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Viaggio d'autunno

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Montagna oltre lo scialpinismo

ape277 Rispondi citando



Registrato: 04/09/06 11:38
Messaggi: 526
Luogo di residenza: Marter Valsugana (TN)

MessaggioInviato: Dom Nov 13, 2011 19:26    Oggetto: Viaggio d'autunno
 
Pubblico qualche foto del mio "viaggio d'autunno" in Austria e in Svizzera, che mi ha impedito di essere presente al Rincher, ma ha realizzato una vecchia curiosità, quella di cimentarmi una volta tanto in un giro dichiaratamente «scomodo»: con le giornate corte, con il sacco a pelo ingombrante, con i vestiti pesanti da portare.
In una stagione nella quale ogni singola ora è un bene prezioso, guadagno tempo prendendo dopo scuola il diretto del Brennero, che mi scodella al passo [1] intorno alle 15, giusto in tempo per scendere in direzione di Innsbruck, che aggiro svoltando, poco dopo il ponte Europa, su per l'altopiano di Axams, dove l'occupazione precipua è quella di preparare i cimiteri per i Santi [2]. Una stradina agricola poi porta giú a capofitto in Sellraintal [3] per la quale raggiungo St. Sigmund. Qui mi vado a imboscare nei pressi del Maso Gleischhof, un locus amoenus [4] conosciuto in altra occasione: http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=4242



L'indomani salgo alla sella di Kühtai [1], dove il cinico e pragmatico calcolo delle ore e dei km già cede agli allettamenti della magica atmosfera autunnale. Salgo cosí al lago artificiale di Finstertal, 2395 m [2], da ultimo a piedi, come consiglia l'infido vetrato che pavimenta la curiosa galleria elicoidale posta poco sotto lo sbarramento. Successiva discesa all'Ötztal [3], cui segue Imst, città delle fontane, nonché attacco della dura salita dello Hahntennjoch, alla lettera il «colle dell'aia dei galli»: la salita, ripida fino al 19%, corre in zone franose [4] che spesso ne impongono la chiusura.



Dall'altra parte [1] si scende alla valle della Lech, dove ben presto faccio i conti con la tempistica impietosa del nuovo regime di ora solare [2]. Poco male: il mattino seguente [3] mi trova a godere il primo sole già sopra Warth, cittadina sistemata a 1494 m al bivio per il Flexenpass e l'Arlberg, dominata dall'elegante sagoma del Biberkopf, 2511 m [4].



Sull'altro lato dell'Hochtannbergpass (1679), di bellezza piuttosto ordinaria, spunta invece la sagoma della Hochkünzelspitze, 2397 m [1]. È un po' la caratteristica di questa zona delle Alpi a noi cosí estranea, nonostante la sua non proibitiva distanza geografica: tante cime, tutte pronte a farsi onore, senza che nessuna eccella sulle altre in maniera memorabile. Scendo nel cosiddetto Bregenzerwald e, come spesso accade in questi giri alpini, non ho neanche in tempo da innestare una marcia da pianura che già la strada si impenna per il valico prossimo venturo: il severo Furkajoch, che si presenta con una prima rampa secca in mezzo ai pascoli [2], per poi venire a piú miti consigli dalle parti di Damüls. Breve digressione al Faschinajoch, 1486 m [3], prima di tornare al bivio dove inizia l'ultimo panoramico traverso ascendente [4] che conduce ai 1761 m del valico maggiore.



La strada scende con pendenze notevoli nella valle di Laterns, dove sui 1000 metri ha luogo la scenografica transizione [1,2] tra l'azzurro totale delle alte quote e la nebbia altrettanto totale della valle del Reno. A Rankweil [3,4] vedo sull'altro lato della strada un volto familiare: mi attende l'amico Marco Giovinazzo da Telve, il quale da qualche mese si è trasferito qui da Hong Kong, e oggi mi riceve pur avendo da stamane la casa invasa dalle decine di scatoloni che compongono il suo trasloco intercontinentale.



