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ape277 |
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Registrato: 04/09/06 11:38 Messaggi: 526 Luogo di residenza: Marter Valsugana (TN)
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Inviato: Gio Ott 02, 2008 10:38 Oggetto: Tre Cime |
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«Tre cime», due parole che non lasciano certo indifferente l'appassionato di montagna... non ho idea di quanto sarebbe lungo un catalogo completo, ma immagino che comincerebbe con Lavaredo, Vaiolet e Tofane per proseguire con i tre Monti Bianchi, i tre Combins, Eiger-Mönch-Jungfrau, Verte-Droites-Courtes, Walker-Whymper-Croz, Torre-Egger-Standhardt, Kilimanjaro-Kenya-Ruwenzori, su su fino a Everest-Nuptse-Lhotse. E chi più ne ha più ne metta.
Fin qui tutto bello, nomi evocativi, ma - si sa - dove c'è qualcosa di elevato e suggestivo, presto o tardi arriva il dissacratore di professione o il semplice mona di turno a rovinare tutto.
Quale presentazione piú calzante per la mia idea di prestare le due magiche parole al provinciale proposito di salire in fila le tre montagne piú «significative» della nostra vallata, ossia Cimadasta, Cima Dodici e Fravort?
Non avendo mai affrontato un'operazione di tale lunghezza, ho messo in preallarme Remigio, il quale si è prestato a intervenire nella malaugurata ipotesi che io passassi incolume le prime due salite, per prestare conforto sulla terza, in caso di improvvisi mancamenti delle forze e/o del senno.
Lunedí 29 parto dunque poco prima delle cinque alla volta di Sorgazza. Ecco la prima luce in Val Malene:
Lego la bici alla staccionata della teleferica e dirigo verso la cima.
Sulle delizie dell'ascesa a Cimadasta in un frizzante mattino autunnale
non mi soffermerò piú di tanto - rimando gli interessati a un mio vecchio
contributo piuttosto monografico:
http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=2154
Aggiungo comunque qualche foto d'annata, come questa con le Tredici Cime e il trio (ops, dunque l'elenco di sopra era incompleto) Ortles-Zebrú-Gran Zebrú
oppure questa, con in evidenza le tre vette della Cimonega (era veramente incompleto!)
Su una cima cosí ben piazzata, davanti allo splendore aperto di questa lotta fra profili seghettati e levigate foschie, lotta che si propaga per uno, due, dieci diversi piani, mi vengono ogni volta il mente le sempreverdi citazioni del Berti:
.............. posta ha in quel sito
di propria man quella montagna Iddio.
(Ah, l'Indice delle Citazioni del Berti! Una vera boccata di ossigeno in questo nostro mondo cosí disincantato ed onnisciente!)
Una controllatina per capire se nel bivacco tutto è in ordine - per il futuro, non si sa mai - e poi giú per il canalone e il Bualon fino a ritrovare il mezzo.
Raggiungo il fondovalle a Scurelle, dove rimedio un piatto di pasta solo in uno di quei posti dall'atmosfera straniata, dove una misera manciata di avventori si sparpaglia ai vari estremi della sala, come farebbero delle particelle di uguale carica.
Poco male, dopo lo splendore autunnale di Cimadasta anche un po' di spleen e di controllato squallore è funzionale, e serve per riportare con i piedi per terra.
A proposito di piedi per terra. Scendendo di bici mi accorgo dello stato penoso in cui versa, già dopo la prima discesa, il ginocchio sbattuto per terra con poca delicatezza solo qualche giorno addietro. Il fattaccio è avvenuto all'ombra di Cima Dodici, scendendo da un baito dove ci eravamo rintanati la sera con Remigio e altri compagnoni: si sa, dopo aver fatto un uso alquanto liberale del liquido di Bacco, non sempre si affrontano le curve infide di ghiaino con la dovuta avvedutezza.
Ed è proprio Cima Dodici che è assurdo pensare di affrontare con un simile ginocchio, poiché verrebbe definitivamente affossato dalla bestiale discesa di 1600 metri.
Telefono dunque a Remigio che il programma cambia in corso d'opera: salirò la Ziolera, la cima sopra il Manghen, cosí da arrivare in bici fin oltre i duemila metri. Remigio, che in questo momento si trova carico di finferle sul cocuzzolo dell'Armentera, non disapprova.
