprimere dissenso può solo scrivere al presidente (presidenza@federmoto.it) _________________ Paolo |
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Luca Bono |
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Registrato: 10/10/06 14:13 Messaggi: 125 Luogo di residenza: Mezzolombardo
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Inviato: Gio Mag 12, 2011 16:37 Oggetto: |
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Che pietà...
non posso che sottoscrivere quanto detto da Menz soprattutto dopo aver assistito allo spettacolo analogo offerto da 2 stronzi motorizzati al lago di Tovel (PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA), nel verde Trentino che ama la natura, nei boschi dell'orso e della lince ...
DOVE SONO I FORESTALI? visto che voci molto attendibili mi dicono che la pratica della moto da cross in zona è risaputa perchè tanto "non riescono a fermarli"
DA PIANGERE
sulla collaborazione "sportivi motorizzati"-amministrazioni locali si sfonda una porta aperta, dato che per esempio in Valsassina (Lecco) le motoslitte scorrazzano abitualmente nella zona dei Piani di Artavaggio proprio con la benedizione di chi "comanda" e dovrebbe tutelare il territorio |
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Pier88 |
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Registrato: 30/06/09 15:44 Messaggi: 100 Luogo di residenza: Cerveteri (RM)
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Inviato: Mar Nov 08, 2011 23:32 Oggetto: |
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Sono almeno 7 anni che frequento i Simbruini nella zona di Monte Livata e da quando la conosco d'inverno ogni carrareccia e strada sterrata è deturpata dai signorini in quad, 4x4 e motoslitte (mi fa ridere poi che si chiami questa pratica "escursionismo motorizzato", è un termine che mi fa vomitare) ... In tutti questi anni ho visto i guardiaparco solo 1 volta!!! Ma cavolo è non è un parco regionale, siamo nel ridicolo.
Tra l'altro ora vogliono anche cementare (!!!!) Fosso Fioio per favorire i turisti... tanto per rovinare una valle splendida.
I soldi per fare uno scempio del genere ci sono sempre, invece i soldi per ripristinare la sciovia minuscola di Monna dell'Orso non ci sono mai.
Ma si mandiamo tutto a schifo uno dei pochi posti veramente selvaggi e incontaminati a 2 passi da Roma! |
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