Marco è un valente ciclista, tanto che prima di trasferirsi a Hong Kong concluse una borsa di studio in Svezia con un rientro in bici Lulea - Telve. (Piú precisamente Telve di Sotto ché, avendo egli valicato da ultimo il Manghen, col supporlo da Telve di Sopra si sminuirebbero i suoi meriti). Mi accompagna quindi [1] fino all'attacco della salita che mi condurrà nel canton Appenzell. (Per la precisione: Appenzell Innerrhoden, ché il confonderlo con l'Ausserrhoden gravemente offenderebbe i sui 16mila abitanti, nonché lo stesso federalismo del quale gli Elvetici, e non solo, vanno tanto fieri). Sempre nella nebbia [2], in un'atmosfera a tratti surreale [3], arrivo da ultimo in vista del Säntis, con in cima la sua gigantesca antenna illuminata di rosso [4].



Butto il sacco a pelo presso l'inizio della sterrata [1] che sale verso il Sämtisersee, in una vallata [2] celata nel cuore del massiccio dell'Alpstein, posto quasi a guardia di questo strano angolo d'Europa dove convergono Austria, Germania, Svizzera e Liechtenstein. Sebbene conscio di rubare ore preziose alla giornata che assolutamente dovrà condurmi alla mia mèta, salgo fino al termine della sterrata, sempre in vista della sentinella dell'Hoher Kasten [3]. Due anni fa rubai a una giornata che sembrava ormai conclusa una salita allo Schafberg, l'altra sentinella posta a sud, e la discesa all'imbrunire fu impreziosita dai richiamo nostalgico e lontano di un corno delle Alpi (cfr. http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=4488).



Anche oggi, allorquando finalmente mi decido a lasciar perdere distrazioni e deviazioni, mentre scatto una foto al Säntis [1] vengo sorpreso da un estemporaneo concerto mattutino, la cui origine non riesco a individuare negli sterminati prati alle mie spalle. Fu Rossini a dilettarsi, fra il serio e il faceto, nel genere «ranz des vaches d'Appenzell», ma questi suoni mi ricordano meglio l'incipit dell'ultima sinfonia di Schubert, oppure l'assolo di corno nella terza di Mahler... a proposito della quale un aneddoto vuole che, quando Bruno Walter andò a cercare Mahler nella sua dimora estiva in riva all'Attersee (stava infatti per dirigere la prima esecuzione dell'opera), sceso dal treno indugiò estasiato ad ammirare il paesaggio che lo circondava. Al che il compositore lo apostrofò duramente: «Si muova, tanto troverà tutto ciò nella mia Sinfonia». Anch'io potrei sedermi a lato della strada, e «trovare tutto» nelle note melanconiche che mi sfiorano - se solo non fossi partito dall'Italia con il proposito di andare a trovare le due zie che ho Zurigo, ragion per cui via presto in sella, fra paesaggi che sono un distillato di Svizzera [2,3,4].



Arrivo nel primo pomeriggio [1] e riparto l'indomani, con tempo brumoso [2] che si rischiara mentre ripercorro quel ricettacolo di gente terribilmente indigente [3,4] che è la sponda orientale del lago.



Fortunatamente una natura in veste sontuosa [1,2] mitiga la compassione per questi poveracci, finché il lago non si esaurisce a Rapperswil [3,4].



Segue il canton Glarona [1-4], che in sostanza consiste in un bel pratone - adeguatamente rappresentato nel Parlamento federale.



Qui all'eccentrica ciclabile lungo il Walensee preferisco la salita a me nuova del Kerenzerberg [1-4].



Quello sopra il Walensee [1] ri rivela il tratto piú bello del viaggio. Di fronte ai pendii assolati di Amden [2] chi non si riprometterebbe «la prossima volta devo andare lí»? Si innalza poi la barriera dei Pulpiti di Churfirsten [3,4].



Ma intanto i quarti d'ora passano inesorabili; si fa sera [1,2,3] e le ombre hanno già quasi completato la scalata delle pendici del Rätikon quando mi presento a Sargans [4]. Dopo Landquart passo dei minuti di inferno sulla trafficata strada per Davos per non aver individuato, a causa del buio, la ciclabile della Prättigau, la vallata dove mi fermo stanotte.