Alla chiesa di Carzano
comincia la tirata del Manghen; mentre la pancia si cura della pasta, la testa elabora teorie reminiscenti dell'eterno ritorno, come è abbastanza comprensibile in un giorno in cui sto salendo Cimadasta per la 41-esima volta, la Ziolera per la 19-esima, il Fravort per la 122-esima... Esattamente un mese fa (stesso giorno, stessa ora) ero invece sulle tracce di una cima del Peloponneso, e anche lí si trattava di un ritorno, fortemente voluto, molto piú di tante salite ex-novo. Evviva il ritorno, dunque? Difficile giudicare, certo che le le sensazioni di complicità e familiarità che esso dispensa sono difficili da ritrovare altrove...
Altra domanda - tanto il Manghen è lungo: meglio l'orto del vicino o il proprio, il Peloponneso o i Lagorai? Anche qui, difficile giudicare, ma l'intuizione suggerisce che ciascuno dei due orti sia bello nella misura in cui esiste anche l'altro.
Ovviamente tutto ciò non ha pretese di profondità filosofica, poiché quando si arranca su pendenze del 10-12%, i pensieri sono per lo piú ridotti a spezzoni, e le idee procedono quasi esclusivamente per giustapposizione. Non mi è mai giunta notizia che sullo Stelvio o sul Bianco siano stati ideati complessi sistemi filosofici né che, viceversa, Hegel oppure Aristotele abbiano frequentato luoghi di quel tipo.
In effetti, arrivo prima al palo del km 23 (dove si usa legare la bici per salire la Ziolera) che non a una qualsiasi conclusione definitiva ed apodittica sulle vitali questioni di cui sopra.
Dal palo ci vuole ancora una mezz'ora abbondante per la cima e, quando raggiungo la croce, l'ombra della Ziolera comincia già ad allungarsi in direzione di Cima delle Buse.
Scendo a Borgo
dove una breve sosta a casa di Remigio ci permette di fare il punto della situazione; sono quasi le 18 e lui mi seguirà fra un'ora, a meno che le prime rampe sopra Roncegno non rivelino che il carburante è esaurito.
Le rampe, invece, contro ogni aspettativa decretano che le gambe girano praticamente a regime, cosicché siamo ormai poco sotto le Pozze quando la Astra di Remigio spunta dalla semioscurità; gli suggerisco di ammazzare il tempo con una commissione presso il Rincher: annunciare una certa spedizione che, si favoleggia, muoverà verso quel luogo in un prossimo futuro. Essendo però il Rincher tutto serrato, a Remigio non resta che posizionarsi al termine della strada e, con la pazienza illimitata dei veri amici, attendere che il compare completi il proprio percorso «per aspera ad Astra».
La susseguente salita al Fravort è routine; sulla cima troviamo ottima compagnia, ma il freddo consiglia di limitarsi a una foto di rito e poi battere in ritirata, anche perché le discese di notte sono sempre piú lunghe.
È poco meno che mezzanotte quando, dopo 19 ore, 143 km di bici, e 6900 metri di salita, anche la balzana avventura delle Tre Cime trova la sua conclusione.
L'aura della locuzione «Tre Cime» risulta lievemente profanata, d'accordo, ma speriamo almeno che la dedizione messa nell'opera possa mitigare l'ira divina - nonché quella, solo poco meno temibile, del Lettore.
Qualche foto in piú la si trova su Picasa:
http://picasaweb.google.it/albertopedrotti/TreCime
L'ultima modifica di ape277 il Lun Giu 15, 2009 17:11, modificato 1 volta |
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Registrato: 06/04/05 14:59 Messaggi: 2456
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Inviato: Gio Ott 02, 2008 11:33 Oggetto: |
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Complimenti, come sempre i tuoi contributi sono stupefacenti in tutto ... ideazione, originalità, realizzazione, capacità fisica, foto, testo, pensieri ... bravo bravo
E grazie
ps: Secondo me se ci si prendesse la briga di estrarre i migliori post del forum (es: Ape, EnricoR, GiovanniBusato i primi 3 nomi che mi vengono in mente) e se ne facesse un libro ne verrebbe fuori qualcosa di veramente speciale e molto godibile ... una chicca di pensieri, foto, montagna, umorismo. Un "The best of OtT!" con centinaia di pagine . Molti libri di montagna hanno qualita ben peggiore di certi contributi OtT ...
