FAQHome    FAQFAQ    CercaCerca    Lista utentiLista utenti    GruppiGruppi    AlbumAlbum    FAQPrivacy Over The Top 
  ProfiloProfilo    Messaggi privatiMessaggi privati    Log inLog in 
 
Salita al Sasso Piatto in combinata bicicletta & sci
Vai a 1, 2  Successivo
 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Reportage fotografici

edomar261168 Rispondi citando



Registrato: 08/04/14 22:02
Messaggi: 8
Luogo di residenza: Appiano sulla Strada del Vino

MessaggioInviato: Gio Apr 17, 2014 20:26    Oggetto: Salita al Sasso Piatto in combinata bicicletta & sci
 
Salita al Sasso Piatto in combinata bicicletta & sci con partenza da Appiano (BZ)

Luogo di partenza: Appiano sulla Strada del Vino
Distanza percorsa in bicicletta: 110 km
Dislivello in bicicletta: 2150 m
Dislivello con gli sci: 1300 m
Tempo impiegato: 14 ore



Le Dolomiti di inverno non possono che ispirare la voglia di immergersi nel modo più completo e totale possibile in un ambiente fiabesco fatto di boschi incantati e di pareti dorate e verticali sulle quali la neve ha disegnato in modo sapiente una miriade di ricami quasi inestricabile.
L’idea di attraversare in piena libertà queste nostre meravigliose montagne facendo affidamento unicamente sulle mie forze, ovvero senza ricorrere all’uso dell’automobile, per arrivare su una delle cime delle Dolomiti partendo direttamente dalla porta del mio appartamento ad Appiano mi girava in testa già da parecchie settimane.
Il progetto aveva preso forma sulle cartine geografiche dove avevo cominciato a valutare distanze, dislivelli, tempi di percorrenza; la salita che avevo in mente è una classica sci alpinistica nel cuore delle Dolomiti: il Sasso Piatto (2965 m) che, con la sua pala finale alta quasi cinquecento metri, inclinata a circa 30° - 35°, promette anche una divertente discesa.
Con l’arrivo della primavera finalmente le condizioni della neve hanno reso sicuro il pendio finale ed è giunto finalmente il momento di passare all’azione. Devo dire, ad onor del vero, che quando arriva l’occasione propizia, con le previsioni meteorologiche favorevoli, il piano ben delineato nella mia mente, e tutto sembra dire: “Vai!”, la sera prima della partenza vengo quasi sempre preso da un senso di pigrizia e di stanchezza apparenti che mi suggeriscono di non mettere la sveglia alle tre del mattino, che sotto le coperte si sta bene, che arrivato la finesettimana finalmente potrei dormire un po’ di più…
Quel venerdì pomeriggio di fine marzo, seriamente intenzionato a partire la mattina successiva, già in ufficio avevo cominciato a ripensare mentalmente tutto il percorso per convincermi che era giunto il momento di mettere in pratica il mio progetto; questo esercizio lo faccio tutte le volte che mi propongo di affrontare un’uscita un po’ più impegnativa del solito per raccogliere tutte le energie, concentrarmi e convincermi che ce la potrò fare. Sceso verso le 17 nel posteggio delle biciclette dell’azienda dove lavoro trovo la sorpresa: la gomma anteriore completamente a terra! Con santa pazienza mi accingo a cambiare la camera d’aria e dopo una mezz’ora (confesso che è la prima volta che mi capita di dover cambiare la camera d’aria alla mia bicicletta) mi avvio verso casa. Faccio ancora in tempo ad acquistare una nuova camera d’aria di scorta e poi, giunto a casa ad Appiano mi metto all’opera per legare gli sci già corredati delle pelli di foca alla canna della bicicletta. La padrona di casa mi scopre mentre effettuo queste manovre, e colta dallo stupore, vuole immortalarmi a fianco del mio velocipede con sci al seguito!
Preparo le borse con gli scarponi da sci, la pala, la sonda l’ARTVA, vestiti vari, un po’ di cibo e le borracce, faccio il pieno di carboidrati divorando un bel piatto di pasta in bianco e vado a letto presto dopo aver puntato la sveglia alle 3 del mattino.
Il trillo della sveglia mi intontisce, ma mi sforzo di alzarmi quasi subito, mi preparo la colazione e poi scendo per partire. Arrivato in garage: sorpresa!! La gomma cambiata il giorno prima è di nuovo a terra!! Conclusione: primo, non sono capace a cambiare la camera d’aria senza fare danni, secondo, non mi sento di rimettermi quasi alle quattro del mattino a cambiare di nuovo la gomma con il rischio di avere problemi durante il viaggio, e quindi decido di rimandare l’impresa al giorno seguente. Deluso ed arrabbiato torno a letto, ma non riesco più a prendere sonno: mi rigiro nel letto fino al mattino. Quando il sole è già alto porto la bicicletta corredata di sci dal meccanico sotto casa per far sostituire la camera d’aria con l’intento di riprovarci.
Purtroppo la levataccia e la tensione accumulata e non scaricata mi scatenano nel pomeriggio uno dei miei attacchi di emicrania che mi costringe a desistere definitivamente dal mettere in atto il mio progetto.
L’idea però mi assilla per tutta la settimana: ormai devo almeno provarci, prima che la stagione renda impraticabile il pendio finale del Sasso Piatto.
La fine settimana successiva, la prima di aprile, le previsioni meteorologiche non sono perfette, soprattutto per il sabato, e opto per riprovarci nella giornata di domenica. Per evitare di accumulare troppa tensione, il sabato mattina, forse rischiando di stancarmi troppo, decido comunque di non stare fermo, e parto per una sgambata: il giro ad anello Appiano - Passo della Mendola - Fondo - Passo delle Palade - Appiano; alla fine, in circa quattro ore e dieci minuti, percorro i quasi 90 km del giro con 1700 m di dislivello in salita e rientro per l’ora di pranzo. Il pomeriggio lo dedicherò a preparare la bicicletta ed i bagagli, ripetendo il rituale della settimana precedente.