Siamo all'ultimo giorno e parto per sicurezza col buio. Passo Klosters ancora mezzo addormentata sotto il Silvretta [1], passo l'imbocco del Vereinatunnel (servizio di navetta sotto il Flüela) dei cui servigi non abbisogno dato che il meteo sembra tenere, come d'altronde avevano previsto questi signori che incontro poco oltre Davos [2]. Sul Flüela che aspetta solo il letargo trovo quelle atmosfere sospese [3-4] che già trovai due anni fa sui passi dell'Engadina, che dal letargo stavano giusto uscendo: cfr. https://picasaweb.google.com/albertopedrotti/Bishorn - foto 200 e segg.



A Susch le nubi sembrano radunarsi minacciosamente, ma dopo alcuni tentennamenti decido di mettermi in gioco sul Fuorn - il Resia mi costerebbe infatti un discreto pezzo di fondovalle. Seguendo un saggio consiglio appena ricevuto dai premurosi Svizzeri [1] affronto con filosofia le rampe venefiche dell'Ova Spin: se uno supera indenne queste, è poi un gioco arrivare al valico [2]. Sopra quest'ultimo appaiono montagne piú nostrane, come l'Angelo Grande [3], anche se l'Ortles rimane sdegnosamente chiuso fra le nubi [4].



A Malles [1] mi consegno ai servigi delle Ferrovie Sudtirolesi, con maggior fortuna di http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=6022 allorché dovetti in ultima analisi tornare ai servigi delle mie gambe. Il «viaggio scomodo» [2] è ormai concluso: può ricominciare il «comodo» tran tran di tutti i giorni.



Un racconto fotografico piú dettagliato è su Picasa, https://picasaweb.google.com/albertopedrotti/HerbstReise#slideshow
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L'ultima modifica di ape277 il Dom Nov 20, 2011 10:41, modificato 1 volta
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Ivan8974 Rispondi citando



Registrato: 05/03/09 13:46
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Luogo di residenza: Tione di Trento

MessaggioInviato: Dom Nov 13, 2011 21:59    Oggetto:
 
Ape sei incredibile!! Wink
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Valentino_52 Rispondi citando



Registrato: 21/02/06 09:49
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Luogo di residenza: TRENTO

MessaggioInviato: Mar Nov 15, 2011 10:10    Oggetto:
 
Finalmente mi sono preso il tempo di leggerti Wink Wink

Non saprei che aggettivi usare.

Sei.......Ape! e ho detto tutto! Wink Wink
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casmau Rispondi citando



Registrato: 04/10/06 18:00
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Luogo di residenza: Roma, Appennino

MessaggioInviato: Mar Nov 15, 2011 18:28    Oggetto:
 
questo è romanticismo.................. con la pompa!!! Laughing

complimenti questo è anche un grande viaggio, raccontato da foto sempre stupende Wink
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http://scianarchik.blogspot.com/

http://vimeo.com/87710861

Di colpo tutta la mia facoltà di pensare si spegne.
Che sensazione piacevole! Ho forse dormito?
No sto facendo una gita con gli sci
H. Buhl
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ape277 Rispondi citando



Registrato: 04/09/06 11:38
Messaggi: 526
Luogo di residenza: Marter Valsugana (TN)

MessaggioInviato: Mar Nov 15, 2011 20:37    Oggetto:
 
Grazie Casmau, quanto all'Orso

Valentino_52 ha scritto:
Finalmente mi sono preso il tempo di leggerti Wink

ora capisco il monoblocco lavorativo di cui parli nell'altra discussione! Wink
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LucaGPS Rispondi citando



Registrato: 18/12/06 01:01
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Luogo di residenza: Arco

MessaggioInviato: Mar Nov 15, 2011 22:37    Oggetto:
 
Valentino_52 ha scritto:
Finalmente mi sono preso il tempo di leggerti

Quoto!
Ci voleva un po' di Tempo..
... ma ne valeva la pena....

Super Ape!
Cool Cool
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C’era un tizio racconta l’autista, che saliva con lo zaino, sci e scarponi, sorriso dolce sul viso bianco di crema solare..non l’ho più visto, forse si è stancato ed è andato altrove. Stancato? Guardo verso le montagne che scintillano più del solito.
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