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paoloche |
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Registrato: 09/03/06 11:17 Messaggi: 664 Luogo di residenza: Padova
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ste |
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Registrato: 07/04/05 16:05 Messaggi: 6285 Luogo di residenza: Portus Naonis
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Inviato: Dom Gen 16, 2022 17:06 Oggetto: |
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non mi stupisce, io quest'anno sto trovando solo neve difficile, faticosa e per niente divertente da sciare, tutti i miei amici invece trovano neve bella, anche negli stessi percorsi, quindi penso sia questione di gamba e manico, io che sono giù di forma soffro, chi ha tecnica si diverte sempre _________________ .
> Far from the Madding Crowd
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♡ So many mountains, so little time...
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fabbrissimo |
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Registrato: 16/04/05 14:55 Messaggi: 1418 Luogo di residenza: bolzano
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Inviato: Lun Gen 17, 2022 4:22 Oggetto: |
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Fa piacere in ogni caso leggere delle relazioni entrambe dettagliate con autori che nn disdegnano di aggiungere qlc riga in piu ben scritta per farsi capire... la neve e' sempre bianca ma la poesia fa la differenza
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Giot |
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Registrato: 08/04/09 14:44 Messaggi: 14 Luogo di residenza: Padova
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Inviato: Lun Gen 17, 2022 11:53 Oggetto: |
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Eccomi qua, sono Giorgio, uno degli "opinionisti" e accolgo la sollecitazione di Paolo.
Spero mi sopporterete se la prendo alla larga, ma credo sia indispensabile decidere a cosa dovrebbe servire una relazione su OTT.
Ci possono essere molte risposte diverse ma secondo me la funzione principale della relazione è fornire elementi di giudizio a chi legge. Naturalmente può essere usata anche per un sacco di altri scopi, dal far conoscere zone trascurate dalle guide agli avvisi di ritrovamento di oggetti smarriti. Ma lo scopo principale credo sia l'informazione preventiva per la scelta della gita.
E qui cominciano i guai: l'informazione per essere utile ha bisogno di parametri, per quanto possibile condivisi e quindi "oggettivi". E a volte non bastano nemmeno quelli.
Se dico che un pendio è "ripido" non dico granché, se dico che è a 40° fornisco una valutazione oggettiva. Ma è sufficiente? No!
40° con uno strato di 20-30 cm di farina, stabile e senza particolari rischi in fondo al pendio in caso di caduta, potrebbe essere alla portata di buona parte degli scialpinisti.
Viceversa un pendio, anche di soli 25-30°, ghiacciato e con un bel salto in fondo metterebbe in difficoltà molti sciatori, anche tra i più dotati tecnicamente.
Ecco perché, ad esempio, ho ritenuto utile segnalare nella mia relazione i due passaggi potenzialmente pericolosi. Il primo (salendo) permetteva a malapena l'appoggio dei due sci appaiati in un punto in cui a destra, sulla parete, un mugo ostacolava il passaggio con le sue fronde (che per fortuna si potevano usare anche come assicurazione) e a sinistra un salto di un paio di metri non prometteva nulla di buono in caso di caduta.
Il passaggio successivo era in curva, sopra un pendio di alcuni metri, molto ripido. Un'eventuale caduta si sarebbe fermata solo alla fine del pendio sicuramente con danni anche seri.
Si potrebbe dire che passaggi simili non sono una rarità nello scialpinismo. Vero. Ma vanno segnalati. Se chi sta leggendo non è particolarmente esperto o soffre di vertigini potrebbe essere molto interessato a dettagli di questo tipo e magari ripiegare su altri itinerari meno "complicati" e altrettanto interessanti.
Mi fermo qui per non appesantire troppo la discussione e tralascio per il momento le valutazioni più soggettive. Magari ne riparliamo se anche Gabriele, l'altro "opinionista" o qualcuno dei partecipanti alle due gite vorrà intervenire. |
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