Alle tre e un quarto del mattino suona ancora la sveglia per la levataccia; faccio di nuovo il pieno di calorie e di liquidi e scendo in garage cercando di non fare troppo rumore. Fuori la notte avvolge la vallata dell’Adige con il suo manto di tenebre. Qualche stella sbiadita per la foschia luccica nella volta scura, tutto è silenzio. La mia bicicletta appare in perfetto ordine con gli sci legati lungo la canna; aggancio le pesanti borse laterali con l’attrezzatura da scialpinismo e con lo zaino in spalle mi avvio per la discesa lungo la pista ciclabile che da Appiano porta a Bolzano quando sono circa le quattro. Il bosco che mi circonda è ancora addormentato, le fronde scure si illuminano brevemente al passaggio del faro della mia bicicletta per poi immergersi di nuovo nelle tenebre alle mie spalle. L’aria è fresca ma non fa freddo.
Dopo i primi sette chilometri di discesa svolto a sinistra ed inizio a percorrere il tratto in falso piano che attraversa la città di Bolzano; mi rendo subito conto di quanto sia pesante la bicicletta ed il pensiero non può che andare subito alle ripide rampe che mi aspettano. La città è pressoché deserta: incontro solo un paio di persone a spasso con il cane nei viali lungo l’Isarco illuminati dai lampioni e qualche gruppo di ragazzi che rientra a casa dopo una serata finita alle ore piccole passata tra amici. Faccio una brevissima sosta di fronte al campo sportivo per togliere le maniche alla corazza antivento: con la fatica il caldo comincia a farsi sentire. Cerco in ogni caso di non forzare l’andatura e mi accontento di procedere intorno ai 20 km/h. Superato il centro urbano, la valle dell’Isarco appare completamente avvolta nell’oscurità; solamente lo scintillio dell’acqua illuminata dal chiarore di qualche stella ed il suo fruscio accompagnano il ritmo cadenzato delle mie pedalate e del mio respiro. Questo tratto della pista ciclabile lungo il fiume Isarco lo conosco ormai a memoria per averlo già percorso numerose volte in precedenza; non ho quindi nessuna difficoltà ad individuare le due o tre svolte in mezzo alle case in corrispondenza di Ponte Isarco.
Alle cinque e mezza circa giungo a Campodazzo dove mi concedo una breve pausa prima di affrontare la ripidissima rampa che in circa cinque o sei chilometri porta alle porte di Siusi con un dislivello di circa 700 m. Attraverso il ponte di legno coperto sospeso sul fiume, ingrano la prima, ed inizio la salita che inizia in modo davvero duro; con il peso che sono costretto a trascinarmi è come se ci fosse qualcuno intento a frenare la mia bicicletta. I pedali sono durissimi da spingere, cerco di mantenere la concentrazione evitando di pensare a quanto manca alla fine della rampa. La stradina si srotola tra vigneti sospesi sulla valle ed alcuni masi che intravedo appena alla fioca luce del faro. Tornante dopo tornante in breve guadagno quota ed il serpente nero costituisce l’autostrada del Brennero con le luci striscianti delle automobili appare sempre più infossato sul fondo della tortuosa vallata. Supero una prima balza, ed all’uscita da una curva sulla destra, intravedo la sagoma scura ed inconfondibile dello Sciliar con la Punta Santner che si staglia sulla sinistra; sta cominciando a fare chiaro e le chiazze di neve attaccate alle sue pareti verticali iniziano ad emanare una fioca luce azzurrina.