Che ne pensate? |
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LucaGPS |
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Registrato: 18/12/06 01:01 Messaggi: 6437 Luogo di residenza: Arco
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Inviato: Gio Ott 02, 2008 21:03 Oggetto: |
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ape277 ha scritto: | oppure questa, con in evidenza le tre vette della Cimonega (era veramente incompleto!) |
Ti sei dimenticato delle Tre Cime del Bondone, il Giardino di Grizzly!
Comunque una Cavalcata fuori dal Comune.
Per il Dislivello nulla da aggiungere
ma i 143 km sono solo in bici o comprendono, stimati, i tratti a piedi?
Semplice curiosità, non ci penso neppura ad imitarti!
Ciao _________________ C’era un tizio racconta l’autista, che saliva con lo zaino, sci e scarponi, sorriso dolce sul viso bianco di crema solare..non l’ho più visto, forse si è stancato ed è andato altrove. Stancato? Guardo verso le montagne che scintillano più del solito. |
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Valentino_52 |
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Registrato: 21/02/06 09:49 Messaggi: 7323 Luogo di residenza: TRENTO
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Inviato: Gio Ott 02, 2008 22:55 Oggetto: |
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LucaGPS ha scritto: |
Ti sei dimenticato delle Tre Cime del Bondone, il Giardino di Grizzly!
.........................
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Sono un "giardino" troppo piccolo
anche se per me, per vari motivi, sono in cima all'elenco.
LucaGPS ha scritto: |
ma i 143 km sono solo in bici o comprendono, stimati, i tratti a piedi?
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Lucaaa, leggi bene!
ape277 ha scritto: | È poco meno che mezzanotte quando, dopo 19 ore, 143 km di bici, e 6900 metri di salita, anche la balzana avventura delle Tre Cime trova la sua conclusione. |
Alberto sei un grande!
Per ciò che fai e per come lo racconti! _________________ "Le azioni più straordinarie sono quelle semplici e spontanee" (Grizzly 1-5-2010) |
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LucaGPS |
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Registrato: 18/12/06 01:01 Messaggi: 6437 Luogo di residenza: Arco
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Inviato: Gio Ott 02, 2008 23:04 Oggetto: |
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Valentino_52 ha scritto: |
LucaGPS ha scritto: |
ma i 143 km sono solo in bici o comprendono, stimati, i tratti a piedi?
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Lucaaa, leggi bene!
ape277 ha scritto: | È poco meno che mezzanotte quando, dopo 19 ore, 143 km di bici, e 6900 metri di salita, anche la balzana avventura delle Tre Cime trova la sua conclusione. |
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Ehi, ma stai a guardare il capello
Intendevo che andrebbero, se possibile, anche stimati i tratti di cammino, perché secondo me solo la strada in bici non da il valore esatto all'impresa.
I tratti a Piedi la Ingigantiscono.
Ciao Vecio Brontolon
P.S. Mi sa che l'ape fonderebbe anche un buon GPS!
_________________ C’era un tizio racconta l’autista, che saliva con lo zaino, sci e scarponi, sorriso dolce sul viso bianco di crema solare..non l’ho più visto, forse si è stancato ed è andato altrove. Stancato? Guardo verso le montagne che scintillano più del solito. |
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mm22 |
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Registrato: 31/03/08 03:51 Messaggi: 3 Luogo di residenza: Hong Kong
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Inviato: Ven Ott 03, 2008 4:05 Oggetto: Re: Tre Cime |
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ape277 ha scritto: | È poco meno che mezzanotte quando, dopo 19 ore, 143 km di bici, e 6900 metri di salita, anche la balzana avventura delle Tre Cime trova la sua conclusione.
L'aura della locuzione «Tre Cime» risulta lievemente profanata, d'accordo, ma speriamo almeno che la dedizione messa nell'opera possa mitigare l'ira divina - nonché quella, solo poco meno temibile, del Lettore.
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beh se non sbaglio sia i km che i metri traggono giovamento dalla lieve profanazione... nonché fornire il pretesto per un remake in versione originale
complimenti |
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