Poco prima delle sette faccio il mio ingresso a Siusi, dove mi fermo a fotografare la chiesetta alle prime luci dell’alba; ho in mente un bar dove qualche mese fa, durante la traversata del Passo Pinei, Passo Sella e Passo di Costalunga in invernale, mi ero fermato a bere un tè caldo. Mi auguro che sia aperto, ma le mie speranze vengono ben presto deluse: la stagione sciistica è ormai quasi terminata e gli albergatori si concedono in questo periodo qualche settimana di riposo. Non mi resta che proseguire verso l’Alpe di Siusi; da qui in avanti la strada è per me completamente nuova: so solo che dal bivio sulla destra poco sopra Siusi, mi aspettano nove chilometri e mezzo di salita per passare dai circa 1000 m di Siusi ai 1900 m di Compatsch.
Il paesaggio si colora di un tenue colore rosato tipico di un’alba caratterizzata da qualche velatura di nuvole e foschia in cielo, ma le morbide curve dei prati appena liberati dal peso della neve che li ha ricoperti per tutto l’inverno insieme allo stagliarsi netto delle pareti verticali dello Sciliar ancora imbiancate, al quale fa un timido eco l’ago appuntito del piccolo campanile riempiono di poesia il mio animo mentre affronto l’ultima ripida rampa in sella alla mia bicicletta. Superata una piccola borgata, la strada si inoltra in un fitto bosco di conifere alla base delle quali si ammucchia la neve ormai vecchia di qualche settimana. Le prime automobili cariche di sciatori dirette all’Alpe di Siusi mi sorpassano e dietro i loro finestrini scorgo gli sguardi assonnati ma stupiti nel vedere uno stravagante ciclista con gli sci al seguito; tra me e me mi diverto ad immaginare i loro pensieri…
Esaurita la lunga serie di tornanti e giunto ormai al margine superiore del bosco intravedo la fine della salita; affronto le ultime curve e finalmente raggiungo Compatsch, il punto più alto della strada che attraversa l’Alpe di Siusi, da dove le inconfondibili sagome del Sasso Lungo e del Sasso Piatto si stagliano all’orizzonte controluce. A lato della strada un metro di neve fa mostra di sé e incornicia il mio procedere, ora in discesa, verso Saltria, dove lascerò la mia bicicletta legata ad un palo per affrontare la salita alla vetta del Sasso Piatto con gli sci ai piedi.
Alle otto e mezza del mattino, dopo un ripido tratto in discesa che dovrò riaffrontare in salita al ritorno, raggiungo l’hotel Saltria a 1733 m di quota e mi accingo a cambiarmi sotto gli sguardi stupiti degli ultimi sciatori della stagione che aspettano l’apertura della seggiovia Florian. Alle nove e un quarto mi metto in moto ed inizio a risalire la pista del Florian. Il Sasso Piatto è sempre più protagonista alla mia sinistra, ed il pendio finale, man mano che risalgo in direzione sud verso i Denti di Terra Rossa, mi si presenta in tutta la sua maestosità. Sulla destra in direzione ovest, in lontananza e poco più alto di me, lo Sciliar mostra il suo versante est con la guglia della Punta Santner che si staglia all’orizzonte.



Dopo circa un’ora lascio la pista del Florian e svolto verso est in direzione del rifugio Sasso Piatto, il quale sorge alla base del pendio dell’omonimo monte a circa 2300 m di quota. Scorgo in lontananza numerosi scialpinisti che mi precedono sul pendio zigzagando lungo la visibile traccia di salita verso la vetta. La neve è discreta e sembra tenere, anche grazie alla temperatura che è di qualche grado sotto lo zero. Il cielo purtroppo è sempre più lattiginoso, ma nonostante questo, il panorama a 360° si fa sempre più affascinante. Tra le nuvole si scorge in lontananza anche l’inconfondibile sagoma della Marmolada, con lo scivolo nord glaciale sorretto dal maestoso sperone che sostiene la bastionata della parete sud.
Al termine di numerose inversioni affronto l’ultimo traverso che conduce alla vetta invernale del Sasso Piatto costeggiando la cresta che si affaccia sullo strapiombo che separa la mia montagna dal Sasso Lungo e dalle Cinque Dita.



L’ambiente dolomitico mi appare in tutta la sua maestosità circondato da sbuffi di nuvole che minacciano neve; la verticalità è padrona assoluta dell’anfiteatro che si apre ai miei piedi in direzione est.



A mezzogiorno e mezza, dopo circa otto ore e mezza di viaggio, raggiungo la croce di vetta a 2935 m di quota avendo fatto uso unicamente delle mie forze: sono estremamente soddisfatto, ed il sentimento che prevale in me è quello di essere stato leale con la montagna fino in fondo. Ho avuto la possibilità di misurarne le vere dimensioni, di confrontarmi con essa e con me stesso senza trucchi, in un gesto armonico e puro, che si è dipanato dalle sue pendici fino alla vetta.



Dopo le foto di rito, rimasto solo sulla vetta, rimuovo le pelli dagli sci e mi lancio nella divertente discesa fino a raggiungere nuovamente la mia bicicletta alle due e mezza del pomeriggio circa.



Durante le operazioni di sistemazione degli sci lungo la canna, un uomo in attesa della navetta, incuriosito da tutta la mia mercanzia sparsa sul piazzale, si avvicina timidamente per chiedermi che tipo di sport sia il mio; gli rispondo candidamente: ciclo-sci-alpinismo!
Alle tre sono pronto per affrontare l’ultima vera fatica: la risalita da Saltria verso Compatsch, per poi lanciarmi nella discesa fino a Bolzano; infine la solita salitina che conduce ad Appiano mi riporta a casa dove giungo alle sei del pomeriggio.



Per chi volesse vedere qualche immagine in più, al link sottostante può trovare la mia raccolta:

https://picasaweb.google.com/109410254812468260255/SalitaScialpinisticaAlSassoPiatto2965MConAvvicinamentoInBiciclettaDaAppiano


L'ultima modifica di edomar261168 il Sab Apr 19, 2014 11:48, modificato 1 volta
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage

alepe71 Rispondi citando



Registrato: 10/11/11 09:56
Messaggi: 12
Luogo di residenza: Pomarolo

MessaggioInviato: Gio Apr 17, 2014 21:13    Oggetto:
 
complimenti per la grandissima impresa e bellissimo racconto Surprised
_________________
Angelo
Top
Profilo Invia messaggio privato

clark Rispondi citando



Registrato: 22/12/07 10:26
Messaggi: 1876
Luogo di residenza: Vicenza

MessaggioInviato: Gio Apr 17, 2014 21:28    Oggetto:
 
Complimenti per l'impresa Surprised e per il bellissimo report Very Happy !

Mi fai venire in mente l'impresa di Bertl, forumista di OTT che è un po' che non scrive qui, e che se non sbaglio è anche lui delle tue parti: ha fatto la nord dell'Ortles partendo da casa in bici abbinando bike e alpinismo. Bravi! Ci vuole fisico! Cool
_________________
le cose semplici sono le più belle
Top
Profilo Invia messaggio privato

pesdany Rispondi citando



Registrato: 11/12/12 10:34
Messaggi: 45
Luogo di residenza: Terzo pianeta del sistema solare.

MessaggioInviato: Gio Apr 17, 2014 21:50    Oggetto:
 
Poche volte intervengo nel forum ma stavolta mi sento in dovere di farlo. Complimentissimi per l'impresa e per il report davvero elettrizzante. Bravo, tre volte bravo.
Top
Profilo Invia messaggio privato

Valentino_52 Rispondi citando



Registrato: 21/02/06 09:49
Messaggi: 7323
Luogo di residenza: TRENTO

MessaggioInviato: Gio Apr 17, 2014 22:31    Oggetto:
 
Bellissimo racconto! Wink

La vera impresa, secondo me, è pianificare queste cose,
perchè poi, con l'allenamento giusto, si fanno senza essere dei super-atleti...

Il difficile è convincersi di riuscire a farle, perchè poi quando parti sai già dentro di te che ce la farai Wink

Però impara a cambiarti la camera d'aria od a fare le piccole riparazioni...
è indispensabile per poter essere autonomi Wink Wink

Ci vorrebbe una sezione apposita per questi Report Speciali perchè col tempo si "perdono" in un lungo elenco di gite....
_________________
"Le azioni più straordinarie sono quelle semplici e spontanee" (Grizzly 1-5-2010)
Top
Profilo Invia messaggio privato

casmau Rispondi citando



Registrato: 04/10/06 18:00
Messaggi: 8395
Luogo di residenza: Roma, Appennino

MessaggioInviato: Gio Apr 17, 2014 22:45    Oggetto:
 
complimenti anche dagli Appennini, grande e bellissima storia di montagna Wink
_________________
http://scianarchik.blogspot.com/

http://vimeo.com/87710861

Di colpo tutta la mia facoltà di pensare si spegne.
Che sensazione piacevole! Ho forse dormito?
No sto facendo una gita con gli sci
H. Buhl
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage

edomar261168 Rispondi citando



Registrato: 08/04/14 22:02
Messaggi: 8
Luogo di residenza: Appiano sulla Strada del Vino

MessaggioInviato: Gio Apr 17, 2014 23:23    Oggetto: Grazie!
 
Grazie a tutti per le belle parole che avete espresso per il mio racconto: le ho davvero gradite!Very Happy
Fa sempre piacere sapere che c'è chi apprezza quello che si fa, anche quando si tratta di divertirsi!
Edoardo
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage

edomar261168 Rispondi citando



Registrato: 08/04/14 22:02
Messaggi: 8
Luogo di residenza: Appiano sulla Strada del Vino

MessaggioInviato: Gio Apr 17, 2014 23:34    Oggetto:
 
Valentino_52 ha scritto:
Bellissimo racconto! Wink


Grazie!Very Happy

Valentino_52 ha scritto:
La vera impresa, secondo me, è pianificare queste cose,
perchè poi, con l'allenamento giusto, si fanno senza essere dei super-atleti...

Il difficile è convincersi di riuscire a farle, perchè poi quando parti sai già dentro di te che ce la farai Wink


Condivido pienamente! Vedo che hai esperienza di simili imprese (io sono nuovo nel forum e non vi conosco ancora)

Valentino_52 ha scritto:
Però impara a cambiarti la camera d'aria od a fare le piccole riparazioni...
è indispensabile per poter essere autonomi Wink Wink


Hai perfettamente ragione! Il fatto è che non è moltissimo che vado in bicicletta, e questa era la prima volta che mi cimentavo con il cambio della camera d'aria: si impara sempre dai propri errori! Very Happy

Valentino_52 ha scritto:
Ci vorrebbe una sezione apposita per questi Report Speciali perchè col tempo si "perdono" in un lungo elenco di gite....


Condivido: magari chiedendo all'amministratore ce la crea!
Edoardo
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage

ape277 Rispondi citando



Registrato: 04/09/06 11:38
Messaggi: 526
Luogo di residenza: Marter Valsugana (TN)

MessaggioInviato: Ven Apr 18, 2014 17:03    Oggetto:
 
Gran lavoro Edoardo! Exclamation
Leggendoti dalla strampalata isola di Chiloe' (che, detto per inciso, del Sassopiatto ha solo il "piatto") mi vengono idee strampalate...
Per esempio: non e' che quella volta il maltempo ti ha proditoriamente fermato poco sotto il Pik Lenin perche' voleva che la salita fosse differita e ripensata bike+hike? Rolling Eyes
Idea peraltro non nuova, era gia' venuta a Claude Marthaler (Il canto delle ruote, ed. Ediciclo), il quale poi pero' non riusci' a presentarsi ad Achik Tash nella stagione giusta.
Tanti saluti dalla strampalata isola di Chiloe'!
_________________
Laga ìa con chel libre di mostàz!!
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage

La_Fenice Rispondi citando



Registrato: 07/11/09 21:13
Messaggi: 935
Luogo di residenza: Trento

MessaggioInviato: Ven Apr 18, 2014 19:00    Oggetto:
 
Complimenti per aver raccontato con semplicità una grande impresa! Grande!!! Wink Cool
Top
Profilo Invia messaggio privato

edomar261168 Rispondi citando



Registrato: 08/04/14 22:02
Messaggi: 8
Luogo di residenza: Appiano sulla Strada del Vino

MessaggioInviato: Sab Apr 19, 2014 11:45    Oggetto:
 
ape277 ha scritto:
Gran lavoro Edoardo! Exclamation

Grazie!! Troppo buono!

ape277 ha scritto:
Leggendoti dalla strampalata isola di Chiloe' (che, detto per inciso, del Sassopiatto ha solo il "piatto") mi vengono idee strampalate...
Per esempio: non e' che quella volta il maltempo ti ha proditoriamente fermato poco sotto il Pik Lenin perche' voleva che la salita fosse differita e ripensata bike+hike? Rolling Eyes

Grande Alberto! E' una proposta per quando torni? Avessi il tempo ci proverei: sarebbe grandioso!
Bei posti stai attraversando: che varietà di luoghi! Fantastico e complimenti!
A presto,
Edoardo
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage

ape277 Rispondi citando



Registrato: 04/09/06 11:38
Messaggi: 526
Luogo di residenza: Marter Valsugana (TN)

MessaggioInviato: Mar Apr 22, 2014 16:51    Oggetto:
 
edomar261168 ha scritto:
E' una proposta per quando torni? Avessi il tempo ci proverei: sarebbe grandioso!

Queste "imprese" a volte non sono impossibili come sembrano -cfr. anche il commento di Valentino.
Nell'ormai classica traversata a spinta da El Chalten alla Carretera Austral (alcuni si aiutano affittando dei cavalli) ho aiutato una coppia di spagnoli: lui di professione fa il clown di circo e, in attesa del prossimo ingaggio a settembre a Zurigo, sta puntando con la sua "novia" in bici verso la Colombia...
Due anni fa, in una situazione analoga di attesa, ha preso su da casa sua a Girona, a inizio di marzo, e in cinque mesi e' arrivato in bici a Pechino, dando spettacoli lungo la strada per indagare, vedendo le reazioni in tanti popoli diversi, cosa ci sia alla radice del ridere:
http://www.rodaclown.org/
Ecco, forse come clowns temo che noi due saremmo un po' impacciati Embarassed ... dovremmo inventarci ricerche di altro tipo! Rolling Eyes

P.S.: pero' per il Picco Lenin forse servirebbe spedire un bidone... Il quale, in omaggio alla tradizione, andrebbe riempito su in Presanella: ecco, portare bidone e contenuto filologicamente in bici su per quella stradaccia credo sarebbe di gran lunga la parte piu' proibitiva dell'impresa. Exclamation
_________________
Laga ìa con chel libre di mostàz!!
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage

jj6 Rispondi citando



Registrato: 19/03/07 14:09
Messaggi: 2402
Luogo di residenza: New Delhi - India

MessaggioInviato: Mar Apr 22, 2014 21:57    Oggetto:
 
ape277 ha scritto:

http://www.rodaclown.org/


OT: ecco, questo é il chiaro esempio che qnd credi di essere "fuori dal coro", di aver fatto qualcosa di originale, ti accorgi che a confronto di molti, tanti altri, sei ancora parecchio "banale"..... Wink
_________________
E allora... MOLLALI !!!!!! CARLO
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage MSN

casmau Rispondi citando



Registrato: 04/10/06 18:00
Messaggi: 8395
Luogo di residenza: Roma, Appennino

MessaggioInviato: Mar Apr 22, 2014 22:11    Oggetto:
 
jj6 ha scritto:
ape277 ha scritto:

http://www.rodaclown.org/


OT: ecco, questo é il chiaro esempio che qnd credi di essere "fuori dal coro", di aver fatto qualcosa di originale, ti accorgi che a confronto di molti, tanti altri, sei ancora parecchio "banale"..... Wink


già, avevo pensato la stessa cosa leggendo su un'altra piazza Wink
_________________
http://scianarchik.blogspot.com/

http://vimeo.com/87710861

Di colpo tutta la mia facoltà di pensare si spegne.
Che sensazione piacevole! Ho forse dormito?
No sto facendo una gita con gli sci
H. Buhl
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage

Petek Rispondi citando



Registrato: 21/02/14 09:55
Messaggi: 795
Luogo di residenza: Provincia di BL

MessaggioInviato: Mer Apr 23, 2014 9:21    Oggetto:
 
jj6 ha scritto:

OT: ecco, questo é il chiaro esempio che qnd credi di essere "fuori dal coro", di aver fatto qualcosa di originale, ti accorgi che a confronto di molti, tanti altri, sei ancora parecchio "banale"..... Wink


OT: cos'ha il Coro di banale...
_________________
---
La pendenza è la madre di tutti i vizi

il mio blog
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Reportage fotografici
Vai a 1, 2  Successivo
Pagina 1 di 2

Choose Display Order
Mostra prima i messaggi di:   
User Permissions
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi

 
Vai a: